Difenditi dai competitor e tutela il tuo marchio, evita errori in azienda

Oggi i nostri consulenti legali ci illustrano alcuni semplici ma efficaci accorgimenti che è bene osservare per la tutela del proprio marchio e, di conseguenza, della propria attività.

Avatar di Redazione Diritto dell’Informatica

a cura di Redazione Diritto dell’Informatica

Nel mercato odierno, particolarmente complesso e competitivo, non sono rari i casi di concorrenza sleale, in cui un competitor mette in atto meccanismi di plagio o si prodiga in vere e proprie campagne ed azioni denigratorie volte all’affermazione del proprio brand attraverso l’utilizzo, improprio ed illegittimo, del marchio altrui.

Come tutelare la propria azienda, in un’ottica precauzionale che suggeriamo acquisire come consuetudine?

Vediamo alcuni semplici ma efficaci accorgimenti che è bene osservare per la tutela del proprio marchio e, di conseguenza, della propria attività.

Guida pratica per evitare contraffazioni ed ostacoli dei competitor

Anche se la tua attività aziendale procede in maniera positiva e il tuo marchio non è stato vittima di plagio o di attività denigratoria, è comunque consigliato tenere a mente le indicazioni di questa checklist:

  • definisci esattamente il tuo marchio, la tutela giuridica di un marchio richiede esattezza, non è possibile agire in giudizio dichiarando la proprietà presunta di un segno distintivo indefinito e variabile;

  • chiarisci le classi merceologiche del tuo marchio, per registrare un marchio è necessario definire a quali classi merceologiche esso si riferisce. Nell’eseguire la seguente attività ricorda inoltre che ogni ampliamento della classe merceologica prescelta richiede un’ulteriore registrazione ed ogni registrazione porta con sé i rispettivi costi;

  • effettua la cd. “ricerca di anteriorità”, prima di iniziare la procedura di registrazione del tuo marchio, effettua la ricerca di anteriorità, per prevenire un dispendio superfluo di tempo e soldi: presentando domanda di registrazione di un marchio già esistente o troppo simile ad un altro, la registrazione potrebbe essere negata o contestata;

  • verifica che un tuo concorrente non abbia già provveduto alla valida registrazione del tuo “marchio di fatto”, ricordati che sebbene tu abbia un marchio affermato e riconoscibile sul mercato (marchio “di fatto”), quest’eventualità potrebbe non aver impedito ad un tuo concorrente di registrare validamente lo stesso marchio, prima di te (non temporeggiare!);

  • identifica un legale di fiducia a cui chiedere supporto, può esserti utile, se non necessario, l’ausilio di un professionista esperto in detti temi;

  • sei pronto per procedere con la registrazione, Ti consigliamo di rivolgerti ad un esperto, data la complessità sia della compilazione e successiva presentazione della domanda in sé, sia della gestione dell’iter complessivo di esame e accoglimento/rigetto della stessa (gli uffici competenti potranno richiedere integrazioni e/o modifiche).

Poiché la procedura di registrazione sostanzia la tutela del tuo marchio, è consigliabile prestare a questa attività la dovuta attenzione per evitare di vanificare quanto fatto.

Se non conosci un esperto del settore ti segnaliamo il nostro studio partner specializzato FCLEX

Cosa fare se il tuo competitor è già all’attacco? Tre casi ed altrettante (se non più) soluzioni

  1. Se il tuo marchio viene utilizzato in modo improprio o viene copiato, potresti:

  • rivolgerti al Giudice, per ottenere l’immediata cessazione dell’utilizzo del tuo marchio, intesa come sua rimozione dalla totalità dei luoghi in cui era stato utilizzato, così come il prelievo di tutti i prodotti muniti di marchio immessi nel mercato;

  • chiedere (ulteriormente) il risarcimento del danno;

  • fare espressa richiesta, come sanzione aggiuntiva, della pubblicazione della Sentenza di condanna sui quotidiani più noti e diffusi;

  • nelle more del procedimento ordinario, od anche in alternativa allo stesso, puoi esperire le azioni cautelari d’urgenza per intervenire in modo tempestivo e contenere i possibili danni;

  • puoi invece tentare di fermare il tuo competitor prima di agire in Giudizio, in tal caso dovrai acquisire delle prove a testimonianza della sua condotta, secondo il sistema computer forensic. Tramite le prove documentali potrai opporre diffida e quindi mettere un freno al soggetto.

Se questa attività non sarà sufficiente ad intimorirlo, gli sforzi non saranno stati vani, in quanto tutto ciò potrà risultare utile per un eventuale Giudizio.

  1. Il tuo marchio è vittima di una campagna denigratoria

Ai sensi dell’art. 2598 c.c., comma secondo, “[…] compie atti di concorrenza sleale chiunque: […] diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e sull'attività di un concorrente, idonei a determinarne il discredito, o si appropria di pregi dei prodotti o dell'impresa di un concorrente […]”.

Una campagna denigratoria corrispondente a tutti gli effetti a concorrenza sleale!

Viene in tuo soccorso, in tal caso, l’art. 2599 c.c., secondo cui: “La sentenza che accerta atti di concorrenza sleale ne inibisce la continuazione e dà gli opportuni provvedimenti affinché ne vengano eliminati gli effetti”.

Anche in tal caso è possibile rivolgersi al Giudice per chiedere una tutela effettiva dei propri diritti.

  1. Il tuo marchio è vittima di cybersquatting, typosquatting o furto di keywords

Il cybersquatting consiste in una pratica che comprende sia l’utilizzo di domini già registrati (o molto simili), sia la registrazione anteriore di domini non ancora registrati da parte del titolare effettivo, in ordine allo sfruttamento economico della notorietà del marchio altrui, od anche alla futura minaccia denigratoria se il dominus effettivo non comprerà ad ingenti somme il dominio creato in malafede.

Se il tuo marchio ne è vittima e quindi la tua attività minacciata, puoi:

  • esperire la tutela ordinaria dei marchi (come sopra brevemente indicata);

  • rivolgerti all’anagrafe dei domini, per l’Italia Registro.it (NIC).

In tal caso le vie che si possono percorrere sono due.

Innanzitutto, si può procedere con la procedura di riassegnazione, rivolgendosi ai Prestatori del Servizio di Risoluzione delle Dispute (cd. PSRD), dei professionisti che operano secondo criteri esplicitamente fissati dall’anagrafe dei domini.

In alternativa alla procedura anzidetta, si può affidare la controversia ad un collegio di arbitri specializzati in materia, ricorrendo quindi all’istituto dell’arbitrato.

Il competitor potrebbe inoltre prodigarsi in attività di typosquotting, ovverosia creare dei domini sin troppo simili ad altri estremamente noti. In tal caso la similitudine consiste nella differenza di poche lettere o di singoli caratteri, in modo tale da indurre l’utente distratto a cliccare sul dominio sbagliato.

Di simile entità, ma di diversa portata, è infine l’utilizzo delle medesime keywords da parte del concorrente, con l’obiettivo di farsi indicizzare: in assenza di un qualunque prodotto compatibile tale pratica è estremamente scorretta e passibile di diffida.

Utile, se non necessario, diffidare anche nei casi di cybersquatting e di typosquatting.

Se sei vittima di furti di domini o vuoi saggiamente tutelare il tuo marchio attraverso la sua registrazione, contatta il nostro studio legale partner FCLEX a Bologna, chiedendo dell’Avvocato Giuseppe Croari, esperto di diritto dell’informatica e nuove tecnologie, per una prima consulenza specializzata e personalizzata.