Anche l'Italia avrà la sua cyber-roccaforte di difesa

Il Senato ha approvato l'azione sulla cyber-sicurezza nazionale. Sarà individuata una struttura per la difesa e anche agevolato il passaggio allo standard IPv6.

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo si impegnerà a individuare una struttura di cyber-difesa nazionale e agevolare il passaggio allo standard IPv6 per scongiurare i rischi dovuti all'esaurimento degli indirizzi IP. Il Senato ieri ha approvato le "mozioni sulla sicurezza da minaccia cibernetica" sottoposte dagli onorevoli Ramponi, Gasparri, Finocchiaro, Bricolo, Pistorio, D'Alia, Viespoli, Gramazio De Eccher e Di Stefano. Al centro della questione l'esigenza di proteggere il paese dalle minacce individuate dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS).

Si prepara la cyber-difesa

"A tale organismo compete altresì l'effettuazione dei controlli necessari ad assicurare la concreta attuazione, da parte di tutti gli organismi pubblici e privati interessati, delle misure e delle disposizioni in materia di protezione nazionale nei confronti della minaccia cibernetica", si legge nella mozione. Si parla quindi di prevenzione e contrasto, nonché protezione di tutte le strutture sensibili nazionali. Si pensi ad esempio alla rete elettrica, ai sistemi aeroportuali oppure all'ambito Militare.

Altro argomento è quello che riguarda lo standard IPv4. "Tale numero massimo di indirizzi IP è prossimo all'esaurimento, in ragione dell'avvenuta assegnazione di quasi tutte le combinazioni disponibili e dell'assenza di investimenti finalizzati all'aggiornamento delle infrastrutture tecnologiche degli operatori di rete, che avrebbero potuto agevolare il passaggio al protocollo IPv6; sistema idoneo a garantire la disponibilità di nuovi indirizzi", continua il documento. "È evidente che la saturazione degli indirizzi IP disponibili renderà oltremodo difficili - se non impossibili - le indagini volte all'accertamento non solo di fenomeni quali cyber-crime, cyber-espionage e cyber-terrorism, ma più in generale di qualsiasi tipo di illecito per la cui realizzazione l'autore abbia fatto ricorso alla rete".

Quindi il Governo dovrà adottare, con la massima urgenza, misure idonee a consentire la disponibilità di nuovi indirizzi IP univoci, con il passaggio all'IPv6 o con l'introduzione di dispositivi tecnici che consentano altrimenti l'identificazione dell'utente. "[...] stanziare, parallelamente, risorse adeguate volte a promuovere l'aggiornamento delle infrastrutture tecnologiche degli operatori di rete, al fine di evitare che in futuro si possano riproporre problematiche analoghe a quella in esame", conclude il documento.