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The Pathless | Recensione della versione PS5

Dai creatori di ABZÛ, The Pathless è l’epopea di un’arciera, e di un’aquila, attraverso una storia eterea e, altamente, emozionale. La nostra recensione.

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a cura di Andrea Maiellano

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In sintesi

Dai creatori di ABZÛ, The Pathless è l’epopea di un’arciera, e di un’aquila, attraverso una storia eterea e, altamente, emozionale.

Avete presente il concetto di viaggio espresso in Journey? Bene... ora mischiatelo alla solitudine introspettiva di Abzu, al costante senso di sfida verso l’ignoto offerto da Shadow Of the Colossus e avrete una vaga idea delle atmosfere che permeano The Pathless. La nuova produzione dei ragazzi di Giant Squid, distribuita da Annapurna Interactive, si palesa in un contesto davvero complesso: da un lato esordisce su piattaforme mobile, vincolato ai servizi in abbonamento di Apple e Google, mentre dall’altro versante giunge su PlayStation e PC in un momento un cui nuove console, e nuove schede grafiche, ammorbano i giocatori con i loro “muscoli tecnologici”.

The Pathless, però, non ha solamente un’anima ludica ammaliante ma, soprattutto, ha la fortuna di giungere su PS5 assieme agli altri di lancio... un dettaglio da non sottovalutare e che potrebbe, grazie al suo genere peculiare, attrarre i numerosi giocatori alla ricerca di un prodotto meno  “arrogante” sul versante tecnico ma, indubbiamente, più profondo sul versante emotivo. Ecco cosa ne pensiamo nella nostra recensione!

https://youtu.be/4m73BSovpEc

La caduta degli Altissimi

Il canovaccio di The Pathless risulta etereo come le sue atmosfere. In un mondo caduto vittima di una oscura maledizione, una moltitudine di guerrieri si è diretta su un’ignota isola per recuperare la luce, rubata all’umanità, e porre fine a quel tragico presente. Nessuno di loro fece ritorno, periti in una lotta contro qualcosa di più grande di loro ma l’approdo, sull’isola, di un’ignota cacciatrice potrebbe porre fine alla maledizione... una volta per tutte.

I primi momenti assieme a The Pathless riescono a straniare il giocatore in quanto, senza praticamente alcun tipo di dialogo, il mondo di gioco si introduce al giocatore che lo saprà esplorare. Nella ventina di minuti richiesti dal prologo, infatti, si scopre che il temibile sterminatore di dei ha corrotto i quattro Altissimi, ovvero le divinità animali protettrici dell’universo di gioco, destabilizzando l’ordine delle cose e facendo sprofondare il mondo in un periodo oscuro. La cacciatrice, protagonista del gioco, riuscirà a liberare lo spirito di una di queste divinità che deciderà, dopo aver preso le sembianze di un’aquila, di aiutarla nella sua lotta per la salvezza del mondo.

Una trama, apparentemente, molto semplice nel suo incipit che, però, punta tutto sull’emotività di chi la vivrà, facendo leva sulle molteplici storie non narrate dai vari corpi esanimi, che si potranno trovare per tutta l’isola, e su una simbologia poetica e sognante... vero punto di forza dell’intera esperienza offerta da The Pathless.

Una cacciatrice e un’aquila

Le meccaniche di gioco su cui si erge il gameplay di The Pathless sono particolarmente semplici: esplorando l’ampia isola, in cui si svolge la trama, bisognerà ritrovare dei talismani raffiguranti i quattro Altissimi. Una volta reperite queste effigi, andranno posizionate in degli appositi totem che, una volta attivati, permetteranno alla nostra cacciatrice di affrontare le varie divinità corrotte, in attesa di potersi confrontare con  il temibile sterminatore di dei.

Se le fondamenta del gioco vi sembrano, estremamente, semplici, ci pensa l’estroso gameplay di The Pathless a variare una formula, apparentemente, fin troppo basica. In tutta l’isola, difatti, vi sono posizionati una serie di misteriosi talismani che la nostra cacciatrice dovrà centrare con le frecce scoccate dal suo arco, per poter assimilare l’energia di questi ultimi e muoversi più rapidamente negli ambienti di gioco. Le fondamenta del gameplay ruotano sul flow che il giocatore riuscirà a creare alternando i due grilletti del joypad, che permetteranno di correre (con quello sinistro) e di scoccare le frecce (con quello destro).

Attraversare a velocità sempre maggiore le varie parti dell’isola ci ha riportato alla mentre sia la frenesia di Sayonara Wild Hearts, che la dinamicità offerta dal volteggiare con le ragnatele in Marvel’s Spider-Man (potete trovare la recensione a questo indirizzo). A valorizzare ulteriormente questa peculiare meccanica ci pensa un level design cucito attorno a essa che riesce ad alternare momenti in cui la giusta velocità di marcia si rivela necessaria per superare alcune parti, a vaste pianure dove ci si troverà a correre per il puro piacere di farlo.

Ovviamente il gameplay di The Pathless non si limita al mero correre e scoccare frecce ma presenta una serie di caratteristiche che, pur non brillando per originalità, riescono ad amalgamarsi in una produzione ispirata e divertente.

La cacciatrice, difatti, potrà utilizzare in ogni momento un visore ribattezzato Maschera Dello Spirito, il quale le permetterà di vedere l’ambiente circostanze in una veste del tutto nuova, potendo così rinvenire passaggi segreti, nascosti agli occhi umani, oltre che comprendere l’ubicazione dei vari totem sparsi per l’isola. L’utilizzo della maschera, però, rallenterà totalmente l’azione di gioco, evitando, quindi, di farci abusare di questo “occhio soprannaturale”.

Infine troviamo l’aquila che non si limiterà, solamente, a fungere da fedele compagna di viaggio ma implementerà alcune meccaniche di gameplay, che andranno a  toccare anche le attività che svolgeremo sull’isola. Innanzitutto, come il più classico dei copioni, l’aquila permetterà alla nostra cacciatrice di planare per coprire distanze maggiori.

Inoltre, grazie all’ausilio di alcune sfere di energia disseminate su tutta l’isola, si potrà potenziare il nostro companion, permettendogli di sferrare alcuni colpi d’ala addizionali che, durante le planate, ci permetteranno di elevarci maggiormente, permettendo alla cacciatrice di raggiungere aree prima inaccessibili.

Infine, la fedele aquila ricoprirà il ruolo di assistente nei molteplici puzzle ambientali che si troveranno nell’isola di The Pathless. Questi possono variare come meccaniche dal semplice centrare una serie di bersagli, in un ordine preciso o entro un certo lasso di tempo, fino a veri e propri enigmi dove avremo bisogno del supporto della nostra aquila per spostare contrappesi e posizionarli in punti per noi inarrivabili.

Proprio su questo specifico punto abbiamo trovato la gestione dell’aquila eccessivamente sommaria e troppo incline a compiere errori nel posizionare gli oggetti dove necessario. Una sbavatura e nulla più ma, in taluni casi, ha dato origine a ripetizioni eccessivamente frustranti di enigmi anche molto semplici nella loro risoluzione.

E infine ci sono loro, gli Altissimi. A metà strada fra la creatura fantastica, e un’animale di dimensioni mastodontiche, i boss di the Pathless offrono anche l’unico, reale, espediente combattivo della produzione di Giant Squid. Li confronteremo quasi sempre in frenetici combattimenti dove il dinamismo, e la capacità di non rimanere mai a corto di energia, detteranno le regole del duello ma non saranno rari i casi in cui la loro presenza ci braccherà nelle fasi esplorative, preliminari allo scontro, trasportandoci in un altromondo dove dovremmo affrontare piccole fasi stealth in cui saremo chiamati a evitare di essere individuati mentre cercheremo di recuperare la nostra  fidata aquila.

In definitiva, l’impianto ludico di The Pathless nella sua semplicità riesce a intrattenere e a divertire, pur mostrando il fianco in sporadici casi a un lieve ripetitività delle situazioni proposte. Il pregio più grande della produzione di Giant Squid, però, risiede nella sua capacità di unire meccaniche di gioco che, seppur molto basiche, si amalgamano in maniera pressoché perfetta, dando vita a un titolo che non solo diverte dall’inizio alla fine ma riesce, soprattutto, a mostrarsi come una voce fuori dal coro, nella sua struttura ludica.

The Pathless su PlayStation 5 | Recensione

Come accennavamo in apertura, The Pathless fa parte del ventaglio di titoli disponibili al lancio della nuova ammiraglia di SONY. Non parliamo, ovviamente, di una produzione esclusiva per PlayStation 5 ma, indubbiamente, la versione per la console next-gen è quella che, assieme alla controparte per PC, convince di più in termini meramente tecnici.

The Pathless offre una risoluzione a 4K dinamici e un frame rate ancorato a 60 fps, fattori che rendono il titolo di Giant Squid non solamente una gioia per gli occhi ma, soprattutto, un piacere in termini prettamente ludici.

Non stiamo, ovviamente, parlando di una produzione che fa della grafica il suo biglietto da visita, anzi, possiamo tranquillamente dire che lo stile grafico di The Pathless rifugge ogni realismo di sorta per puntare tutto su di un comparto artistico ispirato, adornato di luci e colori vividi, brillanti e in grado di smuovere le emozioni grazie a una narrazione nebulosa e che impone al giocatore di scoprirla, invece che narrarsi, boriosamente, fra un livello e l’altro.

Parte di questo comparto artistico sopraffino è gestito da una colonna sonora etera e sognante che accompagna degnamente le rapide traversate a perdifiato fra gli scenari di gioco. Tutti i personaggi parlano una lingua sconosciuta che viene, però, tradotta da pratici sottotitoli che permettono di comprendere i rari, e seminali, scambi di battute fra la cacciatrice e le varie creature dell’isola.

Intrigante, seppur poco impattante, l’implementazione delle caratteristiche esclusive del DualSense che si limitano a una frizione, applicata a R2, per simulare la tensione della corda dell’arco e a una gestione dei feedback aptici, che si limitano a sorreggere maggiormente il tripudio di luci e colori delle scene artisticamente più ispirate.

Voto Recensione di The Pathless - PlayStation 5


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Gameplay immediato e divertente.

  • - Puzzle ambientali ben confezionati.

  • - Comparto artistico di prim’ordine.

  • - Dualsense implementato bene, seppur troppo timidamente.

Contro

  • - La gestione dell’aquila non sempre è perfetta.

  • - La semplicità della struttura, tende a creare una lieve ripetitività nelle fasi avanzate dell’avventura.

Commento

The Pathless è una produzione divertente e atipica allo stesso tempo. Come ogni titolo di quel filone, ribattezzato indie dalla massa, punta tutto sull’emozionare il giocatore, impressionandolo con un comparto artistico ispirato e sognante. Il nuovo titolo di Giant Squid, però, è prima di. Tutto un videogioco e, come tale, diverte e intrattiene con soluzioni ludiche che, raramente, mostrano il fianco al tedio o all’eccessiva semplicità strutturale. Il nostro consiglio e di dargli una possibilità, non solamente per i numerosi pregi che The Pathless porta in dote ma, soprattutto, per ricordarvi cosa si provava nel divertirsi, ed emozionarsi, con un videogioco meno impegnato a vantarsi dei suoi tecnicismi e più concentrato a intrattenere, degnamente, chi gli darà fiducia.

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Pathless - PlayStation 5

The Pathless - PlayStation 5