Asta frequenze TV: la mossa per eliminare Sky

Il Ministro Romani ha deciso di chiedere un parere al Consiglio di Stato in vista della partecipazione di Sky all'asta per le frequenze TV. Dato che il broadcaster è straniero si pone un problema di reciprocità.

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a cura di Dario D'Elia

Il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani forse ha trovato un modo per escludere Sky dal beauty contest che le consentirebbe di acquisire un multiplex del digitale terrestre. Con una  mossa a dir poco repentina ha chiesto al Consiglio di Stato un parere sulla "reciprocità tra Stati" riguardante la prossima asta.

Paolo Romani

La questione di fondo è che Sky è un'azienda straniera, quindi bisogna "sgombrare ogni possibile equivoco su come debba essere inteso il principio della reciprocità tra Stati con particolare riferimento, ovviamente, a quelli extra Ue", stando a quanto riporta il ministero.

"Se venisse confermato il tentativo da parte dell'esecutivo di utilizzare il fatto che Sky sia un'azienda Usa per mettere i bastoni tra le ruote alla crescita di un concorrente di Mediaset ci troveremmo davanti ad un comportamento sbalorditivo", ha dichiarato il responsabile comunicazioni del Pd Paolo Gentiloni. "Tanto più perché, dopo anni che Sky opera in Italia, il governo all'improvviso avrebbe deciso di muoversi in questa direzione. Se così fosse sull'altare del conflitto di interessi, il governo non esiterebbe, unico in Europa, a contrastare gli investimenti di imprese Usa nel settore della comunicazione".

Il Consiglio di Stato si esprimerà lunedì 20 dicembre, ma i giudici in ogni caso hanno già chiesto consiglio all'AGCOM.