Apple e Ferrari: un flirt che fa sognare gli appassionati

Eddie Cue, vice presidente Internet Software & Service di Apple, è entrato a far parte del consiglio di amministrazione della Ferrari. Per Montezemolo si tratta di una grande acquisizione: l'esperienza del papà di iTunes sarà d'aiuto nei futuri progetti.

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a cura di Dario D'Elia

Ferrari e Apple prima o poi si sarebbero incrociate. Si sapeva. Chi mastica un po' di marketing quasi si stupisce che sia successo solo oggi. In ogni caso l'annuncio di Eddie Cue, ovvero Mister iTunes, al consiglio di amministrazione della Ferrari è bel colpo per l'immagine di entrambi i marchi. "Sono molto lieto che uno degli artefici dei prodotti rivoluzionari della Apple entri a far parte del Consiglio. La sua profonda esperienza nel dinamico e innovativo mondo di Internet ci sarà di grande aiuto", ha commentato il presidente Luca di Montezemolo.

Il vice presidente Internet Software & Service di Apple è un guru della Silicon Valley. Nei suoi 23 anni di lavoro con il colosso statunitense ha curato lo sviluppo di iTunes Store, App Store, iBook Store, Siri, Mappe, iAd e del servizio iCloud. Non tutto è stato perfetto fin dal primo momento ma la bilancia è super positiva. "Sono molto felice e orgoglioso di far parte del board. È da quando ho 8 anni che sogno di avere una Ferrari e da cinque anni ho la fortuna di essere diventato un cliente. Il design e le qualità ingegneristiche uniche al mondo che solo la Ferrari sa raggiungere continuano a stupirmi", ha commentato un emozionato Cue.

Eddie Cue al consiglio di amministrazione Ferrari

Dicevamo dell'incrocio di destini: come negare le affinità tra i due mondi? Avanguardia hi-tech, design, gusto, storia e marketing. Senza contare un pizzico di aplomb elitario, che per Apple vuol dire ecosistema autarchico, prezzi più alti della media e un po' di spocchia, e per Ferrari fondamentalmente Made in Italy, prestazioni e conto in banca. Insomma, se puoi permettertelo guidi F12 Berlinetta e hai nel bagagliaio un MacBook Pro da 15 pollici.

È vero, forse il parallelo è esagerato. D'altronde per la Berlinetta vai in lista d'attesa per pagare 270mila euro e per un MacBook entri in un qualsiasi Apple Store e fai tutto in un attimo. Però la sostanza è questa: Apple è l'unico prodotto tecnologico davvero trasversale. Come l'hamburger negli Stati Uniti e il calcio in Italia. Che tu sia d'elite o un onesto impiegato, se aspiri a un prodotto che veicoli più del solo contenuto tecnologico scegli Apple. Qualcuno lo chiama lavaggio del cervello, altri "think different", altri ancora tonteria. Resta il fatto che è la realtà di una società dei consumi e il discorso potrebbe essere applicato a qualsiasi settore.

F12 Berlinetta 

Sarà ben più interessante scoprire cosa nascerà dalla sinergia Ferrari-Apple. A naso viene da pensare a qualcosa che riguarda il lato software delle sportive Ferrari. Forse sistemi di intrattenimento più evoluti, oppure App automotive.

L'unica certezza è che non vedremo mai un MacBook firmato Ferrari. I cavallini rampanti sono troppo golosi di mele.