Anonymous, ecco HackerLeaks e LocalLeaks

Gli Anonymous svelano due nuovi progetti per diffondere informazioni confidenziali: HackerLeaks e LocalLeaks, due siti che s'ispirano al modello Wikileaks ma con alcune differenze. Nel frattempo sembra che gli hacker abbiano fatto breccia in un server Apple.

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a cura di Manolo De Agostini

HackerLeaks e LocalLeaks sono le due nuove iniziative del gruppo di "hacktvist" Anonymous, e più precisamente della sua costola Peoples Liberation Front. Si tratta di due siti che vogliono raccogliere informazioni riservate, un po' alla stregua di WikiLeaks, ma con alcune differenze.

LocalLeaks è quello più simile al sito di Julian Assange, infatti è aperto a ricevere informazioni dai cosiddetti insider, da persone interne a una determinata azienda o agenzia governativa. HackerLeaks si presenta invece come il portale delle notizie "trafugate", cioè un posto dove raccogliere informazioni ottenute con il vecchio metodo dell'hacking o altri mezzi. L'obiettivo è pubblicare dati sensibili, garantire completo anonimato a chi carica i preziosi documenti e diffondere le notizie il più possibile.

I due siti condividono il dominio, .tk, che fa riferimento a Tokelau, "un territorio della Nuova Zelanda costituito da tre atolli corallini tropicali - Atafu, Fakaofo e Nukunonu - situati nell'Oceano Pacifico del Sud", leggiamo su Wikipedia.

Il gruppo Anonymous sembra prendere sempre più forma e struttura. Dopo i primi attacchi disordinati, ecco l'ingresso di LulzSec e l'avvio dell'operazione AntiSec con l'obiettivo di sottrarre e pubblicare informazioni classificate ai governi di tutto il mondo, attaccando i siti delle diverse agenzie. 

Tra i primi dati presenti su HackerLeaks, una serie di documenti personali che riguardano funzionari della città statunitense di Orlando, in risposta a recenti arresti di persone dell'organizzazione non profit Food Not Bombs, nata per distribuire cibo e dare supporto ai senzatetto.

Nel frattempo sembra che Anonymous sia riuscito a fare breccia in un server Apple e a sottrarre un numero ridotto di password interne e username. Secondo il New York Times "i dati sono stati presi da un server usato da Apple per sondaggi online e non appartengono a pubblico o clienti Apple". I dati sono stati pubblicati sul sito pastebin, usato dagli hacker anche in altre occasioni.

Precisamente gli hacker avrebbero avuto accesso a 27 username e password interne Apple. Come vedete nell'immagine qui sopra, gli hacker hanno dichiarato Apple potrebbe diventare un prossimo obiettivo, ma al momento si dichiarano "impegnati altrove". In passato il gruppo Lulz Security ha affermato di aver fatto breccia nei server del servizio iCloud, che sarà attivato da Apple nel corso dell'autunno, ma non sono mai state pubblicate informazioni a conferma del presunto hack.