Descrizione e specifiche

Recensione Parrot Bebop. Il nuovo quadricottero francese ha ottime qualità di volo e vanta una grande stabilità e velocità massima. Integra un obiettivo Fisheye da 14 megapixel di ottima qualità, che riesce a creare video ben stabilizzati anche senza un gimbal.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Descrizione e specifiche

Dati alla mano, il Parrot Bebop è un drone compatto e leggero con un caratteristica che spicca sopra a tutto il resto, vale a dire la videocamera integrata. Non solo è raro che un drone monti di fabbrica questo accessorio – di solito si monta una GoPro o simile comprata a parte – ma in questo caso abbiamo anche un sensore e un'ottica di tutto rispetto.

Parrot bebop (10)

Il sensore è infatti un CMOS da 14 megapixel, abbinato a un FishEye 1/2.2" composto di sei elementi ottici, con un angolo di visualizzazione pari a ben 180 gradi. Non manca la stabilizzazione ottica su tre assi. Questa videocamera può girare video in FullHD (1920x1080p) a 30 FPS con codifica H264, e scattare fotografie con dimensioni pari a 4096x3072. Non può girare video 4K purtroppo, ma forse è un bene visto che la memoria interna è da 8 gigabyte.   

A bordo non è installato un gimbal, dispositivo che serve a compensare l'effetto delle vibrazioni sui video e le fotografie, e che si trova in genere sui droni professionali. L'effetto "gelatina" tuttavia è difficile da individuare, o anche del tutto assente in qualche caso. Evidentemente gli ammortizzatori installati da Parrot, insieme alle compensazioni software, riescono a fare le veci del gimbal in modo più che dignitoso. 

Inoltre la fotocamera del Parrot Bebop è orientabile su due assi, vale a dire che potremo puntarla su un'area specifica, direzionandola per esempio per guardare davanti o sotto al drone, così come a destra e sinistra. La libertà di movimento non è moltissima, ma considerato che parliamo di un FishEye si potrà riprendere praticamente qualsiasi cosa.

Parrot bebop (5)

Sempre nella parte centrale troviamo anche l'area elettronica, il cui cuore è il processore Parrot P7 (dual core Cortex A9), abbinato a una GPU quad-core che si farà carico dell'elaborazione video e soprattutto dello streaming in tempo reale sul tablet o sullo smartphone. Troviamo il Wi-Fi (il Bebop emette la sua propria rete), l'accelerometro, la bussola digitale (magnetometro). La memoria integrata è da 8 GB.

C'è anche una seconda fotocamera, il cui obiettivo è scattare una fotografia ogni 16 millisecondi. Il Parrot usa queste immagini per misurare la velocità, che sarà poi riportata sul tablet o smartphone che stiamo usando per controllarlo. La velocità massima è 45 Km/h circa (13 m/s). Per controllare l'altitudine a bordo troviamo un barometro e un sensore ultrasuoni, che tuttavia è efficace solo fino a 8 metri dal suolo. Per la localizzazione satellitare Parrot ha scelto il sistema GNSS, che fonde GPS e GLONASS. Tutta l'elettronica è protetta da fibra di magnesio.

L'ultimo elemento del corpo centrale è la batteria rimovibile (ce ne sono due nella scatola), che è di tipo LiPo da 1.200 mAh. Ufficialmente garantisce 11 minuti di autonomia, ma siamo riusciti anche ad andare leggermente oltre questo limite - il concorrente diretto DJI Phantom 2 Vision+ 2 comunque fa meglio da questo punto di vista. La batteria si inserisce collegando un connettore estraibile, e poi fissandola con una fettuccia di velcro.

Parrot bebop (4)

Dal corpo centrale escono poi quattro bracci in ABS che sostengono altrettante eliche, realizzate con lo stesso materiale. Sono piuttosto resistenti ma non indistruttibili e infatti nella confezione ce ne sono quattro di riserva insieme agli strumenti necessari per la sostituzione. Durante i nostri test una di quelle posteriori si è piegata dopo una caduta, ma siamo riusciti a raddrizzarla e riprendere il volo senza problemi.

In corrispondenza di ogni elica c'è un piedino con un terminale in gomma e uno "spazio libero" per agganciare la carena. Quest'ultima è realizzata quasi interamente in polistirolo e protegge il drone piuttosto bene su tutti i lati. In ogni caso può capitare, e ci è successo, che un impatto danneggi la fotocamera. Il materiale della carena è anche molto delicato, e dopo pochi minuti di volo i segni già si notano.

In caso di incidenti traumatici e rottura di qualche elemento, tutti i pezzi del Parrot Bebop Drone si possono acquistare separatamente sullo shop online dell'azienda. La scheda madre per esempio costa 250 euro e il modulo fotografico 150. Per i motori ci vogliono invece 80 euro, mentre il GPS ne costa 50 circa. La carena, che probabilmente dovrete cambiare dopo un po', invece costa 20 euro, ed è disponibile anche una cassetta degli attrezzi dedicata a questo oggetto. 

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