AGCOM: la fibra è il top, ma non possiamo imporla

Il presidente AGCOM Angelo Cardani ha spiegato in un'intervista la sua posizione sullo sviluppo della fibra e gli equilibri di mercato. La fibra sarebbe la soluzione migliore ma è il mercato che decide. Il Garante deve dare certezze alle imprese, salvaguardando anche il consumatore finale.

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a cura di Dario D'Elia

Angelo Cardani, neo-presidente dell'AGCOM, sulla fibra non ha dubbi: dura più a lungo, non necessita di manutenzione, è oggettivamente più "capace", soprattutto in prospettiva. Bene, ma questo vuol dire che il suo ufficio spingerà affinché il mercato recepisca l'indicazione? "Non spetta a noi decidere sulle tecnologie da adottare però è ovvio che con i prezzi si fa politica industriale e il nostro scopo è tenere il mercato in equilibrio e quindi mantenere in equilibrio anche il rapporto fibra-rame", ha spiegato Cardani al Sole 24 Ore.

Certo negli anni si sarebbe potuto fare di più sopratutto considerato che per una rete nazionale in fibra diffusa ed efficiente l'impegno finanziario è di diversi miliardi di euro. Il ritorno economico non può essere garantito solo dal consumatore medio - per di più restio a pagare abbonamenti premium - quindi lo Stato avrebbe dovuto farsi avanti con l'idea di rientrare "in alcuni settori strategici".

Angelo Cardani

Ecco quindi ritornare centrale il discorso sullo scorporo della rete Telecom Italia. "Onestamente non so se lo sviluppo di una rete NGN debba passare necessariamente per lo scorporo della rete dell'ex monopolista", ha aggiunto Cardani. "Posso solo dire che manca un catasto delle infrastrutture di telecomunicazioni che ci potrebbe dire quali e quante nuove reti già esistono, quanta fibra accesa e spenta è già a disposizione".

Insomma, la decisione è di Telecom Italia, mentre il ruolo dell'AGCOM è solo quello di garantire accessi competitivi di questa rete a tutti gli operatori. Su questo piano neanche l'istruttoria a carico dell'ex-monopolista per presunti abusi sul mercato della telefonia residenziale e broadband, sembra incidere sulla visione di Cardani. A suo parere il livello di apertura della rete in rame appare adeguato e in linea con gli altri paesi europei; anche su Open Acess la vigilanza appare adeguata.

Sulle nuove regolamentazioni, che di fatto condizioneranno la strategia degli operatori - sopratutto Telecom Italia, Cardani si dice disponibile a fare tutto il possibile per "dare certezze alle imprese, salvaguardando anche il consumatore finale".