La protezione del Windows Store è stata craccata. Betanews riporta l'esistenza di uno strumento di hacking noto come Wsservice_crk, che permette di rendere complete, e totalmente funzionanti, le versioni di prova delle applicazioni (trial) presenti nel negozio digitale della casa di Redmond. Il Windows Store consente infatti di provare diverse applicazioni a pagamento per un massimo di sette giorni, dopodiché bisogna decidere se disinstallarle o procedere all'acquisto. Questo è un modo non solo per consentire agli utenti di acquistare in piena consapevolezza, ma anche per aumentare l'audience delle applicazioni e attirare gli sviluppatori.
Questo programma però sembra minare le fondamenta del negozio digitale, che subisce così il suo primo attacco da parte degli hacker. Compatibile solo con Windows 8 (non Windows RT), "il software è stato pubblicato sul forum My Digital Life ed è stato aggiornato dall'autore diverse volte. Il pacchetto include programmi per craccare le applicazioni Windows Store, consentire il trasferimento delle app non firmate (sideload) per farle funzionare su Windows 8, il codice sorgente e la documentazione", si legge su Betanews.
Il sito specifica che il programma in questione "non è senza rischi, perché richiede di patchare i file di sistema prima di essere usato", e questo potrebbe portare a problemi di sicurezza e instabilità all'intero PC. Dopodiché, una volta scaricata l'applicazione demo dal Windows Store, basta premere un solo tasto per attivare la versione completa del software.
Ci sono anche delle limitazioni. Le applicazioni craccate per esempio non si possono aggiornare tramite il Windows Store. "È stata pubblicata una soluzione per aggirare il problema, ma implica un processo lungo nel quale l'applicazione va disinstallata dal sistema e poi riscaricata dallo store prima applicare nuovamente la patch", scrive Betanews.
Il procedimento funzionerebbe inoltre solo per applicazioni di prova che non avete già scaricato. "Se avete scaricato una prova dell'applicazione in precedenza, non potete scaricarla nuovamente a meno che non cancelliate l'ID machine dal sistema per resettare tutto ciò che è associato alla copia di Windows".
Il programma offre funzioni aggiuntive, in modo che un pubblico più smaliziato possa creare pacchetti di app per ridistribuire applicazioni non firmate da Microsoft. Insomma, un vero problema per la casa di Redmond, che sta già indagando sulla vicenda. La diffusione del codice sorgente e della documentazione potrebbe consentire ad altri cracker di fare un lavoro migliore e trovare un sistema ancora più semplice e difficile da fermare. D'altronde da tempo abbiamo imparato a convivere con la pirateria delle applicazioni su iOS e Android, e per Windows 8 era solo una questione di tempo.
Non resta quindi che aspettare la risposta di Microsoft. L'azienda ha tutto l'interesse nel proteggere un ecosistema che sta crescendo (Windows Store supera le 20 mila app e cresce in fretta) e che ha bisogno di rendersi appetibile agli sviluppatori per attirare la loro attenzione. Certo, c'è chi pensa che la pirateria sia un volano per la diffusione di Windows, e in questo vi sia un fondo di verità; ciò nonostante non è certamente nell'interesse di Microsoft facilitarla, specie se devi cercare di ampliare il parco delle applicazioni per tentare la rincorsa su iOS e Android.