Ellison: Steve Jobs era come Edison, ad Apple manca la luce

Larry Ellison, boss di Oracle, dice la sua su Steve Jobs e Apple. Lodi sperticate per il defunto cofondatore di Apple e parole non troppe positive sul futuro dell'azienda guidata oggi da Tim Cook.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple senza Steve Jobs è destinata all'oblio. Larry Ellison, amministratore delegato di Oracle e amico del defunto cofondatore della casa di Cupertino, durante un'intervista con Charlie Rose per "CBS This Morning" si è lasciato andare a qualche giudizio su Jobs e il futuro delle "Mela" (qui il filmato).

"Era brillante. È stato il nostro Edison, il nostro Picasso. Un incredibile inventore", ha dichiarato il boss di Oracle, il quale già nel 2011, a seguito del decesso di Jobs, aveva affermato che "Steve sapeva tradurre buone idee in prodotti come nessun altro nell'industria".

La storia di Jobs la conosciamo tutti, e specie dopo il suo ritorno Apple non ha sbagliato un colpo. Ma ora? Che ne sarà dell'azienda che negli ultimi anni ha innovato nel settore tecnologico introducendo prodotti come iPhone e iPad? Per Ellison basta guardare la storia per vedere che il futuro di Apple non è dei più luminosi.

"Lo sappiamo già. Lo abbiamo visto, abbiamo già fatto l'esperimento. Voglio dire, è stato fatto. Abbiamo visto Apple con Steve Jobs. Abbiamo visto Apple senza Steve Jobs. Abbiamo visto Apple con Steve Jobs. Ora, stiamo per vedere Apple senza Steve Jobs". Il tutto corredato da una gestualità molto chiara.

Con Jobs Apple è diventata tra le aziende più importanti del mondo. Secondo Ellison però Jobs guardava altro, non i soldi, tanto che qualche anno fa disse: "Non stava cercando di diventare ricco, famoso o potente. Era ossessionato dal processo creativo e dalla costruzione di qualcosa che fosse meraviglioso".

Parole che indubbiamente non risultano nuove a chi segue Apple quotidianamente. Più persone negli ultimi anni si sono dichiarate scettiche sul futuro dell'azienda. Tim Cook, Jony Ive e gli altri dirigenti non sono indubbiamente Steve Jobs, e lo si vede. Il carisma e le capacità di Jobs sono andate perdute.

In questi anni però Apple ha camminato bene, seppur con qualche alto e basso. E il team di uomini fidati messo insieme da Jobs è rimasto pressoché immutato. I prodotti che abbiamo visto in questi anni sono l'evoluzione di quanto contribuì a realizzare il fondatore. Non ci sono state vere e proprie novità, e per questo la concorrenza ha colmato la lacuna con Apple, spingendosi addirittura oltre. E non stiamo parlando di "semplici" quote di mercato.

Il bello viene ora. Smartphone e tablet ci hanno fatto già vedere tutto se non la maggior parte del proprio potenziale. Adesso la sfida è creare nuovi best seller di mercato: occhiali, orologi hi-tech e altro: l'indossabile è  il futuro. E poi c'è il mercato delle TV connesse, in cui Apple sembra sempre in procinto di entrare, anche se per ora tutto tace.

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Ed è proprio qui che giace la sfida: saprà Apple dare il via a un mercato di massa come avvenuto negli ultimi anni oppure ha perso quello smalto e quella voglia di rischiare che appartenevano a Steve Jobs? Difficile dirlo, ma per il momento la casa di Cupertino è ancora in corsa su tutto: nessun produttore ha fatto una mossa decisa aprendo un nuovo mercato, salvo in parte Google che con i propri Glass (qui la prova) sta procedendo per gradi.

È difficile sposare la tesi di Ellison, ma allo stesso tempo non si può dire che la dipartita di Jobs sia stata positiva. È troppo presto per avere un quadro definitivo valido per i prossimi 5 anni, dove sicuramente arriveranno nuovi prodotti pronti a sconquassare un quadro che sembra ormai consolidato. Sono successe poche cose di grande rilievo da quando Jobs se n'è andato, e per questo, nell'incertezza più totale, ogni parere ha la sua importanza, funesto o positivo che sia.