Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

L'Europa ha deciso di mettere in campo una vera e propria task force per lo sviluppo etico dell'Intelligenza Artificiale. Nominata dalla Commissione europea, è formata da 52 esperti di vari settori, dalla giurisprudenza alla sociologia, alla ricerca tecnologica e all'automotive, e dovrà occuparsi di delineare, entro la fine del 2018, una serie di linee guida che poi nel 2019 diverranno vere e proprie raccomandazioni per tutti gli sviluppatori europei.

‎Il gruppo, composto da 30 uomini e 22 donne comprende persone provenienti da realtà come Bosch, BMW, Bayer, AXA, Google, IBM, Nokia Bell Labs, STMicroelectronics, Telenor, Zalando, elemento AI, Orange, SAP, Sigfox e Santander, oltre ad esponenti dei gruppi di difesa dei consumatori, consulenti politici, accademici, esperti legali e organismi della società civile , come il gruppo per i diritti digitali Access Now, l'organizzazione per i diritti dei lavoratori ETUC e quello per la trasparenza degli algoritmi AlgorithmWatch‎.

sat ai head 640x353

Per quanto riguarda l'Italia, sono ben quattro gli esponenti selezionati: Stefano Quintarelli, presidente del Comitato di indirizzo dell'AGID (Agenzia per l'Italia digitale), Luciano Floridi, docente di filosofia ed etica presso l'Università di Oxford, Andrea Renda, sociologo e ricercatore del CEPS (Centre for European Policy Studies) e Francesca Rossi, ricercatrice esperta di Intelligenza Artificiale presso IBM e docente in congedo dell'Università di Padova.

Leggi anche: Il padre dell'IA, singolarità entro i prossimi 30 anni

L'Intelligenza Artificiale sarà indubbiamente una grande risorsa per il futuro ma la sua applicazione in ambiti delicati come quello militare o automobilistico impongono riflessioni profonde, pur senza sconfinare in preoccupazioni millenaristiche come quelle avanzate da Musk ed altri. Il problema è che non sarà affatto facile dotare le IA di un'etica, almeno finché non saranno complesse come noi. A quel punto però probabilmente avranno sviluppato una propria etica.

intelligenza artificiale

L'etica infatti può essere definita come un livello di astrazione basato sull'insieme del vissuto umano, delle vere e proprie linee guida che normalmente tendono al "bene" e al "giusto" come può essere ad esempio la preservazione della vita, anche se poi come tutti i concetti culturali essi sono variabili nel tempo e nello spazio e non sono degli assoluti.

In ogni caso l'etica è un prodotto complesso del nostro pensiero. Dotare una macchina di un'etica che non ha prodotto autonomamente attraverso un pensiero cosciente è quasi impossibile, perché significherebbe ideare linee guida applicabili meccanicamente agli infiniti casi che possono presentarsi nell'esistenza, qualcosa cioè che non può essere previsto a priori nella sua ricchezza ed estensione.

image

Non a caso lo scorso anno ci aveva già provato un altro team di esperti, in Germania. Il tentativo di dotare le automobili a guida autonoma di un'etica è però naufragato, perché alla fine il comitato non ha saputo trovare altra soluzione che tornare a delegare all'essere umano i comandi, e la decisione ultima, in tutti quei casi in cui bisogna decidere chi sacrificare, in cui cioè una decisione neutra non è possibile e bisogna farsi carico di una responsabilità. Mimare i nostri processi decisionali più complessi al momento è ancora impossibile e, in questo stato, non può emergere alcuna etica affidabile. Per il momento una macchina è sempre una macchina e la sua etica non è molto diversa da un lancio di dadi.


Tom's Consiglia

Intelligenza Artificiale - Guida al Futuro Prossimo è un buon punto di partenza per entrare nell'affascinante ma complesso mondo delle IA e delle loro numerose implicazioni.