Warhammer 40.000: Battlesector | Recensione

Warhammer 40.000: Battlesector è uno strategico a turni ambientato nell'universo di WH40K

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a cura di Marco Valle

Dopo aver provato per bene le prime missioni di Warhammer 40.000: Battlesector nell'anteprima di qualche mese fa, abbiamo finalmente potuto mettere le mani sulla versione completa del titolo sviluppato da Black Label Society e distribuito da Slitherine, titolo che ci catapulta, ancora una volta, nella tetra oscurità del quarantunesimo millennio.

Warhammer 40.000: Battlesector è uno strategico a turni ambientato nel periodo di lore che vede Roboute Guilliman, Primarca degli Ultramarines, guidare la Crociata Indomitus per cercare di tenere insieme l'Imperium, diviso in due dalla Cicatrix Maledictum.

La Crociata Indomitus però, ha spostato l'attenzione delle difese imperiali da un'altra parte, permettendo così a una parte della bioflotta Tyranid Leviathan di attaccare il sistema di Baal, pianeta natale dei Blood Angels, un altro dei più iconici capitoli di Adeptus Astartes di tutta la lore di WH40K, e di cui saremo chiamati a comandare le forze in campo, nel tentativo di estirpare completamente la presenza aliena da Baal e dalle sue lune, con ogni mezzo necessario. Nel lontano futuro, d'altra parte, c'è solo guerra.

Regole di ingaggio

Il gameplay di Warhammer 40.000: Battlesector, superficialmente ricorda molto quello di Sanctus Reach, altro titolo ambientato nell'universo di WH40K distribuito da Slitherine, come in generale quello classico di altri strategici a turni.

Ogni unità che andremo a schierare, possiede un certo numero di punti azione spendibili nel turno in corso. I punti azione possono essere utilizzati per spostarsi, aprire il fuoco con le armi a distanza, ingaggiare gli avversari in corpo a corpo oppure interagire con l'ambiente, azione quasi sempre ad esclusivo appannaggio dei singoli personaggi di una certa importanza. Ovviamente, potremo anche decidere di usare tutti i punti azione di una o più unità durante un turno, permettendoci così di mettere l'unità in questione in overwatch, ovvero in uno stato di allerta che la rende capace di reagire in automatico durante il turno nemico, contro ogni unità avversaria si presenti nel suo raggio d’azione.

Un elemento che invece differenzia il gameplay di Warhammer 40.000: Battlesector rispetto a molti altri giochi di questo tipo, sono sicuramente i punti Momentum, ovvero una sorta di bonus che viene assegnato alle nostre unità ogni volta che queste attaccano o si avvicinano agli avversari. Ogni 100 Momentum accumulati, l’unità in questione potrà spenderli per ottenere un’azione aggiuntiva o un upgrade alle proprie peculiari abilità.

Al contrario, se la nostra unità risolverà il turno senza sparare un colpo o senza prendere iniziative di sorta, i punti Momentum le verranno sottratti. La presenza di questo meccanismo potrebbe spingere molti giocatori a tenere costantemente un atteggiamento molto aggressivo, che sicuramente frutta molti più punti Momentum che un approccio più ragionato. Peccato però che caricare semplicemente a testa bassa, ci porterà quasi inevitabilmente al disastro. I nostri avversari, i Tyranids, sono infatti molto più veloci di noi (solitamente), letali e soprattutto, tanti. Tantissimi.

Vengono fuori dalle pareti!

Molto spesso ci ritroveremo magari minacciati da qualche unità nemica che ci era sfuggita alla vista oppure che è sbucata da chissà dove improvvisamente, dato che i Tyranids hanno anche la brutta abitudine di ricevere rinforzi ingenti quasi in continuazione, limitando così a volte il nostro spazio di reazione e mandando in malora la strategia che stavamo elaborando.

Questo particolare rende davvero bene la sensazione di essere in costante pericolo di venire sopraffatti da orde di alieni inferociti, rendendo il tutto più "epico", ma a volte risulta estremamente fastidioso, per via di quello che è forse il più grande difetto di Warhammer 40.000: Battlesector, ovvero il fatto che, indipendentemente da quali fossero i vostri obbiettivi specifici durante una missione, una volta raggiunti dovremo comunque uccidere ogni unità avversaria rimasta in campo. Fino a che ci sarà solo che un misero tyranid solitario in campo, non potremo portare a casa la vittoria. Questo risulta alle volte frustrante, perché praticamente ci obbliga a estenuanti "cacce all'insetto" per tutta la mappa o, molto peggio, dover per forza affrontare qualche unità pericolosa che eravamo riusciti a evitare, con quel che rimane delle nostre truppe, magari fallendo la missione nonostante il completamento degli obbiettivi, perché la suddetta mostruosità riesce ad avere la meglio sui nostri sopravvissuti.

Tecnicamente parlando, Warhammer 40.000: Battlesector si difende piuttosto bene. Grafica e sonoro sono di ottimo livello, ogni unità (e sono un bel po') è realizzata nei minimi dettagli, personaggi speciali compresi, restituendo un feeling visivo davvero soddisfacente. Molto bene anche la giocabilità, con controlli chiari e molto intuitivi, che risulteranno sempre immediati anche nelle fasi di battaglia più complicate. Anche gli ambienti sono realizzati visivamente in maniera molto interessante, anche se un pochino di interattività in più con lo scenario non avrebbe di certo guastato.