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a cura di Alessandro Crea

Il biglietto potrebbe presto diventare roba vecchia ed essere sostituito dal semplice riconoscimento facciale: questo almeno è quanto ha in programma il colosso Ticketmaster che, tramite Live Nation, ha annunciato una partnership con un'azienda specializzata nel settore, Blink Identity, che beneficerà anche di importanti investimenti.

Il concetto è quello di associare il biglietto digitale alla propria immagine, associazione confermata poi al momento in cui si transita sotto i varchi dotati di apposito sistema di riconoscimento biometrico, senza più bisogno di mostrare il biglietto o di leggere codici a barre. Il sistema, del tutto simile a quelli in test attualmente in alcuni aeroporti statunitensi e australiani e in quello di Amsterdam, dovrebbe essere anche molto veloce, evitando così la formazione di lunghe file.

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Sulla carta è tutto molto bello, ma la soluzione non è esente da problemi e critiche, soprattutto per quanto riguarda la privacy.  A sottolineare i rischi di ritrovarci improvvisamente in un episodio di Person of Interest o Black Mirror ci ha pensato la Electronic Frontier Foundation, preoccupata per il fatto che tali soluzioni siano sempre più adottate nel mondo, non solo dalle forze dell'ordine, senza per questo che agire in un quadro normativo preciso.

La preoccupazione riguarda la tentazione di incrociare i database biometrici provenienti da fonti diverse, con la possibilità addirittura di "pedinare" elettronicamente qualcuno e il fatto che fino a ieri Blink Identity abbia lavorato esclusivamente in campo militare, specificamente col dipartimento della difesa USA, non depone a suo favore. Gli attivisti sono poi anche preoccupati che Ticketmaster, schedando centinaia di migliaia di persone, possa trasformarsi in una fonte di informazioni a fini di sorveglianza per agenzie governative.

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Affianco a questi problemi ci sono poi anche dubbi legati all'affidabilità di questi sistemi che, soprattutto in ambito consumer, sembrano tutt'altro che affidabili. E se in Cina vantano di aver messo a punto un sistema in grado di identificare un sospetto in mezzo a 50mila persone durante un concerto, a Cardiff, durante la scorsa finale di Champions League, il sistema di riconoscimento facciale messo a punto dalla nipponica NEC per la Polizia del Galles ha restituito 2297 falsi positivi su 2470 segnalazioni. Insomma, l'idea sembra buona ma forse sarebbe servito più tempo e un quadro legislativo più chiaro prima di passare all'implementazione massiccia di tali soluzioni.