DDoS: dal 1990 a oggi, l'evoluzione di una minaccia

Gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) sono nati negli anni novanta, ma solo nel 2003 sono diventati una minaccia molto seria per gli apparati informatici di tutto il mondo. Adesso impazzano sul Web e sono l'arma preferita dagli hacktivisti.

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a cura di Redazione - Sicurezza

Correvano gli anni 90 quando si scoprirono i cosiddetti Distributed Denial of Service, abbreviati in DDoS: una pratica piratesca che veniva utilizzata dagli hacker per convogliare il traffico verso un sito preciso con lo scopo di farlo crashare e renderlo inaccessibile. Da quegli anni, pioneristici per l'uso di questo sistema di attacco, i DDoS si sono evoluti e sono diventati una minaccia da non sottovalutare. Infatti tali pratica è molto amata dagli hacktivisti per colpire siti governativi o importanti istituti finanziari.

Il DDOS mira a subissare di richieste un server per mandarlo in crisi. L'efficacia dell'attacco sta soprattutto nel fatto che server bersaglio non ha modo di capire a priori se la richiesta in arrivo sia stata inviata da un hacker o da un utente legittimo.

La storia del DDoS inizia nel 2003 quando i governi si accorgono che questa è una minaccia per la sicurezza informatica delle loro infrastrutture. Nel febbraio 2007 il Governo degli Stati Uniti tramite il proprio Segretario alla Difesa degli Stati Uniti dichiara di essere pronto a difendersi da una attacco DDos contro le proprie le infrastrutture informative fondamentali della Nazione e allo stesso tempo di contrattaccare la fonte dell'attacco.