Canone RAI in relazione al reddito: pagheremo tutti?

Antonello Giacomelli, nuovo sottosegretario alle Comunicazioni, promette un canone RAI più equo e in relazione al reddito. Non sarà comunque legato alla bolletta o alla casa.

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a cura di Dario D'Elia

Il nuovo canone Rai lo pagheremo tutti, ma sarà più equo nel rispetto dei redditi di ogni singolo nucleo familiare. La promessa di Antonello Giacomelli (Pd), nuovo sottosegretario alle Comunicazioni, riaccende i riflettori su una delle questioni più delicate di sempre. "Non lo paga il 27% delle famiglie, con un danno che la TV di Stato stima in 1,7 miliardi tra il 2010 e il 2015. Una cosa imbarazzante, che noi fermeremo", ha confermato Giacomelli a La Repubblica.

La buona notizia (per alcuni) è che il Governo non prevede di legarlo alla bolletta elettrica e neanche alla casa, come avviene in Francia o Germania. "Al di là della modalità di versamento, che troveremo d'intesa con il ministero dell'Economia, quel che conta sarà la logica, del tutto nuova: pagheremo tutti, pagheremo con più equità".

Canone Rai

L'obiettivo è cancellare il canone unico di 113,5 euro, stabilendone uno per fasce di reddito e mantenendo l'esenzione per gli anziani e i nuclei più poveri. Se da una parte gli italiani si divideranno sull'argomento, dall'altra la Rai stessa trema. Il Governo Renzi, con il Documento di economia e finanza 2014, ha deciso di prelevare dalla raccolta del canone ben 150 milioni di euro. Considerata l'incognita della rimodulazione tocca correre ai ripari. Ecco quindi l'unica opzione sul tavolo: la cessione parziale di RaiWay, la struttura che gestisce i ripetitori.

Il direttore generale della Rai Gubitosi sta valutando la possibilità di uno sbarco in Borsa, almeno per una quota minoritaria. Giacomelli sostiene che frutterebbe molto di più di 150 milioni. Ancora di più se la TV di Stato inaugurasse un nuovo Piano Editoriale, tagliasse gli sprechi e razionalizzasse le risorse nazionali.

Tante carne al fuoco, ma almeno un imbarazzo. Palazzo Chigi non ha ancora formalizzato le deleghe che stabiliscono il perimetro d'azione di Giacomelli. "È una situazione singolare. Per me vale di più la parola del premier dell'atto scritto. Renzi mi invita a procedere come se ci fosse la delega ed io procedo. Certo, prima si colma questo vuoto e meglio è per tutti. L'8 maggio, incontrerò il commissario Ue all'Agenda Digitale, Neelie Kroes".