Addio alle schede madre di Intel, è la fine di un'epoca

La divisione motherboard di Intel si prepara ad abbassare la saracinesca. Dopo il debutto dei microprocessori Haswell la divisione sarà smantellata e i dipendenti dirottati su altri progetti. Non si tratta di un taglio non molto grave per il mercato e l'azienda, ma di un segnale ai mercati.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha deciso di uscire dal mercato delle madre. L'azienda di Santa Clara ha annunciato che si farà da parte progressivamente nel corso dei prossimi tre anni, lasciando spazio ai partner tradizionali - Asus, ASRock, Gigabyte, MSI, etc. Più precisamente Intel non produrrà e venderà le proprie soluzioni personalizzate sul mercato dopo il 2013, interrompendo la progettazione di nuovi prodotti dopo aver distribuito le soluzioni compatibili con i microprocessori Haswell.

Tutte le schede madre di Intel, incluse le proposte compatibili la futura gamma Core, saranno coperte da garanzia e supportate dall'azienda per il periodo indicato dalla legge. Non dovrebbero quindi esserci problemi per chi acquisterà una scheda madre della casa di Santa Clara.

Nonostante l'annuncio sia molto chiaro, chiariamo a scanso di equivoci che l'azienda continuerà a progettare e distribuire ai partner i chipset da abbinare ai propri processori. Inoltre, la decisione non impatterà sul gruppo di ingegneri deputato alla creazione delle schede madre desktop di riferimento, usate per test interni e come base da distribuire ai produttori di terze parti. Continueranno a svolgere il loro lavoro come sempre.

Fortunatamente sembra che questo addio non avrà conseguenze per chi lavorava nella divisione. La maggior parte della forza lavoro sarà dirottata su altre divisioni, come quella dedicata allo sviluppo del NUC - Next Unit Computing - il mini-PC con cui abbiamo avuto un fugace incontro nelle scorse settimane. Intel continuerà infatti a produrre le motherboard per le future versioni del prodotto. Altro personale sarà invece allocato allo sviluppo del design di riferimento di ultrabook e tablet, settori sempre più importanti per la casa di Santa Clara.

La scelta di Intel non stupisce molto e malgrado la divisione motherboard negli anni abbia sfornato qualche prodotto interessante, la sua uscita di scena non rattrista nemmeno troppo. Certo, quando un'azienda si fa da parte è sempre un male per il mercato, ma in questo caso possiamo dire che si tratta di un danno molto limitato. Il motivo per cui Intel ha preso questa decisione è molto chiaro: realizzare schede madre non porta grande utile e, dato il momento del mercato PC, non ha nemmeno molto senso fare parte del settore. L'azienda di Santa Clara ha bisogno di focalizzare energie e denaro sul mobile ed è per questo che ha smantellato la divisione.

Inoltre vi è da tenere in considerazione che sempre più componenti, un tempo cuore della scheda madre, faranno parte del processore. Intel controllerà così in modo indiretto le piattaforme future, realizzate comunque da aziende con anni di esperienza nel settore. Insomma, se proprio vogliamo dirla tutta questo intervento dell'azienda sembra un segnale ai mercati, che hanno preso male l'ultima trimestrale per via di investimenti ritenuti troppo ingenti. Un piccolo taglio che potrebbe in qualche modo calmare le acque e dare agli azionisti la sensazione di avere di fronte una dirigenza in grado di capire il momento del mercato e, se necessario, usare le forbici quando e dove servono.