Tassa sulla telefonia mobile: chi fa ricorso vince

Le Commissioni tributaria provinciali non possono che accettare i ricorsi dei Comuni sulla Tassa di concessione governativa applicata alla telefonia. La normativa vigente è chiara: la richiesta è illegittima.

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a cura di Dario D'Elia

La Tassa di concessione governativa applicata agli abbonamenti dei cellulari è illegittima e per questo motivo i Comuni italiani stanno vincendo a mani basse tutti i ricorsi presso le Commissioni tributarie. 

Ci pensa Pantalone

La settimana scorsa, ad esempio, la Commissione tributaria provinciale di Grosseto ha accolto le richieste di Castell'Azzara tramite l'Anci Toscana. Come prevede il nuovo Codice delle telecomunicazioni (Dlgs 259/2003), la tassa di concessione governativa per la telefonia mobile (disciplinata dall'art. 21 della tariffa allegata al Dpr 641/1972) non è più dovuta. Ecco quindi per il piccolo comune del grossetano circa 2500 euro, considerati i 154,92 euro annui per ogni cellulare comunale e la prescrizione per le mensilità più vecchie.

In Toscana sono già 45 i Comuni che hanno avviato le pratiche per la restituzione di qualche centinaio di migliaia di euro. Il problema però oggi è rappresentato dagli utenti comuni, che spesso non sanno di aver diritto a rimborso. Eppure la procedura è semplice: ne abbiamo parlato nell'articolo "Abbonamenti telefonici: come recuperare i soldi della tassa governativa". 

In ogni caso è bene sapere che si ha diritto al rimborso, ma smettere di pagare la tassa è considerata ancora una violazione. 

E poi detta tutta si tratta pur sempre di una partita di giro: il portafoglio da dove sfilare le banconote è sempre lo stesso.