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Pro
- Rilevamento ostacoli omidirezionale
- Gimbal a due assi con stabilizzazione
- Registrazione 4K a 60fps
- Peso contenuto di 160g
- Prezzo accessibile
- Archiviazione interna raddoppiata
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Contro
- Assenza di funzioni di ripresa avanzata
- Nessuno slot per schede microSD
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
DJI Neo 2
Il DJI Neo 2 è l'evoluzione naturale del primo Selfie Drone DJI uscito circa un'anno fa, che abbiamo anche premiato per via del suo rapporto prezzo / prestazioni.
L'aggiornamento rispetto alla prima generazione tocca praticamente ogni aspetto. Il sistema di rilevamento degli ostacoli passa da una singola direzione a una copertura omnidirezionale completa, la fotocamera guadagna un'apertura più luminosa e un gimbal a due assi invece di uno solo, la capacità di registrazione video si estende fino a 4K a 60 fotogrammi al secondo con modalità slow-motion a 100 fotogrammi al secondo, e lo spazio di archiviazione che raddoppia passando da 22 a 49 gigabyte. Questi miglioramenti non sono marginali: rappresentano progressi sostanziali che modificano l'esperienza d'uso quotidiana del nuovo Neo 2.
Il prezzo di partenza, uno dei punti di forza del primo Neo, rimane tra i pregi, considerando il costo di 239 euro, più che idoneo considerando i miglioramenti. Vediamo come si è comportato il Neo 2 nella nostra prova.
Recensione in un minuto
Il DJI Neo 2 è un drone che condensa capacità sorprendentemente avanzate in un formato che può essere letteralmente tenuto nel palmo di una mano. I suoi punti di forza principali risiedono nel nuovo sistema di rilevamento degli ostacoli omnidirezionale, che trasforma la sicurezza operativa rispetto alla generazione precedente, nella migliore stabilizzazione offerta dal gimbal a due assi che riduce la necessità di correzione digitale dell'immagine, e nella capacità di registrare video 4K fino a 60 fotogrammi al secondo, estendibili a 100 fotogrammi al secondo in modalità slow-motion quando utilizzato con un controller remoto.
L'archiviazione interna più estesa e la possibilità di registrare video verticali a 2,7K a 60 fotogrammi al secondo risponde direttamente alle esigenze dei Creator di contenuti per piattaforme social come Instagram Reels e TikTok. Il controllo gestuale funziona in modo affidabile e intuitivo, permettendo di pilotare il drone senza alcun controller esterno per brevi sessioni di ripresa. La portata Wi-Fi è aumentata da 50 a 500 metri, mentre l'aggiunta opzionale del ricevitore digitale O4 estende la portata fino a 10 chilometri.
Tuttavia, rimangono delle limitazioni. L'autonomia di volo rimane contenuta a circa 19 minuti in condizioni ideali, ma nella pratica si riduce frequentemente a 10-15 minuti di utilizzo effettivo, richiedendo quindi l'acquisto di batterie aggiuntive per sessioni di ripresa più estese.
Il sensore fotografico mantiene le stesse dimensioni della generazione precedente, un sensore da 1/2 pollice e 12 megapixel, il che significa che gli avanzamenti nella qualità dell'immagine, pur apprezzabili grazie all'apertura migliorata e all'intervallo ISO raddoppiato, rimangono modesti rispetto a droni di fascia superiore dotati di sensori più grandi. La fotografia è limitata al solo formato JPEG, senza opzione di cattura RAW, limitando la flessibilità per chi desidera elaborare le immagini in post-produzione. Non è presente uno slot per schede microSD, il che significa che tutto lo spazio di archiviazione deve provenire dalla memoria interna del dispositivo.
Per chi ricerca un drone veramente portatile con capacità di rilevamento degli ostacoli e controllo gestuale, destinato principalmente alla creazione di contenuti per social media e all'uso ricreativo occasionale, il Neo 2 rappresenta una scelta intelligente e ben bilanciata. Tuttavia, chi necessita di una migliore qualità fotografica, tempi di volo estesi e opzioni di post-produzione avanzate dovrebbero considerare alternative come il DJI Flip o il Mini 4 Pro, accettando il compromesso di dimensioni maggiori e prezzo più elevato.
Com'è fatto
Il DJI Neo 2 mantiene l'approccio progettuale distintivo del suo predecessore, presentandosi con una struttura a gabbia che integra protezioni per le eliche direttamente nel telaio principale. Questo design non è puramente estetico: le protezioni permettono al drone di sopravvivere a collisioni minori e rendono il dispositivo più sicuro da maneggiare, specialmente per gli utenti meno esperti. Le dimensioni sono di 167 x 171 x 54 millimetri quando il ricevitore digitale è installato, dimensioni che permettono al drone di essere facilmente trasportato in una tasca capiente o in un piccolo scomparto di uno zaino.
Il colore grigio scuro scelto per il Neo 2 rappresenta un cambiamento estetico rispetto al tono più chiaro del modello precedente, conferendo al dispositivo un aspetto più maturo e professionale. Il materiale principale rimane la plastica, ma la qualità costruttiva percepita è solida, senza flessioni eccessive o punti deboli evidenti nella struttura. Il peso dichiarato è di 151 grammi senza il ricevitore digitale, che passano a 160 grammi dopo averlo installato; in ogni caso rimane ben al di sotto della soglia dei 250 grammi.
La gabbia di protezione è stata potenziata rispetto alla generazione precedente, con copertura migliorata superiore, inferiore e anteriore. Particolarmente interessante è la zona della fotocamera, dove due puntali supplementari offrono protezione aggiuntiva contro impatti frontali che potrebbero danneggiare il gimbal. Le eliche sono state completamente riprogettate per offrire migliore stabilità e riduzione del rumore acustico, in particolare durante la spinta verso l'alto.
La distribuzione del peso è stata ottimizzata per abbassare il baricentro del drone, una modifica che contribuisce alla stabilità generale durante il volo. Questo baricentro più basso, combinato con i motori più potenti e le eliche riprogettate, permette al Neo 2 di resistere a vento fino a circa 10,8 metri al secondo, un miglioramento rispetto agli 8 metri al secondo del primo modello.
Sensori
L'aggiornamento più significativo dal punto di vista della sicurezza è rappresentato dall'introduzione del sistema omnidirezionale di rilevamento degli ostacoli. Il Neo originale disponeva di capacità di rilevamento praticamente inesistenti, limitandosi a un sensore rivolto verso il basso per il posizionamento verticale (e alla videocamera frontale, che non sembra funzionava bene). Il Neo 2 ribalta completamente questa situazione, implementando un sistema complesso che combina sensori monoculari a visione artificiale omnidirezionali, un sensore LiDAR rivolto in avanti, e sensori infrarossi orientati verso il basso.
Due telecamere fisheye montate nella parte superiore e inferiore del drone catturano ampi campi visivi che vengono elaborati in tempo reale per identificare ostacoli in tutte le direzioni. Queste telecamere utilizzano algoritmi di visione artificiale per riconoscere pattern tridimensionali nell'ambiente circostante, permettendo al drone di costruire una mappa spaziale dell'area operativa. Il sensore LiDAR frontale aggiunge un ulteriore livello di sicurezza, utilizzando impulsi laser per misurare la distanza dagli ostacoli con precisione millimetrica, una tecnologia particolarmente efficace in condizioni di scarsa illuminazione dove i sensori di visione tradizionali potrebbero avere difficoltà.
Un pannello LED a matrice montato sulla parte anteriore del drone comunica lo stato operativo attraverso cambiamenti di colore e pattern luminosi. Questo sistema di comunicazione visiva elimina la necessità di fare affidamento esclusivamente su feedback audio o sulle notifiche dell'applicazione mobile, risultando particolarmente utile in ambienti rumorosi, o quando l'operatore non sta guardando lo schermo del dispositivo di controllo. I colori indicano lo stato della batteria, la modalità di volo attiva, lo stato della connessione e eventuali avvisi di sistema, fornendo feedback istantaneo e intuitivo.
Tuttavia, è importante notare che questo sistema di rilevamento omnidirezionale, pur rappresentando un miglioramento sostanziale, presenta comunque limitazioni rispetto ai sistemi più avanzati implementati sui droni di classe superiore di DJI. Il rilevamento laterale e posteriore, pur presente, non è altrettanto sensibile e rapido quanto il rilevamento frontale. Questo significa che movimenti laterali rapidi o retromarce veloci richiedono maggiore cautela da parte dell'operatore, poiché il sistema potrebbe non reagire con la stessa prontezza che dimostra quando si muove in avanti.
Sensore fotografico
Il sensore fotografico del Neo 2 rimane un sensore CMOS da 1/2 pollice con risoluzione di 12 megapixel, mantenendo le stesse specifiche fisiche dimensionali del Neo originale. Questa scelta rappresenta un compromesso: un sensore più grande avrebbe offerto migliore qualità dell'immagine, specialmente in condizioni di scarsa illuminazione, ma avrebbe aumentato il peso e le dimensioni complessive del sistema ottico.
Tuttavia, non tutti gli aspetti del sistema fotografico sono rimasti invariati. L'apertura è stata migliorata da f/2.8 a f/2.2, una differenza che sulla carta può sembrare piccola ma ha implicazioni pratiche significative. L'apertura di un obiettivo determina la quantità di luce che raggiunge il sensore: un'apertura più ampia raccoglie più luce, permettendo tempi di esposizione più brevi o valori ISO più bassi in condizioni di illuminazione identiche. Questo si traduce in immagini più luminose con meno rumore digitale in situazioni di luce scarsa, e migliore capacità di catturare dettagli nelle aree d'ombra quando si fotografa in condizioni di alto contrasto.
L'intervallo ISO è stato raddoppiato rispetto al predecessore, ora raggiungendo 100-12800 dalla scala di 100-6400 del Neo originale.
Il gimbal rappresenta forse il miglioramento più tangibile del sistema fotografico. Il Neo originale utilizzava un gimbal a singolo asse che stabilizzava solo il movimento di inclinazione, affidandosi alla stabilizzazione elettronica dell'immagine per compensare i movimenti di rollio e imbardata. La stabilizzazione elettronica funziona applicando trasformazioni digitali all'immagine, il che richiede necessariamente un ritaglio dell'immagine stessa per creare margini di manovra per la correzione. Il Neo 2 implementa invece un gimbal a due assi che stabilizza meccanicamente sia l'inclinazione che la rotazione, riducendo la necessità di correzione digitale e permettendo di mantenere un campo visivo più ampio.
L'obiettivo mantiene un campo visivo di 119,8 gradi, un valore che si colloca nella fascia medio-ampia per i droni consumer. Questo campo visivo permette di catturare scene ampie senza richiedere distanza eccessiva dal soggetto, risultando particolarmente utile in spazi ristretti o quando si desidera includere elementi contestuali nell'inquadratura. La distanza focale minima è di 0,7 metri all'infinito, permettendo messa a fuoco su soggetti relativamente vicini al drone senza perdita di nitidezza.
Registrazione video
La risoluzione massima di registrazione è ora 4K a 60 fotogrammi al secondo, un miglioramento rispetto al 4K a 30 fotogrammi al secondo del Neo originale. I 60 fotogrammi al secondo offrono un movimento più fluido nelle riprese di azione, permettono di creare effetti slow-motion al 50% della velocità senza perdita di qualità, e forniscono maggiore flessibilità in fase di montaggio quando si desidera estrarre fotogrammi singoli dal video.
In modalità motion control o quando utilizzato con un controller compatibile, il Neo 2 può estendere la frequenza di fotogrammi fino a 100 fotogrammi al secondo in risoluzione 4K, permettendo la creazione di effetti slow-motion ancora più marcati. A questa frequenza, il video può essere rallentato fino al 40% della velocità originale mantenendo la fluidità visiva, aprendo possibilità creative interessanti per chi desidera enfatizzare dettagli del movimento che risulterebbero invisibili alla velocità normale.
Una funzionalità particolarmente rilevante per i creatori di contenuti per piattaforme social è la capacità di registrare video in formato verticale. Il Neo 2 può registrare video a 2,7K in formato 9:16 a 60 fotogrammi al secondo, un progresso significativo rispetto ai massimi 1080p a 60 fotogrammi al secondo del modello precedente.
Il bitrate video è stato aumentato a 80 megabit al secondo rispetto ai 75 Mbps del Neo originale. Il bitrate determina la quantità di dati utilizzata per rappresentare ogni secondo di video: un bitrate più alto preserva maggiori dettagli dell'immagine e riduce gli artefatti di compressione visibili, specialmente in scene con movimento rapido o dettagli fini come fogliame o texture complesse. L'incremento di 5 Mbps, pur non essendo drammatico, contribuisce a video più nitidi e puliti.
Il codec video utilizzato rimane l'H.264, lo standard industriale per la compressione video che offre un buon equilibrio tra qualità dell'immagine e dimensione del file. Non è presente supporto per codec più moderni come H.265 (HEVC) che offrirebbero migliore efficienza di compressione, una scelta probabilmente dettata dalla necessità di mantenere compatibilità con una gamma più ampia di dispositivi di riproduzione e software di editing.
Autonomia
Il Neo 2 utilizza una batteria integrata rimovibile con capacità di 1606 mAh. Questa configurazione rappresenta un incremento marginale rispetto alla batteria del Neo originale, che si attestava a 1435 mAh. L'aumento della capacità è stato bilanciato dall'aumento del consumo energetico dovuto ai motori più potenti e ai sistemi di elaborazione più complessi richiesti dal rilevamento omnidirezionale degli ostacoli.
L'autonomia di volo teorica dichiarata da DJI è di 19 minuti in condizioni ideali, ma nella vita reale è più probabile arrivare a massimo 15 minuti.
Archiviazione e trasferimento dati
Lo spazio d'archiviazione aumenta da 22 gigabyte a 49 gigabyte, più che raddoppiando lo spazio disponibile per la memorizzazione di video e fotografie. Questo aumento non è marginale: considerando che il video 4K a 60 fotogrammi al secondo con bitrate di 80 Mbps consuma circa 600 megabyte al minuto, i 49 gigabyte permettono la registrazione di circa 82 minuti di video alla massima qualità, o circa 105 minuti a 4K 30fps, o 175 minuti a 1080p 60fps, o 241 minuti a 1080p 30fps.
Il trasferimento dei dati avviene attraverso due modalità principali. La prima è il collegamento diretto tramite cavo USB-C a un computer o dispositivo mobile, o wireless tramite Wi-Fi direttamente all'applicazione DJI Fly su smartphone o tablet.
Una limitazione del Neo 2 è l'assenza di uno slot per schede microSD.
Modalità di controllo
Il Neo 2 offre una flessibilità notevole nelle modalità di controllo, permettendo tre approcci distinti che si adattano a scenari d'uso differenti. Il primo metodo è il controllo tramite applicazione mobile DJI Fly installata su uno smartphone o tablet, utilizzando la connettività Wi-Fi a 2,4 e 5 GHz. Questa modalità offre una portata di circa 500 metri in condizioni ottimali, un incremento notevole rispetto ai soli 50 metri del Neo originale. La portata effettiva può ridursi significativamente in ambienti urbani densi dove lo spettro Wi-Fi è congestionato da numerose reti domestiche e dispositivi wireless, ma in ambienti aperti i 500 metri risultano generalmente sufficienti per la maggior parte degli scenari di utilizzo ricreativo.
Il secondo metodo di controllo utilizza il ricevitore digitale che abilita la tecnologia di trasmissione video DJI O4. Questo ricevitore può essere preinstallato nel drone o aggiunto successivamente come modulo esterno, aumentando il peso di 9 grammi. La tecnologia O4 rappresenta la quarta generazione del sistema di trasmissione digitale proprietario di DJI, offrendo portata fino a 10 chilometri in condizioni ideali e trasmissione video fino a 1080p a 60 fotogrammi al secondo con latenza estremamente ridotta. Questa modalità richiede l'utilizzo di controller DJI compatibili come il RC-N3, RC-N2 o RC 2, dispositivi che devono essere acquistati separatamente se non inclusi nel bundle di acquisto.
Il terzo metodo di controllo è quello completamente autonomo, senza alcun dispositivo remoto esterno. Questa modalità utilizza il controllo gestuale e il rilevamento della visione per interpretare i movimenti delle mani dell'operatore e tradurli in comandi per il drone. Il controllo vocale, abilitato dalla connettività Bluetooth 5.2, permette d'impartire comandi vocali attraverso cuffie o auricolari collegati, aggiungendo un ulteriore livello di flessibilità operativa. Questa modalità è particolarmente adatta per riprese selfie, vlog e scenari dove l'operatore desidera apparire nel video senza dover manipolare controller o dispositivi mobili.
Neo vs. Neo 2
Per comprendere l'evoluzione rappresentata dal Neo 2, è utile fare un confronto con la generazione precedente. Nel sistema fotografico, l'apertura migliora da f/2.8 a f/2.2, una differenza che in termini pratici significa circa il 60% di luce in più raccolta dal sensore. Il gimbal passa da un singolo asse di stabilizzazione a due assi, eliminando gran parte della necessità di stabilizzazione elettronica con il conseguente ritaglio dell'immagine. L'intervallo ISO raddoppia da 100-6400 a 100-12800, offrendo maggiore flessibilità in condizioni di illuminazione scarsa.
Nelle capacità video, la registrazione massima sale da 4K a 30 fotogrammi al secondo a 4K a 60 fotogrammi al secondo, con l'aggiunta della modalità slow-motion a 100 fotogrammi al secondo quando utilizzato con controller compatibili. La registrazione verticale progredisce da 1080p a 60fps a 2,7K a 60fps, un salto qualitativo significativo per i creatori di contenuti social. Il bitrate video aumenta da 75 a 80 megabit al secondo, riducendo gli artefatti di compressione.
Nel sistema di sicurezza, il rilevamento degli ostacoli passa da una singola direzione inferiore a copertura omnidirezionale completa su 360 gradi, grazie all'aggiunta di telecamere fisheye superiori e inferiori e del sensore LiDAR frontale. Questo rappresenta probabilmente il singolo miglioramento più significativo in termini di sicurezza operativa e tranquillità dell'utente.
Nelle prestazioni di volo, la velocità massima sale da 8 metri al secondo a 12 metri al secondo, un incremento del 50% che permette al drone di mantenere il tracciamento di soggetti più veloci. La resistenza al vento migliora da livello 4 (8 m/s) a livello 5 (10,8 m/s), aumentando del 35% la capacità di volare in condizioni ventose. L'autonomia di volo aumenta marginalmente da 18 a 19 minuti, un progresso modesto che non risolve la limitazione fondamentale di tempo di volo ridotto.
Nella connettività, la portata Wi-Fi esplode da 50 metri a 500 metri, moltiplicando per dieci la distanza operativa senza controller dedicato. L'aggiunta del supporto per il ricevitore digitale O4 introduce la possibilità di estendere la portata fino a 10 chilometri con trasmissione video stabile, una capacità completamente assente nel Neo originale.
Nell'archiviazione, la capacità interna più che raddoppia da 22 a 49 gigabyte, riducendo significativamente la frequenza con cui l'utente deve trasferire i dati. Infine, nel peso, il drone rimane sostanzialmente invariato a 151 grammi senza ricevitore e 160 grammi con ricevitore, mantenendo il posizionamento ben sotto la soglia critica di 250 grammi.
Esperienza d'uso
La configurazione iniziale del Neo 2 segue la filosofia DJI. Dovrete scaricare l'applicazione e creare un account. Una volta avviata l'applicazione e acceso il drone, il processo di accoppiamento tramite Bluetooth avviene in modo quasi automatico, con l'applicazione che rileva il drone e guida l'utente attraverso i passi necessari per completare la sincronizzazione.
Durante il primo avvio, l'applicazione richiede l'aggiornamento del firmware del drone all'ultima versione disponibile, un processo che può richiedere dai 5 ai 15 minuti a seconda della velocità della connessione internet e dell'entità degli aggiornamenti da installare.
Il nuovo pannello LED a matrice sulla parte anteriore del drone rappresenta un miglioramento tangibile nell'usabilità rispetto al predecessore. Questo pannello comunica lo stato operativo attraverso pattern di colori e scritte: blu indica che il drone è pronto al decollo, verde segnala che il GPS ha acquisito sufficiente numero di satelliti per il posizionamento preciso, giallo avverte di condizioni che richiedono attenzione come vento forte o batteria in esaurimento, rosso indica errori critici o avvisi di sistema. Questa comunicazione visiva diretta elimina la necessità di controllare costantemente lo schermo del dispositivo mobile per verificare lo stato del drone, risultando particolarmente utile quando si opera a distanze maggiori dove lo schermo risulta più difficile da leggere.
Per decollare è sufficiente posizionare il drone su una superficie piana, premere e tenere premuto il pulsante di decollo virtuale sullo schermo, e il drone si solleva autonomamente a un'altitudine predefinita di circa 1,2 metri dove rimane in hovering stabile. Un metodo alternativo utilizza il pulsante fisico sul pannello LED frontale del drone: premendo questo pulsante per alcuni secondi, il drone avvia la sequenza di decollo autonomamente. Il terzo metodo è il decollo gestuale: l'utente posiziona il drone sul palmo della mano aperta, attende che il pannello LED diventi verde indicando il riconoscimento della mano, e quindi solleva rapidamente la mano verso l'alto, innescando il decollo del drone che si solleva dal palmo e si posiziona in hovering di fronte all'utente.
Una volta in aria, il Neo 2 dimostra una manovrabilità notevolmente migliorata rispetto al predecessore. I motori più potenti, che offrono il 30% di potenza supplementare, si traducono in accelerazioni e decelerazioni più rapide, permettendo al drone di rispondere prontamente ai comandi dell'operatore. In modalità Normale, che rappresenta il compromesso standard tra reattività e stabilità, il drone mantiene l'altitudine in modo impressionante anche in presenza di vento moderato, con il sistema di controllo che regola continuamente la potenza dei motori per compensare le raffiche. I movimenti laterali e di rotazione sono fluidi e controllati, senza gli scatti improvvisi che possono affliggere droni meno raffinati.
La modalità Sport sblocca le prestazioni complete del drone, aumentando la velocità massima a 12 metri al secondo e riducendo i limiti di accelerazione per una risposta più aggressiva ai comandi. In questa modalità, il Neo 2 diventa molto più dinamico, ed è in grado di mantenere il passo con soggetti in movimento rapido come ciclisti, corridori o veicoli a bassa velocità. Tuttavia, è importante notare che in modalità Sport il sistema di rilevamento degli ostacoli viene parzialmente disabilitato o ridotto nella sensibilità per permettere i movimenti più rapidi, richiedendo maggiore attenzione da parte dell'operatore per evitare collisioni.
L'atterraggio può essere eseguito automaticamente premendo il pulsante di atterraggio nell'applicazione, momento in cui il drone scende lentamente verso il suolo mantenendo il controllo fino al contatto con la superficie. In alternativa, il drone può atterrare sul palmo della mano dell'operatore utilizzando il controllo gestuale: l'utente estende il palmo della mano sotto il drone in hovering, e il drone riconosce la mano e scende gradualmente fino a posarvisi sopra.
Tracciamento attivo
Il tracciamento attivo rappresenta una delle funzionalità più utilizzate dei droni moderni, permettendo al dispositivo di seguire automaticamente un soggetto in movimento mentre l'operatore si concentra sull'azione piuttosto che sul pilotaggio. Il Neo 2 introduce miglioramenti significativi in questo ambito rispetto al predecessore, grazie all'aggiunta del sensore LiDAR frontale che fornisce informazione tridimensionale precisa sulla distanza e posizione del soggetto.
Il processo d'attivazione del tracciamento è semplice: nell'applicazione DJI Fly, l'utente seleziona la modalità ActiveTrack e quindi traccia un riquadro intorno al soggetto da seguire toccando lo schermo. Il drone analizza visivamente il soggetto, costruisce un profilo di riconoscimento basato su colori, forme e pattern di movimento, e inizia a seguirlo mantenendo la distanza e l'angolazione predefinite. La velocità massima di tracciamento è stata aumentata da 8 metri al secondo del Neo originale a 12 metri al secondo nel Neo 2, un incremento del 50% che permette al drone di mantenere il passo con soggetti significativamente più veloci.
Durante i test con soggetti in movimento a velocità moderate, come una persona che cammina o corre a ritmo sostenuto, il Neo 2 ha dimostrato capacità di tracciamento impressionanti. Il drone mantiene stabilmente il soggetto nell'inquadratura, regolando la propria velocità e direzione in modo fluido per compensare i cambiamenti di direzione del soggetto. Il gimbal a due assi si rivela particolarmente efficace in questo scenario, mantenendo la fotocamera stabile e orientata verso il soggetto anche quando il corpo del drone effettua manovre correttive per mantenere la posizione.
Una modalità di tracciamento particolarmente interessante è la nuova "Cycling Tracking", specificamente ottimizzata per seguire ciclisti. Durante i test con una bicicletta elettrica, il drone ha mantenuto il tracciamento in modo affidabile anche a velocità sostenute, aggiustando la propria posizione in modo anticipato rispetto ai cambiamenti di direzione del ciclista piuttosto che reagendo con ritardo.
Tuttavia, il sistema di tracciamento attivo non è perfetto. In ambienti con illuminazione variabile, come quando il soggetto si muove tra aree di luce e ombra, il sistema può occasionalmente perdere il tracciamento momentaneamente, richiedendo alcuni secondi per riacquistare il soggetto. Questo è particolarmente evidente quando il soggetto attraversa zone con contrasto estremo, come quando entra in un'area d'ombra scura provenendo da piena luce solare.
Il tracciamento laterale, dove il drone segue il soggetto mantenendosi a lato piuttosto che dietro o davanti, rimane meno raffinato rispetto al tracciamento frontale. In questa configurazione, il drone fatica occasionalmente a mantenere l'angolazione ideale durante movimenti laterali rapidi, risultando in composizioni che possono apparire leggermente sbilanciate con il soggetto non perfettamente centrato nell'inquadratura. Questo è probabilmente dovuto al fatto che il sistema di rilevamento degli ostacoli laterale non è altrettanto veloce nel reagire quanto il sistema frontale, costringendo il drone a muoversi con maggiore cautela quando si sposta lateralmente.
Quando il soggetto si muove attraverso ambienti complessi con ostacoli multipli, come un sentiero boschivo con rami bassi o un'area urbana con strutture verticali, il sistema dimostra capacità impressionanti di navigazione autonoma, regolando l'altitudine e la traiettoria per evitare ostacoli mentre mantiene il tracciamento del soggetto. In questi scenari, la combinazione del sensore LiDAR frontale con le telecamere di visione omnidirezionali fornisce al drone una comprensione tridimensionale dell'ambiente che permette decisioni di navigazione più intelligenti rispetto a sistemi basati solo sulla visione.
Rilevamento degli ostacoli
L'implementazione del rilevamento omnidirezionale degli ostacoli rappresenta probabilmente il singolo miglioramento più significativo del Neo 2 dal punto di vista della sicurezza operativa. Il Neo originale aveva capacità di rilevamento praticamente inesistenti, limitandosi a un sensore rivolto verso il basso per il posizionamento verticale e alla fotocamera anteriore. Il Neo 2 ribalta completamente questa situazione, introducendo un sistema che monitora continuamente lo spazio circostante in tutte le direzioni.
Durante i test pratici in ambienti con ostacoli variabili, il sistema ha dimostrato capacità di rilevamento che superano le aspettative per un drone di questa fascia di prezzo. In una prova specifica condotta in un giardino con alberi e strutture varie, il drone è stato deliberatamente pilotato verso rami e ostacoli per valutare la risposta del sistema. In ogni caso, il drone ha rilevato l'ostacolo con sufficiente anticipo, ha rallentato o arrestato il movimento in quella direzione, e in alcuni casi ha autonomamente modificato la traiettoria per evitare la collisione.
Il sensore LiDAR frontale si è rivelato particolarmente efficace in condizioni di illuminazione scarsa o variabile, dove i sensori di visione tradizionali potrebbero avere difficoltà. In un test condotto al crepuscolo, il drone è stato pilotato verso un ostacolo scuro contro uno sfondo altrettanto scuro, una situazione che tipicamente confonde i sistemi basati solo sulla visione. Il sensore LiDAR ha rilevato l'ostacolo senza esitazione, dimostrando che il sistema non si affida esclusivamente all'analisi visiva dell'immagine.
Tuttavia, è importante riconoscere che il sistema di rilevamento degli ostacoli del Neo 2, pur rappresentando un miglioramento drammatico rispetto al predecessore, non è equiparabile ai sistemi più avanzati implementati sui droni Mini e Air di categoria superiore. Con solo due telecamere omnidirezionali principali, il rilevamento ai lati e posteriormente rimane meno sensibile e più lento nel reagire rispetto al rilevamento frontale. Durante i test, quando il drone si muoveva lateralmente a velocità sostenuta, occasionalmente non rilevava ostacoli laterali con la stessa prontezza dimostrata per ostacoli frontali, richiedendo maggiore cautela da parte dell'operatore durante movimenti laterali rapidi.
Un punto negativo di questo sistema è che a volte è troppo prudente; se l'operatore vorrà far volare il drone verso delle aperture strette o troppo vicino a degli ostacoli, il sistema potrà bloccare il volo, impedendo quella traiettoria "pericolosa".
In modalità Sport, dove il drone sblocca le sue prestazioni massime di velocità e reattività, il sistema di rilevamento degli ostacoli viene parzialmente disabilitato o ridotto nella sensibilità. Questo è necessario per permettere i movimenti rapidi che caratterizzano questa modalità, ma significa che l'operatore deve assumere maggiore responsabilità per la navigazione sicura. Durante i test in modalità Sport, il drone ha dimostrato capacità di evitare ostacoli frontali diretti, ma non ha reagito a ostacoli laterali o superiori con la stessa prontezza dimostrata in modalità Normale.
Qualità video e fotografica
La qualità del video e delle fotografie prodotte dal Neo 2 rappresenta un miglioramento moderato ma tangibile rispetto al predecessore, sebbene rimanga vincolata dalle limitazioni fisiche del sensore da 1/2 pollice. In condizioni d'illuminazione ottimale, con luce solare piena o parzialmente nuvolosa, si ottiene un video nitido con dettagli adeguati, colori accurati e tonalità generalmente ben bilanciate.
L'apertura migliorata a f/2.2 raccoglie circa il 60% di luce in più rispetto all'f/2.8 del predecessore, un miglioramento che diventa particolarmente evidente in condizioni d'illuminazione scarsa o mista. In test condotti al tramonto e nelle prime ore serali, il Neo 2 ha prodotto video notevolmente più luminosi e con meno rumore digitale rispetto al Neo originale nelle stesse condizioni. Le aree d'ombra mostrano maggiore dettaglio preservato, e la transizione tra aree luminose e scure risulta più graduale e naturale.
Il gimbal a due assi contribuisce significativamente alla qualità percepita del video attraverso la stabilizzazione meccanica migliorata. Il campo visivo rimane più ampio rispetto al Neo originale, dove la stabilizzazione elettronica richiedeva ritaglio significativo dell'immagine, e i movimenti della fotocamera sono più fluidi con transizioni più naturali tra angolazioni diverse.
Tuttavia, quando si analizza il video nel dettaglio o si confronta con droni dotati di sensori più grandi, si nota che la nitidezza dell'immagine è talvolta eccessiva, risultando in un aspetto leggermente sovra-processato quando l'elaborazione interna del drone applica sharpening aggressivo per compensare i limiti del sensore.
Le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione, pur migliorate rispetto al Neo originale, rimangono significativamente dietro droni dotati di sensori più grandi come il DJI Flip o il Mini 4 Pro. Quando l'illuminazione scende sotto livelli ottimali, il rumore digitale diventa progressivamente più visibile, specialmente nelle aree scure dell'immagine. L'intervallo ISO raddoppiato fino a 12800 permette di catturare immagini in condizioni molto scure, ma la qualità a ISO elevati è compromessa da rumore significativo che riduce il dettaglio e la fedeltà cromatica. A ISO 6400 e superiori, il video inizia a mostrare granulosità evidente e perdita di definizione nei dettagli fini.
La gamma dinamica rimane limitata rispetto a standard più elevati. In scene con contrasto estremo, come un soggetto in ombra contro un cielo luminoso, il Neo 2 fatica a preservare dettagli sia nelle aree più scure che in quelle più luminose simultaneamente. L'utente deve spesso scegliere se esporre per le alte luci, lasciando le ombre quasi nere, o esporre per le ombre, sovraesponendo le alte luci. Sebbene l'applicazione offra alcune opzioni per la regolazione manuale dell'esposizione e la compensazione EV, la gamma dinamica fisica del sensore rimane un vincolo che non può essere completamente superato tramite elaborazione software.
La fotografia statica è limitata al formato JPEG con elaborazione interna del drone, senza opzione di cattura in formato RAW. Questo significa che l'utente non ha accesso ai dati crudi del sensore, limitando significativamente la flessibilità nella post-produzione. L'elaborazione JPEG interna del drone applica bilanciamento del bianco, correzione del colore, riduzione del rumore e sharpening in modo automatico o secondo i profili selezionati, ma non è possibile modificare radicalmente questi parametri dopo lo scatto come sarebbe possibile con un file RAW. Per fotografi seri o professionisti che desiderano controllo completo sulla pipeline di elaborazione dell'immagine, questa limitazione rappresenta un vincolo significativo.
La capacità di registrare video verticali a 2,7K a 60 fotogrammi al secondo rappresenta una funzionalità particolarmente rilevante per i creatori di contenuti che producono per piattaforme social. La qualità del video verticale è comparabile a quella del video orizzontale alla stessa risoluzione, con dettagli adeguati e colori accurati. La possibilità di registrare direttamente in formato verticale elimina la necessità di ritagliare o riformattare il video in post-produzione, semplificando il workflow per chi produce contenuti con frequenza elevata.
Funzioni automatiche
Il Neo 2 include una gamma completa di modalità di ripresa intelligenti che automatizzano sequenze di ripresa comuni, rendendo accessibile la creazione di video cinematografici anche a utenti senza esperienza nel pilotaggio di droni. Queste modalità rappresentano una delle proposte di valore principali del dispositivo, trasformandolo da un drone che richiede abilità di pilotaggio a uno strumento che può essere utilizzato da chiunque.
La modalità QuickShots include diverse sequenze predefinite che il drone esegue autonomamente. Dronie fa volare il drone all'indietro e verso l'alto mentre mantiene la fotocamera orientata verso il soggetto, creando l'effetto di rivelazione progressiva del contesto circostante il soggetto. Circle fa orbitare il drone intorno al soggetto in un cerchio perfetto mantenendo la fotocamera centrata, una manovra che richiederebbe coordinazione complessa se eseguita manualmente. Helix combina movimento circolare con ascesa progressiva, creando una traiettoria elicoidale intorno al soggetto. Rocket fa ascendere il drone verticalmente con la fotocamera rivolta verso il basso, rivolgendosi progressivamente al cielo per un effetto drammatico. Boomerang crea una traiettoria ellittica intorno al soggetto che ritorna al punto di partenza.
Durante i test, queste modalità hanno prodotto risultati generalmente soddisfacenti, con il drone che esegue movimenti fluidi e produce composizioni interessanti senza intervento dell'operatore. La qualità dell'esecuzione dipende significativamente dalle condizioni ambientali: in spazi aperti con illuminazione uniforme e assenza di ostacoli, le sequenze si completano perfettamente producendo video utilizzabili immediatamente. In ambienti più complessi con ostacoli multipli o illuminazione variabile, il drone può occasionalmente interrompere la sequenza se il sistema di rilevamento degli ostacoli identifica situazioni che potrebbero compromettere la sicurezza.
La modalità MasterShots rappresenta un'evoluzione delle QuickShots, eseguendo una serie di movimenti di fotocamera predefiniti intorno al soggetto e quindi combinandoli automaticamente in un video editato con transizioni e musica. Questa modalità è particolarmente adatta per utenti che desiderano creare contenuti condivisibili rapidamente senza necessità di editing manuale. Durante i test, i video prodotti da MasterShots sono risultati generalmente ben composti con transizioni appropriate, anche se la selezione musicale automatica può non allinearsi sempre con le preferenze personali dell'utente.
La modalità Dolly Zoom crea l'effetto Vertigo reso famoso da Alfred Hitchcock, dove il drone si muove in avanti mentre la fotocamera esegue zoom indietro, o viceversa, creando un effetto visivo di distorsione della prospettiva. Questa è una delle modalità più tecnicamente complesse da eseguire manualmente poiché richiede coordinazione precisa tra movimento del drone e zoom della fotocamera. Il Neo 2 esegue questa manovra in modo automatico con risultati impressionanti, producendo l'effetto distintivo in modo affidabile.
Le modalità di SelfieShot permettono di selezionare diverse angolazioni predefinite come larghezza piena, corpo intero, angolo basso, angolo alto e altre opzioni, con il drone che si posiziona autonomamente per catturare l'inquadratura desiderata. L'utente può specificare il numero di fotogrammi da catturare e il drone eseguirà la sequenza automaticamente.
Tuttavia, in ambienti visivamente complessi o con illuminazione scarsa, queste modalità intelligenti mostrano occasionalmente limitazioni. Il tracciamento del soggetto durante le sequenze automatiche può essere meno preciso che in condizioni ottimali, risultando in composizioni dove il soggetto non è perfettamente centrato nell'inquadratura. In situazioni con ostacoli multipli, il drone può interrompere la sequenza prematuramente se il sistema di rilevamento identifica rischi potenziali, lasciando l'utente con un video incompleto che potrebbe non essere utilizzabile.
Controllo con gesture
Il controllo gestuale rappresenta una delle funzionalità più distintive del Neo 2, permettendo di pilotare il drone e controllare la fotocamera utilizzando solo movimenti delle mani senza necessità di controller esterni o dispositivi mobili.
Il sistema di riconoscimento gestuale utilizza le telecamere di visione del drone per identificare la posizione e orientamento delle mani dell'operatore, elaborando questi dati in tempo reale per tradurli in comandi. Il pannello LED sulla parte anteriore del drone fornisce feedback visivo quando un gesto è stato riconosciuto, utilizzando pattern luminosi specifici per confermare l'interpretazione del comando.
Durante i test, il sistema di controllo gestuale ha dimostrato una grande affidabilità. Il decollo gestuale funziona in modo consistente: l'utente posiziona il drone sul palmo della mano aperta, attende che il LED diventi verde indicando il riconoscimento della mano, e quindi solleva rapidamente la mano verso l'alto, innescando il decollo del drone che si solleva e si posiziona in hovering a circa 1,5 metri di fronte all'operatore. Il controllo direzionale utilizza il palmo della mano come "joystick" virtuale: estendendo il palmo verso una direzione, il drone si muove in quella direzione, con la distanza del movimento proporzionale alla durata per cui il palmo rimane esteso.
I gesti di controllo della fotocamera permettono di iniziare e arrestare la registrazione video utilizzando gesti specifici come formare una cornice con le mani, o fare un gesto di "taglio" con la mano. La cattura di fotografie può essere attivata facendo il gesto della vittoria (V con due dita) o il gesto del pollice in su. L'atterraggio gestuale richiede di estendere il palmo della mano sotto il drone in hovering, momento in cui il drone riconosce la mano e scende gradualmente fino a posarvisi sopra.
Ovviamente ci sono anche delle limitazioni da considerare. In ambienti con illuminazione scarsa o altamente variabile, il sistema fatica occasionalmente a riconoscere i gesti con affidabilità, richiedendo ripetizioni multiple del gesto prima che venga interpretato correttamente. Quando il palmo è posizionato contro uno sfondo ad alto contrasto o visivamente complesso, il sistema può confondere lo sfondo con la mano, risultando in falsi positivi o mancato riconoscimento. In condizioni di vento moderato o forte, il drone può avere difficoltà a mantenere la posizione stabile mentre interpreta i comandi gestuali, risultando in comportamento meno preciso e fluido.
Il controllo vocale, abilitato tramite connessione Bluetooth a cuffie o auricolari, fornisce un'alternativa al controllo gestuale. I comandi vocali supportati includono istruzioni di base come "decollo", "atterraggio", "segui me", "inizia registrazione", "scatta foto" e altre funzioni comuni. Durante i test il riconoscimento vocale ha funzionato in modo affidabile in ambienti relativamente silenziosi, ma in ambienti rumorosi o ventosi dove il rumore dei motori del drone si combina con rumore ambientale, il sistema ha mostrato difficoltà nel riconoscere i comandi in modo consistente.
Connettività e trasmissione video
Il Neo 2 offre due modalità di trasmissione distinte con caratteristiche e prestazioni significativamente diverse.
La trasmissione tramite Wi-Fi a 2,4 e 5 GHz fornisce portata dichiarata di 500 metri in condizioni ottimali. Durante i test in ambiente aperto con interferenza Wi-Fi minima, la portata effettiva si è avvicinata ai valori dichiarati, con segnale stabile e video fluido fino a circa 400-450 metri. La latenza della trasmissione video è sufficientemente bassa che il pilotaggio attraverso l'applicazione mobile rimane ben controllabile, con ritardo minimi di una frazione di secondo.
L'upgrade al ricevitore digitale O4 trasforma completamente le capacità di trasmissione. La portata dichiarata di 10 chilometri in condizioni ottimali è stata testata fino a circa 6-7 chilometri, oltre i quali bisogna fare considerazioni di norme e sicurezza. A queste distanze la trasmissione video è rimasta stabile con qualità 1080p a 60 fotogrammi al secondo, permettendo una visualizzazione dettagliata dell'inquadratura in tempo reale.
Verdetto: chi dovrebbe acquistarlo?
Il DJI Neo 2 rappresenta un'evoluzione molto importante del Neo, ed è tra i droni compatti più interessanti del momento. L'introduzione del rilevamento omnidirezionale degli ostacoli trasforma radicalmente la sicurezza, riducendo significativamente il rischio di collisioni accidentali e permettendo agli utenti meno esperti di operare il drone con maggiore confidenza. Questo singolo miglioramento giustifica, per molti utenti, l'upgrade dalla generazione precedente o la scelta del Neo 2 rispetto a competitor privi di questa funzionalità.
Il nuovo gimbal a due assi contribuisce alla qualità del video attraverso stabilizzazione meccanica superiore che riduce la dipendenza da correzione digitale. La capacità di registrare 4K a 60 fotogrammi al secondo, estendibili a 100 fotogrammi al secondo per slow-motion, fornisce maggiore flessibilità creativa.
Lo spazio d'archiviazione raddoppiato a 49 gigabyte risolve parzialmente uno dei colli di bottiglia più frustranti del Neo originale, permettendo sessioni di ripresa più estese prima di dover trasferire i dati. La capacità di registrare video verticali a 2,7K risponde direttamente alle esigenze dei creatori di contenuti per Instagram, TikTok e altre piattaforme dove il formato verticale è diventato dominante.
Il prezzo di partenza di circa 239 euro mantiene il Neo 2 tra i droni avanzati ma economici, permettendogli di ottenere, ancora una volta, un ottimo rapporto tra prezzo e prestazioni. Per tutti questi motivi, e avendo assegnato il nostro Award al Neo, non possiamo fare altro che premiare anche il DJI Neo 2.
Gli utenti che cercano un drone veramente portatile da trasportare quotidianamente senza sforzo, chi produce contenuto occasionale per piattaforme social valorizzando la facilità di cattura rispetto alla massima qualità, chi è alle prime armi con i droni e desidera un dispositivo accessibile per imparare le nozioni base, chi valuta la sicurezza del rilevamento degli ostacoli come priorità assoluta, e chi possiede già accessori DJI come il Motion Controller 3 e i Goggles N3 e cerca un'alternativa leggera e portatile ai droni FPV più grandi e costosi, dovrebbe considerare l'acquisto del Neo 2.