I dispositivi sinaptici artificiali sono appena diventati una strada percorribile nello sviluppo di tecnologie che possano prolungare la validità della legge di Moore. Ricercatori giapponesi e statunitensi infatti hanno collaborato trovando un modo di imitare i processi di apprendimento e memorizzazione degli esseri viventi con una soluzione non troppo complessa da realizzare.
Rui Yang, Kazuya Terabe e i loro colleghi potrebbero infatti aver segnato un passo avanti determinante in questo processo, grazie a dispositivi "nanoionici" capaci di realizzare un gran numero di funzioni neuromorfiche ed elettriche.
La peculiarità di questi dispositivi è che sono memorie sia volatili sia permanenti, e per ottenere l'uno o l'altro comportamento è sufficiente applicare un impulso negativo o positivo su uno degli elettrodi. Il mantenimento o la cancellazione delle informazioni è da attribuirsi, secondo gli scienziati, alla migrazione degli ioni di ossigeno all'interno della struttura.
Secondo i ricercatori questo comportamento è del tutto simile a quello dei sistemi neurali, perché abbiamo memoria a breve e lungo termine, nonché la possibilità di dimenticare. "Queste capacità aprono una nuova strada per i circuiti, le memorie analogiche e le reti digitali neurali programmabili "on-demand" tramite polarizzazione a impulsi", ha spiegato uno dei ricercatori.
Ancora una volta tuttavia stiamo parlando di una scoperta che solo tra molto tempo entrerà a far parte delle tecnologie che usiamo quotidianamente. Per oggi siamo ancora indissolubilmente legati al silicio, anche se ormai l'era di questo materiale è vicina al suo termine.
Tra non molto infatti raggiungeremo limiti fisici insuperabili, e non sarà più possibile aumentare il numero di transistor di un microchip. Per questo si ritiene che la legge di Moore (che non è certo inviolabile) sia prossima a perdere la sua validità, ma anche che le alternative al silicio potrebbero cambiare tale stato di cose.
Nel breve termine, tutti guardano al grafene come al protagonista dei prossimi anni. A lungo termine tuttavia sono le architetture neurali e quelle quantiche ad appassionare scienziati e sognatori. Non ci sono molte certezze, se non il grandissimo fermento che c'è intorno a queste nuove tecnologie. Siamo tuttavia sicuri che tra poco tempo, anche solo dieci anni, nelle nostre mani avremo oggetti che oggi sembrano inimmaginabili.