Freedom on the Net 2011: Italia a fondo classifica

L'ultimo rapporto sulle libertà digitali ha posizionato l'Italia al fondo della classifica dei paesi liberi. Secondo Freedom on the Net 2011 paghiamo il prezzo di leggi troppo restrittive e problemi di concentrazioni dei media.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il rapporto Freedom on the Net 2011 ha relegato l'Italia al terzultimo posto nella classifica dei paesi liberi. In pratica pare che sui diritti digitali il nostro paese zoppichi un pochino. Fa meglio di tutti l'Estonia, seguita a ruota dagli Stati Uniti grazie una serie di sentenze molto positive per la comunità online. Primo (in senso negativo) fra i paesi non-liberi è l'Iran, ma quello con la repressione più sofisticata è senza dubbio la Cina.

Freedom on the Net 2011

L'Italia, come riporta La Stampa, sembra scontare le nuove normative che limitano le libertà online, come ad esempio "rendere i siti responsabili per i video messi online dagli utenti […] e l'obbligo di onerose registrazioni per le comunicazioni online".

Nello specifico la Freedom House di Washington ha rilevato che "la tendenza a restringere la libertà su Internet è frutto della struttura della proprietà dei media in Italia, dove il primo ministro Silvio Berlusconi possiede, direttamente o meno, un grande conglomerato privato […] che lo può incentivare a restringere il libero flusso di informazioni online per ragioni politiche o per condizionare la competizione sugli spettatori dei video online".