Carrier virtuali? Sì, ma ci hanno già fregati

L'operatore mobile avrebbe dovuto accordarsi con i carrier fissi, invece ha preso la strada più facile

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a cura di Dario D'Elia

Prepariamoci ad una campagna mediatica volta a condannare l'operato dell'Antitrust, che si è espressa negativamente sulle nuove partnership di Vodafone. La bocciatura dei suoi progetti correlati alla nascita di nuovi operatori mobili virtuali - come Carrefour e Poste Italiane - non andrà giù a molti. La verità è che come avviene in Formula 1 ogni partita si gioca sul filo dei regolamenti.

L'Autorità delle Tlc aveva chiesto un'apertura del mercato tramite il sistema dell'operatore virtuale, che di fatto si appoggia a network pre-esistenti. Il problema però è che per portare un po' di sana competizione gli accordi avrebbero dovuto coinvolgere i carrier presenti nel segmento telefonico fisso - quelli che erano ricorsi proprio all'Autorità per domandare un'opportunità di sbarco nel settore mobile.

Ed ecco invece il colpo di scena: Vodafone si accorda con le Poste e una catena di supermercati. "La valutazione dell'Antitrust non cambia le nostre strategie e non ci preoccupa: abbiamo aperto il mercato agli operatori mobili virtuali già con due accordi, Carrefour e Poste italiane. Altri, con soggetti diversi, ne seguiranno", si legge su un comunicato Vodafone. Come a dire… noi andiamo avanti per la nostra strada…

A questo punto bisognerà vedere le prossime mosse dell'Autorità e del Garante. A luglio sarà avviato il procedimento ordinario per tutti e tre gli operatori mobili da parte dell'Antitrust. Il 19 aprile prossimo, invece, la questione sarà al vaglio dell'Autorità per le comunicazioni.