La homepage di Google Italia oggi mostra, come in Francia, il nastro nero del lutto per le vittime dell'attentato a Charlie Hebdo. Mentre la morsa delle forze speciali francesi si sta stringendo attorno ai terroristi, le istituzioni e la stampa d'oltralpe si stanno organizzando per far uscire regolarmente in edicola il prossimo numero del noto settimanale satirico.
Google a lutto
Mercoledì 7 gennaio 2015 rimarrà nella storia come una delle giornate più tristi della storia francese ed europea. Impossibile immaginare un commando armato di fucili d'assalto kalashnikov e lanciagranate che fa irruzione nella redazione di un giornale per "punire" gli autori di vignette dissacranti. Eppure il direttore Stéphane Charbonnier, detto Charb, e diversi collaboratori storici del periodico come Cabu, Tignous, Georges Wolinski, Honoré e due poliziotti hanno perso la vita. Altre 11 persone sono state ferite.
La risposta del paese è stata immediata. Il mondo intero che ama e difende la libertà di parola si è unito al cordoglio con un abbraccio digitale che sta ancora monopolizzando i social network.
Je suis Charlie
Mercoledì prossimo l'integralismo musulmano - unico movente della strage di mercoledì – riceverà lo schiaffo di civiltà che merita: un'edizione speciale del Charlie Hebdo da ben 1 milione di copie – contro le solite 60mila. "Usciremo ugualmente, non hanno vinto", ha dichiarato il cronista Patrick Pelloux. La ministra francese della Cultura, Fleur Pellerin, ha confermato infatti lo sblocco di urgenza di 1 milione di euro per far sopravvivere il periodico. Ma sono già pronti aiuti anche da Canal + e Le Monde. Senza contare 250mila euro provenienti dal fondo per l'innovazione digitale nella stampa, frutto dell'accordo con Google.
Lo staff "dei sopravvissuti" lavorerà nelle strutture di Liberation.