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Pro
- Riprese a 360 gradi
- Risoluzione 8K
- Facilità d’uso
- Il drone “sparisce” dalle riprese
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Contro
- Prezzo
- Non può essere pilotato senza visore
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Sono da sempre appassionato dai droni. Ne ho provati parecchi, recensiti altrettanti, ma con l’Antigravity A1 è stata un’esperienza totalmente nuova. Intendiamoci, non è un drone completamente nuovo, cioè non battezza una nuova tipologia di prodotto, ma quello che è in grado di fare è portare il volo FPV alla portata di tutti, sia quanto a semplicità, sia perché non c’è bisogno di alcun patentino per pilotare questo drone. Le cose da dire sono veramente molte, quindi mettetevi comodi, ora vi racconterò la mia esperienza con l’Antrigravity A1 e vi spiegherò perché è attualmente il mio drone preferito.
Recensione in 1 minuto
L’Antigravity A1 è uno di quei prodotti che cambiano le regole del gioco. Non inventa una nuova categoria, ma rende il volo FPV davvero alla portata di tutti: semplice da usare, incredibilmente immersivo e soprattutto senza bisogno di patentino. Con i suoi 249 grammi, fino a 39 minuti di autonomia e un sistema di ripresa a 360 gradi in 8K, è un drone che punta tutto sull’esperienza, prima ancora che sulla tecnica.
La vera magia arriva quando s’indossano i Vision Goggles: niente motion sickness, visuale a 360° e la sensazione autentica di trovarsi in un elicottero trasparente. Il Grip Motion Controller trasforma ogni movimento in un comando naturale, rendendo il volo intuitivo anche per chi non ha mai pilotato un drone FPV. Il bello è che non serve coordinare gimbal o manovre complesse: si vola, ci si diverte e si pensa alle inquadrature solo dopo, in fase di montaggio, come con una videocamera Insta360. Questo permette di trasformare ogni volo in un filmato cinematografico senza alcuna competenza tecnica.
La qualità video è eccellente per l’uso amatoriale e più che valida per produzioni professionali. Lo stitching è impeccabile e il drone scompare letteralmente dalle riprese. Il software di editing è intuitivo, con funzioni intelligenti come Deep Track che rendono l’editing quasi un gioco.
Non è economico: si parte da 1399 euro e si arriva fino a 1769 a seconda del bundle. Ma considerando la facilità d’uso, la videocamera 360 e l’esperienza unica che offre, è un prezzo che trova una sua logica. Se amate i droni o vi serve uno strumento creativo versatile e immediato, oggi l’Antigravity A1 è probabilmente il miglior acquisto possibile.
Specifiche tecniche
Prima di parlare dell’esperienza, iniziano con un’infarinatura generale dando un’occhiata alle specifiche tecniche.
L’A è un quadricottero del peso di soli 249 grammi (con batteria standard). La durata di volo con questa batteria è fino a 24 minuti, mentre è possibile installare una batteria a maggiore densità che estende la durata e 39 minuti, con tempi di hovering rispettivamente di 23 e 36 minuti.
Le prestazioni in volo si adattano alle diverse modalità operative: in modalità S (sportiva) raggiunge una velocità di 16 m/s in orizzontale e 8 m/s in salita o discesa, mentre le modalità N (normale) e C (cinematica) riducono progressivamente la velocità per garantire maggiore stabilità e controllo. È possibile decollare fino a 4.000 metri di altitudine (3.000 m con batteria ad alta capacità) e resiste a venti fino a 10,7 m/s, pari a un livello 5 sulla scala Beaufort, assicurando stabilità anche in condizioni moderate di vento. La distanza di volo massima è di 14 Km.
La trasmissione video varia in base alle regolazioni regionali: fino a 10 km con standard FCC, 8 km con SRRC e 6 km con CE.
Sul fronte della cattura delle immagini, l’A1 è dotato un sensore da 1/1.28 pollici, capace di registrare video fino a risoluzione 8K a 30 fps e scattare fotografie fino a 55 megapixel (10496×5248). È possibile selezionare anche formati intermedi come 5.2K o 4K, offrendo una flessibilità adatta a scenari professionali o creativi. L’archiviazione interna è di 20 GB, sufficiente per sessioni di ripresa medio-lunghe, e il drone opera in un range di temperatura da -10°C a 40°C.
L’esperienza immersiva è completata dalle dai “Vision Goggles”, visori con schermo Micro-OLED da 1 pollice per occhio e risoluzione 2560×2560. Hanno un campo visivo di 90° e un’autonomia di circa 2,5 ore.
Infine, il Grip Motion Controller pesa 124 grammi e offre fino a 4 ore di funzionamento continuo, garantendo un controllo intuitivo e preciso dei movimenti del drone.
Com’è fatto
L’A1 Gravity è venduto in tre bundle: Standard, Explorer e Infinity, così composti.
| Standard | Explorer | Infinity | |
|---|---|---|---|
| Drone Antigravity A1 | ✓ | ✓ | ✓ |
| Vision Goggles | ✓ | ✓ | ✓ |
| Grip Motion Controller | ✓ | ✓ | ✓ |
| Flight Battery | 1 | 3 | 3 (alta capacità) |
| Caricabatterie multiplo | – | ✓ | ✓ |
| Vision Battery | ✓ | ✓ | ✓ |
| Eliche di ricambio | 4 (mezzo set) | 8 (set intero) | 8 (set intero) |
| Lettore di schede | – | – | ✓ |
| Borsa | ✓ | ✓ | ✓ |
| Lenti correttive | ✓ | ✓ | ✓ |
| Accessori vari (manuali, cavi, etc) | ✓ | ✓ | ✓ |
Gli elementi principali sono quindi il drone, i Vision Googles e il Grip Motion Controller.
Il drone
Il design del drone non è niente di nuovo, dopotutto nell’industria ormai si sono raggiunti determinati standard che sono comuni a molti modelli. È un quadricottero con le braccia che si richiudono sul corpo. Nella parte posteriore dello chassis c’è un tasto di accensione, e poco sotto s’inserisce la batteria. Quest’ultima è dotata di quattro LED che si accendono in successione per indicare lo stato della batteria.
Sotto all’alloggiamento della batteria c’è una porta USB, per la lettura o la ricarica della batteria, e un lettore di schede Micro SD. Non è un drone impermeabile, sarebbe inutile considerando le sue doti tecniche, tuttavia dovrete fare un po’ di attenzione quando lo userete, poiché sabbia o polvere potrebbero infilarsi all’interno dei connettori.
Guardandolo sottosopra si possono notare tutti i sensori che gli permettono di volare in maniera precisa e che vengono usati anche per evitare le collisioni. Una peculiarità sono le due piccole “zampette” che si estraggono in maniera elettronica quando si accende il drone e che possono essere ritratte come un piccolo “carrello di atterraggio”. L’obiettivo è evitare che i sensori e le lenti nella parte inferiore si danneggino.
Nella parte anteriore si concentra la principale novità di questo drone, e cioè il sistema con videocamere a 360 gradi, sospese su un sistema in grado di ammortizzare vibrazioni e scossoni. Differentemente da droni come i DJI, dotato di un gimbal con videocamera orientabile, in questo caso non serve nulla per muovere le videocamere, in quanto la ripresa è a 360 gradi, quindi sarebbe inutile.
Vision Googles
Il visore ha un design abbastanza classico, s’indossa con una semplice fascia posteriore, le lenti sono protette da una copertura e ai bordi ci sono le due antenne che devono essere estese per assicurare la massima copertura e comunicazione con il drone. Nella parte inferiore sono presenti due slider che permettono di regolare la distanza interpupillare e, ruotandole, aggiustano le diottrie così da migliorare la messa a fuoco anche per chi ha problemi di vista.
Uno schermo circolare è stato inserito nella parte frontale e riproduce l’immagine ripresa dal drone, mentre una videocamera frontale permette di attivare la visualizzazione esterna così da poter interagire con il mondo esterno senza dover rimuovere il visore. La batteria è esterna, infatti si collega al visore nella parte inferiore, e s’indossa con una tracolla. Una soluzione comoda per evitare di appesantire il visore e offrire un’autonomia di oltre due ore (in pratica dovrete “consumare” fino a 6 batterie standard, o anche di più, senza dover ricaricare quella del visore), anche se d’inverno, con abiti ingombranti, diventa un po’ scomoda (un accessorio per il posizionamento sulla nuca sarebbe il benvenuto).
Grip Motion Controller
Il Grip Motion Controller ha un design a cloche ed è il sistema di comando principale del drone. Affianco all’impugnatura avrete un selettore della modalità di volo (C, N e S), assieme ad altri pulsanti che controllano le differenti funzioni. I comandi principali sono il pulsante di rientro automatico del drone, il selettore per il decollo, la rotazione sull’asse verticale e i pulsanti di registrazione o scatto delle foto. Un grilletto, nella parte frontale, è l’acceleratore. All’interno ci sono una serie di sensori che abilitano l’uso della cloche con semplici movimenti.
Primo volo
Se siete abituati ai classici droni, comandanti con un normale controller, non preoccupatevi perché la curva di apprendimento con l’A1 è tutt’altro che ripida. Dopo aver scaricato l’applicazione sullo smartphone, dovrete connettere i Vision Googles alla batteria e accenderli, assieme al controller e al drone. La connessione principale allo smartphone avviene tramite il visore, a cui poi si collegheranno drone e controller. A questo punto dovrete dedicare una decina di minuti o poco più alla registrazione dell’utente e ai tutorial, che vi spiegheranno come controllare il drone. La prima sensazione sarà quella di “troppe informazioni da ricordare”, soprattutto perché con il visore indossato non potrete vedere il controller, e districarsi tra tutti i tasti non sarà semplice. Ma non preoccupatevi, perché non dovrete padroneggiare tutti i controlli, ma solo un paio, mentre imparerete a gestire tutti gli altri strada facendo, con i successivi voli. In ogni caso, l’aiuto di un amico che possa indicarvi la posizione dei tasti, quando ne avrete bisogno, vi eviterà di continuare a mettere e togliere il visore (o attivare e disattivare la vista esterna).
Una volta indossato, quest’ultimo, sarà in modalità di visualizzazione standard: avrete davanti agli occhi una sorta di grande televisore, non crea motion sickness, quindi è adatta a tutti.
Per decollare dovrete semplicemente spingere verso l’alto un selettore e il drone si alzerà e rimarrà sospeso a poco più di un metro da terra (come accade con la maggior parte dei droni). Ora potrete iniziare a guardarvi attorno, perché differentemente dai classici droni (anche FPV) che hanno una videocamera classica montata sul muso, con l’Antigravity A1 accederete alla magia della visione a 360 gradi. Quindi se guarderete a destra, sinistra, sopra e sotto, sarà come essere seduti all’interno di un elicottero trasparente dove potrete guardare tutto attorno a voi (e senza che il movimento della testa influisca sul movimento del drone).
Premendo con delicatezza il grilletto il drone inizierà a spostarsi in avanti, dopodiché potrete inclinare il Grip Motion Controller come se fosse una cloche. Quindi inclinatela verso di voi e l’A1 prenderà quota, spingetela in avanti e scenderà di quota, muovetela a destra e sinistra e il drone si sposterà in quelle direzioni, proprio come se fosse un comando di un elicottero. Se avete giocato a un qualsiasi simulatore di volo, ritroverete lo stesso identico feeling, con la differenza che non starete guardando uno schermo piatto. In pratica è come giocare a un simulatore di volo nella realtà virtuale. Certo è anche possibile agire sul selettore verticale per alzare o abbassare di quota il drone, o su quello orizzontale, per farlo ruotare sul suo asse. Il feeling è immediato, non dovete essere in grado di pilotare un drone (FPV o normale) per trovarvi subito a vostro agio.
La fiducia che vi comunica è totale, ed è meglio di un classico FPV. La possibilità di guardarvi attorno vi porta realmente come se foste alla giuda di un elicottero; potrete godervi il panorama mentre il drone sta volando in avanti, senza cambiare la traiettoria, e decidere di spostarvi in una direzione dopo che avete individuato il punto verso cui volare. Questo approccio con qualsiasi altro drone è impossibile, poiché la fotocamera anteriore è fissa o in ogni caso non offre una modalità di visualizzazione a 360 gradi, muovendosi solo su alcuni anni o è collegata direttamente alla modalità di volo. In ogni caso non manca una modalità di volo FPV classica, che probabilmente non userete mai, o quasi.
Successivamente potrete riportare il drone alla base di decollo semplicemente tenendo premuto l’apposito pulsante; il drone, in base alle condizioni, tornerà direttamente o salirà a un’altezza prefissata (di base sono 110 metri), per spostarsi nella posizione GPS de decollo e poi scendere in verticale.
Le riprese
Quello che ho sempre odiato dei droni classici è che il risultato delle riprese è direttamente proporzionale alla capacità di pilotare il drone. In altre parole, se volete ottenere un bel filmato, dovrete prima di tutto muovere il drone secondo la traiettoria precisa che volete riprendere, e secondariamente dovete coordinare comandi di volo e del gimbal delle fotocamera per ottenere effetti di ripresa avanzati che possono fare la differenza tra un bel filmato e una ripresa cinematografica.
Con l’Antigravity A1 è possibile ottenere un filmato della qualità di ripresa cinematografica senza fare nulla. Letteralmente senza alcun tipo di capacità, né di volo né di ripresa, poiché deciderete dopo come saranno le vostre riprese. Pilotate il drone dove volete, fategli costeggiare un lago, una montagna, fate dei passaggi radenti e poi riprendete quota, fate ampi giri e poi tornate indietro. Tutto quello che dovete fare non è pensare a come e cosa volete riprendere, ma dovrete semplicemente godervi il volo. Dopodiché, una volta a terra, collegate lo smartphone al drone (è possibile collegare il drone allo smartphone senza passare dal visore, ma solo per trasferire i file), e iniziate a editare il filmato, non differentemente come farete con una videocamera a 360 gradi di Insta360. Quindi potete cambiate l’inquadratura, mettere dei keyframe per passare da un’inquadratura all’altra, fare uno zoom, insomma è in questa fase che non siete più piloti ma registi del vostro filmato. Tagliate e incollate clip su una timeline, inserite transizioni, usate template prefatti per i social, musica, scritte, la fase creativa di montaggio è tutta in mano vostra, e la cosa più bella è che potrete creare filmati diversi ogni volta, partendo dalle stesse inquadrature. E se siete pigri, potete lasciare che sia l’IA a creare dei filmati per voi.
È chiaro che le riprese a 360 gradi, di questa qualità e affidabilità, cambiano tutto. Fino ad ora probabilmente non sarebbe stato possibile creare un prodotto di questo tipo, perché solo negli ultimi anni la tecnologia di ripresa a 360 gradi (nel mercato consumer) ha raggiunto un livello tale da permettere la creazione dell’Antigravity A1.
Per ribadire il concetto: fino ad ora, per creare dei filmati dallo stile e qualità cinematografica, dovevate essere dei piloti provetti di droni, a cui aggiungere uno spiccato senso artistico e capacità di editing video. Oggi con l’A1 non dovete essere nulla di tutto questo, nemmeno saper pilotare bene un drone. Addirittura è possibile montare il filmato semplicemente rivedendolo sullo smartphone e muovendo il telefono nello spazio, cambiando l’inquadratura e facendo uno zoom con un pinch sullo schermo. La facilità è veramente impressionante.
Il montaggio su smartphone e computer
I filmati potranno anche essere scaricati ed editati sul computer tramite Antigravity Studio, un software molto simile a quello disponibile per Insta360. Potrete importare i filmati, inserirli in una timeline e iniziare a editare il video con comodità. Differentemente da un video classico, in questo software è molto più importante lavorare con i keyframe, poiché quello che dovrete fare è principalmente decidere il tipo di inquadratura che volete ottenere.
Decidete quindi il punto d’inizio e di fine del filmato, un intervallo entro il cui l’inquadratura cambierà, come se un operatore stesse muovendo la cinepresa. Potrete scegliere delle inquadrature automatizzate (vista frontale, laterale, posteriore e inferiore) o trascinare manualmente il filmato nell’anteprima con il cursore.
Molto interessante e funziona è la modalità di “Deep Track”. Basterà attivarla, tracciare il contorno su un oggetto nel video e lasciare che sia il software, in automatico, che muoverà la videocamera per tenere quell’oggetto al centro dell’immagine. Potrete effettuare uno zoom, attivare una visualizzazione “tiny planet”, o addirittura ribaltare l’immagine, come se il drone stesse volando sottosopra, creando effetti visivi unici.
Non manca la possibilità di regolare i parametri dell’immagine in termini di luci, ombre, contrasti e colori, e il tutto potrò ovviamente essere asportato in pochi click.
Il software è funzionale, non particolarmente complicato, ma non offre il controllo che un professionista ricerca. In ogni caso il drone cattura un’immagine 360 con i corrispettivi metadati, è quindi possibile editarlo con tutti gli strumenti che supportano tale formato. E non dimentichiamo la possibilità di unire in un solo workflow le immagini catturate da questo drone e da altre videocamere Insta360.
Qualità video
La qualità video è quella che ci si può aspettare da una videocamera a 360° moderna, in grado di registrare a risoluzione 8K. In altre parole è ottima per una produzione amatoriale, ma è molto funzionale anche per una produzione professionale (forse non per Hollywood, ma i livelli sono molto alti per gli standard odierni).
Il sistema di stitching funziona perfettamente, quindi il drone semplicemente scompare dalle riprese a 360 gradi, quasi come se fosse solo al videocamera a volare.
Verdetto: chi dovrebbe acquistarlo?
L’Antigravity A1 si aggiudica il nostro Award, semplicemente perché è un drone mai visto prima. Chiunque possa permetterselo si porterà a casa un piccolo gioiello con cui creare filmati indimenticabili. Non è solo un giocattolo per appassionati, ma anche uno strumento da videomaker che abilita chiunque a riprese fantastiche, senza dover essere piloti esperti.
Arriviamo quindi ai prezzi, che partono da 1399 euro per il bundle standard, e salgono a 1669 euro per il bundle Explorer e 1769 euro per quello Infinity.
È un prezzo premium, se consideriamo che oggi un drone può essere acquistato a poche centinaia di euro, tuttavia il mercato oggi premia l’Antigravity A1. Se pensiamo ad altri droni FPV, il primo che salta alla mente è il DJI Avata, che tuttavia ha un peso superiore ai 250 grammi e non ha una videocamera 360, quindi non potrete volare in una direzione e guardarvi attorno. Il DJI Neo può essere usato in FPV, ma l’approccio è totalmente diverso e decisamente meno intuitivo rispetto Avata o A1. Tanti altri brand meno “commerciali” offrono video FPV meno costosi, pensati per piloti esperti e freestyle.
Mettendo quindi sulla bilancia le caratteristiche tecniche dell’Antigravity A1, la videocamera 360, la facilità d’uso e la sua unicità, il prezzo rimane alto ma decisamente più giustificato. Se quindi siete appassionati di droni o cercate un prodotto per attività professionali, che offre la massima libertà di ripresa e facilità d’uso, oggi l’Antigravity A1 è il drone da acquistare.