Il Garante per le Comunicazioni ha varato il regolamento per l'asta delle frequenze del digitale terrestre nonché le norme sulle Web TV. Rispetto alle indiscrezioni della prima ora l'AGCOM ha alleggerito la mano, anche sei in verità alcune associazioni dei consumatori e di categoria sono comunque sul piede di guerra.
AGCOM
Per quanto riguarda le frequenze, via libera alla partecipazione di Sky alla gara (beauty contest) per aggiudicare tre reti (multiplex) - come previsto per altro dalla Commissione Europea. Rai, Mediaset e Telecom potranno concorrere per aggiudicarsi le altre due disponibili. Bruxelles comunque verificherà ulteriormente i regolamenti.
Nel settore media audiovisivi, invece, si è deciso di regolamentare basandosi sui volumi di affari. Le TV con palinsesto tradizionale o i servizi on-demand saranno soggetti a richieste burocratiche più stringenti solo in presenza di ricavi annuali superiori ai 100mila euro. In caso contrario verrà richiesta esclusivamente un'apertura attività e un contributo una tantum di 500 euro per i servizi TV e 250 euro per quelli radiofonici.
Insomma oltre i 100mila euro le WebTV saranno considerate come quelle via etere con tanto di richieste di responsabilità editoriali, diritto di rettifica, limitazioni pubblicitarie e altri obblighi. Gli aggregatori come YouTube non sembrano essere stati valutati a dovere: se faranno concorrenza alle TV saranno considerati WebTV...