Assoprovider bacchetta i censori del Porno online

Assoprovider ha espresso seria preoccupazione per l'iniziativa legislativa del senatore Butti

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a cura di Dario D'Elia

Assoprovider, l'Associazione dei Provider Indipendenti, si è espressa negativamente sul disegno di legge presentato dal Senatore Butti in materia di "Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori".

Da rilevare soprattutto, secondo Assoprovider, l'interpretazione della norma che "vieta penalmente la pubblicazione di siti web i cui contenuti siano finalizzati, direttamente o indirettamente […] alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico o di notizie o di messaggi pubblicitari diretti all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori di anni diciotto".

"Se il punto è relativo al materiale pedopornografico risulta di difficile comprensione la necessità di una nuova norma, essendo tali attività già severamente vietate anche con norme specifiche che già vedono la collaborazione dei provider con la polizia postale nell'oscuramento dei siti individuati; se invece si riferisce al materiale pornografico, come d'altronde il resto del testo lascia intendere, non si comprende come possa essere possibile che la pornografia divenga un reato solo su internet mentre continui ad essere perfettamente legale in tutti gli altri contesti. Per gli altri comportamenti che sono già considerati reati non è chiara la necessità di rimarcare la norma: già oggi in Italia è vietato spacciare o istigare alla violenza attraverso la rete e numerosi siti sono stati chiusi negli anni perché colpevoli di tali reati", sottolinea il documento dell'Associazione.

La speranza è che Butti possa chiarire le intenzioni del suo provvedimento, specificando il concetto di "contenuti finalizzati indirettamente alla istigazione di reato": il rischio è di entrare nel merito del reato di opinione, con gravi effetti collaterali per le libertà civili.

"È ora che gli aspiranti censori apprendano che queste norme saranno sempre del tutto inefficaci nel perseguire lo scopo che si prefiggono: perché la rete, per la sua peculiare ed intrinseca natura, consente sempre agli utenti la costruzione di meccanismi di elusione non appena esista anche un solo nodo fuori del controllo del censore, figuriamoci quando i nodi fuori del controllo del censore sono quelli di intere nazioni. Per contro queste misure in realtà sono efficacissime per ostacolare il lavoro quotidiano di tutti gli onesti, utenti ed imprenditori, italiani", ha ribadito Assoprovider.

"Quando si tratta di internet sembra che le libertà fondamentali degli individui passino in secondo piano rispetto alla ricerca esasperata di un controllo che non si riesce ad ottenere. Il legislatore deve attivare gli strumenti e le norme che rendano la Società della Informazione non una formula vuota, ma il modello della società del futuro, smettendo di far calare dall'alto norme che spesso denotano scarsa conoscenza degli argomenti trattati, ma coinvolgendo in modo permanente i consumatori e gli addetti ai lavori".