Gli scritti di Albert Einstein presto online, da non perdere

Settemila pagine già online, parte di una collezione di circa 80.000 pezzi. L'intera collezione degli scritti scientifici, politici e privati di Albert Einstein sta per essere pubblicata online come parte di un massiccio lavoro di digitalizzazione legata al grande fisico tedesco.

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a cura di Alberto De Bernardi

L'intera collezione degli scritti di Albert Einstein, inclusa la corrispondenza a carattere politico, lettere private / d'amore e persino le lettere degli ammiratori sta per essere pubblicata online come parte di un massiccio lavoro di digitalizzazione legata al grande fisico tedesco.

L'università ebraica di Gerusalemme, alla quale Einstein lasciò i suoi scritti insieme ai diritti di sfruttamento della sua immagine, è attualmente al lavoro per acquisire le carte e pubblicarle su un portale online raggiungibile a questo indirizzo.

Sfortunatamente, non sempre il sito è raggiungibile e, da quello che abbiamo potuto vedere finora, non è nemmeno un esempio di fruibilità, ma è comunque una grande occasione per curiosi e studenti per vedere "all'opera" uno dei più grandi scienziati del nostro tempo.

Gli scritti, vi avvertiamo, saranno di difficile interpretazione, data la particolare nomenclatura utilizzata da Einstein, ma vedere la sua potentissima intuizione fisica rende tutto talmente semplice (considerati gli argomenti trattati) da essere comprensibile per chiunque.

Celebre, ad esempio, la sua spiegazione dell'effetto fotoelettrico: "I quanti di energia penetrano nello strato superficiale del corpo e la loro energia si trasforma, in parte almeno, in energia cinetica di elettroni. L'ipotesi più semplice consisterebbe nell'affermare che un quanto di energia trasmette tutta la sua energia ad un unico elettrone; supponiamo che ciò avvenga. Un elettrone carico di energia cinetica all'interno del corpo perderà una parte della sua energia cinetica quando raggiungerà la superficie. Inoltre va supposto che ogni elettrone, nell'abbandonare il corpo debba effettuare un lavoro P (che è caratteristico del corpo considerato). Ad uscire dal corpo con la massima velocità normale saranno gli elettroni eccitati che si trovano direttamente alla sua superficie e che acquistano una velocità normale a essa".

Straordinario come questa deduzione di carattere assolutamente generale, che porta alla celebre equazione eV = hv - P, sia stata formulata con tale naturalezza in un momento storico in cui non era concepibile che la luce avesse natura corpuscolare. La relazione verrà verificata solo undici anni più tardi, nel 1916.

Se voleste cercarla, tenete presente che Einstein usava il simbolo PiGreco maiuscolo al posto di V e che la costante di Plank h è indicata nei sui scritti come R(Beta)/n. Nel caso, la ricerca sarà lunga: ci sono 7000 pagine da sfogliare al momento, e l'intera collezione comprende circa 80.000 "pezzi". Ma oltre agli scritti tecnici, ci sono altri scritti che danno la dimensione di Albert Einstein uomo, ad esempio una lettera che suggerisce una possibile risoluzione del conflitto arabo-israeliano. Da non perdere!