Anonymous cacciati da Google+, ecco AnonPlus

Non c'è spazio per gli Anonymous su Google+. La casa di Mountain View ha bloccato account e email riconducibili al gruppo per aver violato gli standard della comunità. Da qui l'esigenza di trovare uno spazio online con AnonPlus, un punto di ritrovo in Rete. Nel frattempo sembrerebbe che anche Google+ sia finito nel tritacarne della censura, ma il carnefice è Facebook.

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a cura di Manolo De Agostini

Cacciati da Google+, gli Anonymous si fanno un proprio social network. Nei giorni scorsi Google ha bloccato l'account degli "hacktivisti", chiamato "Your Anon News", per aver pubblicato contenuti che violavano gli standard della comunità.

Google non solo ha disabilitato l'account Gmail del gruppo collegato al profilo incriminato, ma anche altri riconducibili al gruppo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli hacker non hanno deciso di attaccare la casa di Mountain View, bensì di creare un proprio social network chiamato Anon+.

Il sito per ora è scarno, è ancora in via di sviluppo e sicuramente non rappresenterà un'alternativa ai social network più famosi. Servirà come punto di ritrovo, un ambiente libero da censure di ogni tipo, per coloro che fanno parte, simpatizzano con il movimento o semplicemente non amano le politiche dei siti social del momento.

"Noi, il popolo, ne abbiamo avuto abbastanza... abbastanza di governi e multinazionali che ci dicono che cosa è meglio per noi - ciò che è sicuro per la nostra mente. L'era delle pecore è finita", ha scritto il gruppo.

Ma chi di censura ferisce, di censura perisce. Sembrerebbe infatti che in casa Facebook non gradiscano le pubblicità che fanno riferimento a Google+, tanto da rimuoverle. Techcrunch riporta infatti che un utente di Facebook, tal Michael Lee Johnson, ha acquistato spazi pubblicitari sul social network di Zuckerberg per promuovere il proprio account su Google+.

Un modo, se vogliamo, creativo per  cercare di aumentare rapidamente il numero di persone all'interno delle proprie cerchie. Nella pubblicità c'era scritto un semplice "Add Michael to Google+", più una breve descrizione degli interessi del ragazzo.

All'azienda di Palo Alto sembrerebbe però non essere piaciuta questa campagna di promozione, seppur indiretta, al social network concorrente. Non solo ha solamente rimosso gli annunci, ma anche tutte le altre campagne del ragazzo. Purtroppo non si conoscono le motivazioni ufficiali, ma solo un messaggio proforma.

"Il tuo account è stato disabilitato. Tutte le tue inserzioni sono state bloccate e non dovrebbero essere ripristinate nuovamente in nessun caso. Generalmente disabilitiamo un account se troppe pubblicità violano i nostri termini d'uso o le linee guida pubblicitarie. Sfortunatamente  non possiamo fornirti gli aspetti specifici che hanno reso abusive le inserzioni. Ricontrolla i nostri termini d'uso e le linee guida se hai ulteriori quesiti".

Nelle linee guida di Facebook si richiede all'inserzionista di non fare dichiarazioni pubbliche sulla propria "attività pubblicitaria con Facebook senza aver ottenuto permesso scritto". Johnson ha scritto su Google+ che avrebbe pubblicato un'inserzione su Facebook e forse è questa la vera motivazione della rimozione della campagna pubblicitaria. 

Tuttavia, visto che ci piacciono le rivalità, continuiamo a credere che in Facebook non siano ben disposti a ospitare riferimenti a Google+ nei propri spazi pubblicitari e da qui sia scaturita la reazione contro l'annuncio. D'altronde in guerra, come in amore, tutto è permesso.