La corsa alla sovranità tecnologica passa anche attraverso materiali apparentemente semplici come il quarzo, ma quando si tratta di semiconduttori, nulla è banale. Il governo cinese ha appena stanziato 100 milioni di yuan, equivalenti a circa 14 milioni di dollari, per potenziare Nantong Crystal Co., Ltd., un'azienda specializzata nella produzione di quarzo sintetico ad alta purezza. Questo investimento rappresenta una mossa strategica per ridurre la dipendenza da una singola miniera americana che attualmente domina il mercato globale di questo materiale essenziale per l'industria dei chip.
La questione della concentrazione geografica delle risorse per i semiconduttori è diventata particolarmente critica. Quasi tutto il quarzo naturale ad altissima purezza utilizzato nella fabbricazione dei chip proviene da una miniera situata in North Carolina. Questo materiale non è sostituibile facilmente: serve per creare i crogioli di quarzo che contengono il silicio fuso durante il processo di cristallizzazione, una fase fondamentale nella produzione dei wafer di silicio. Senza quarzo della giusta qualità, sarebbe praticamente impossibile ottenere il livello di purezza necessario per i nodi di processo più avanzati.
Ma le applicazioni del quarzo nell'industria dei semiconduttori non si fermano qui. Questo materiale è indispensabile anche per la fabbricazione delle fotomaschere, i template di altissima precisione utilizzati nel processo litografico per trasferire i pattern sui wafer di silicio. Le caratteristiche di chiarezza ottica e stabilità termica del quarzo lo rendono insostituibile in questa fase critica della produzione.
Secondo quanto riportato da TrendForce, l'investimento cinese proviene da SDIC Jixin, controllata dal Big Fund III del paese. La gestione è affidata alla State Development & Investment Corporation (SDIC), che opera sotto la supervisione della State-owned Assets Supervision and Administration Commission (SASAC) del Consiglio di Stato. Con questa operazione, Pechino acquisirà una quota del 25% in Nantong Crystal, segnalando l'importanza strategica che il governo attribuisce a questa iniziativa nell'ambito della più ampia campagna per l'indipendenza tecnologica nel settore dei semiconduttori.
Il contesto geopolitico rende ancora più significativo questo investimento. La Cina ha già dimostrato la propria capacità di utilizzare il controllo sulle terre rare come leva negoziale, costringendo gli Stati Uniti a ricorrere a contromisure. L'amministrazione Trump ha risposto con dazi nel tentativo di impedire a Pechino di interrompere le forniture globali. Se Washington decidesse di inserire il quarzo ad alta purezza nella lista dei materiali soggetti a controlli sulle esportazioni, la capacità cinese di produrre i crogioli essenziali per la fabbricazione dei chip subirebbe un duro colpo.
Nonostante l'investimento governativo, la strada verso l'autosufficienza rimane lunga. TrendForce evidenzia che, sebbene Nantong Crystal sia già in grado di produrre quantità limitate di quarzo sintetico di qualità adeguata per l'industria dei semiconduttori, la Cina continua a dipendere in larga misura dalle importazioni. Il governo di Pechino sembra determinato a espandere le capacità produttive e l'output dell'azienda, ma ci vorrà tempo prima che il paese possa svincolarsi completamente dalle forniture americane.