All'università dei guru della Silicon Valley non si dorme

Selene Biffi, la giovane italiana che è stata invitata nell'università dei guru per 10 settimane di studio, ci racconta la sua esperienza. Alla Singularity University si dorme poco e si lavora tanto.

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a cura di Dario D'Elia

Alla Singularity University di Mountain View, dove prendono forma i progetti hi-tech che cambieranno il mondo, non si dorme mai. Come vi abbiamo raccontato lunedì Tom's Hardware può vantare un'inviata speciale che ogni settimana farà il punto sull'attività svolta in loco.

Selene Biffi è l'unica italiana ad aver vinto il Global Impact Challenge e relativa borsa di studio, quindi ha diritto a partecipare alle 10 settimane di workshop, lezioni e corsi tenuti da specialisti della Silicon Valley. Ecco il resoconto della seconda settimana.

Il futuro

Scrive Biffi.

Sfide globali, come accesso all'acqua pulita, mitigazione dei disastri naturali e un'istruzione finalizzata alla creazione di posti di lavoro. Ma anche una distribuzione più equa del cibo, conservazione della biodiversità e garanzia di diritti per tutti.

Queste alcune delle tematiche affrontate nella settimana appena trascorsa alla Singularity University, in giornate dense di emozioni e progetti concreti. A rendere tutto ancora più eccitante, gli incontri con 40 esperti provenienti da UNICEF, aziende come Coca Cola e Hershey’s, università di tutto il mondo, un ministro dell'istruzione e persino l'astronauta Ed Lou e le loro provocazioni per farci riflettere e fornirci ulteriori spunti.

Una campagna per NYT

Tra idee più teoriche – creazione di energia da fonti pulite ancora in fase di ricerca, oppure la desalinizzazione dell'acqua – e quelle più pratiche - come app per il controllo dell'autenticità delle medicine o la mappatura di aeree colpite da valanghe tramite stampa 3D per facilitare gli aiuti umanitari - non si può certo dire che non ci sia stata l'occasione di prendere in esame soluzioni che ai più sembrano fantascienza, ma che a Singularity sono possibili e normali. In particolare mi ha molto colpito il Coralbot, il prototipo di un robot subacqueo in grado di riparare la barriera corallina e, contemporaneamente, raccogliere la plastica dagli oceani.

Coralbot

Ma il programma della settimana non si è certo concluso qui. Anche nel sociale, per fare in modo che le sfide globali vengano capite da tutti e per invogliare all'azione, la comunicazione è fondamentale. Per questo motivo ci siamo cimentati con la creazione di pubblicità progresso per il New York Times, e speso tre ore a creare app per smartphone con Snapp – progetto lanciato proprio da ex alunni di Singularity – affrontando argomenti come gli sprechi alimentari e la violenza domestica.

A questo abbiamo aggiunto discussioni e soluzioni per la pulizia di una spiaggia a Santa Cruz e una giornata passata ad intervistare gli homeless a San Francisco, perché le sfide, anche se globali, spesso partono pure dal nostro quartiere e dalle nostre città.

Campagna NYT

Come se questo già non bastasse, si continua a imparare e a lavorare anche di notte, tra "Unconference" auto-organizzate su istruzione, pubblica amministrazione o criptomonete, giochi a premio dove bisogna creare prototipi in pochi minuti, e storytelling di vario genere. Perché Singularity – ribattezzata con affetto "Sleepless University" – è soprattutto questa voglia di fare che tutti hanno, persino alle 2 del mattino. Per dormire infatti, ci sarà tempo un'altra volta.