Class action contro lo Stato italiano per la pirateria

Il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis propone di denunciare lo Stato italiano per indolenza nei confronti della pirateria. I numeri dell'industria cinematografica sono preoccupanti.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Denunciare lo Stato italiano per aver fatto poco contro la pirateria. Questa la cura che il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis ha suggerito ai colleghi, durante l'ultimo simposio ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali).

"Il problema della pirateria è molto serio, e dico che dovremmo chiedere 12,5 miliardi di euro per ottenerne almeno 2,5 miliardi, l'importo che perdiamo ogni anno a causa della pirateria", ha dichiarato De Laurentiis, chiedendo il sostegno dei produttori ANICA e del Ministro della Cultura.

Aurelio De Laurentiis

Paventare una class action sembra una mossa estrema, però è anche vero che i numeri dell'industria del cinema sono disastrosi. Si rischia il default anche perché sono quasi mille le sale cinematografiche che temono la chiusura a causa della mancanza di fondi per aggiornare le apparecchiature. Dal 2014, com'è risaputo, i film statunitensi saranno distribuiti solo in digitale.

 La scorsa settimana durante la conferenza stampa organizzata dal Mibac ed ANICA per presentare i dati 2012 del cinema italiano mancava poco che qualcuno svenisse. Su 166 film italiani ben 36 film si sono attestati nella fascia bassa con budget minore o uguale a 200.000 euro.

19 sono stati ritenuti di interesse culturale, ottenendo un contributo di 12.800 euro, mentre 37 sono hanno ricevuto il contributo di 11.600 euro, 7 film hanno ottenuto il contributo Eurimages di 3.450 euro. Briciole che comunque confermano l'esigenza delle produzioni di raccogliere contributi pubblici, dato che il mercato è fermo.

Le televisioni pagano quasi il 50% in meno e i cinema hanno registrato un calo delle presenze, rispetto al 2011, di circa il 10% e degli incassi di circa l'8%.

"Le presenze sono diminuite maggiormente rispetto agli incassi e questo è dovuto a un problema di evoluzione tecnologiche dovuto all'aumento di film in 3D con la quota del biglietto più elevato. Le previsioni per il 2013 vanno però in direzione di un netto recupero rispetto alla flessione avuta fino a marzo", ha spiegato Richard Borg ,presidente sezione distributori di ANICA.

L'unico nemico però sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori rimane la pirateria. Il parere condiviso è che andrebbe affrontata con nuove leggi, sanzioni più pesanti ed educazione alla legalità.