Google capitola e si piega al volere dell'Antitrust UE

L'Antitrust UE è riuscita finalmente a strappare a Google impegni sull'uso del motore di ricerca e del search advertising. A distanza di anni si chiude la querelle.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Google ha finalmente risolto la querelle antitrust con l'Antitrust europea. Non rischia più alcuna multa miliardaria, almeno in relazione al suo motore di ricerca e il "search advertising". Poche ore fa la Commissione UE ha pubblicato un documento che raccoglie tutti i nuovi impegni del colosso statunitense.

"Il mio compito è proteggere la concorrenza a beneficio dei consumatori, non delle aziende", ha commentato il vice presidente della Commissione UE con incarico antitrust. "Con le nuove proposte, Google adesso ha accettato di garantire che ogni volta che promuove i propri servizi di ricerca specializzati sulla sua pagina web (ad esempio per prodotti, alberghi, ristoranti, etc), i servizi di tre concorrenti […] saranno visualizzati chiaramente agli utenti e in modo analogo in cui visualizza i propri servizi".

Antitrust UE

In pratica il diritto alle pari opportunità di visualizzazione sarà salvaguardato, e questo varrà non solo per le ricerche specializzare esistenti ma anche per quelle future di nuova tipologia. Bing e Yahoo ne saranno felici. Nello specifico si parla di:

  • dare la possibilità ai content provider di decidere se essere inseriti o meno nei servizi di ricerca Google senza essere penalizzati
  • rimuovere l'obbligo di esclusività con Google in relazione al search advertisement
  • rimuovere le restrizioni che impedivano alle campagne di essere trasposte su piattaforme di search advertising concorrenti

"Un importante aspetto della proposta è che il rispetto di Google nei confronti di questi impegni sarà monitorato da un'organizzazione indipendente. Gli impegni riguarderanno l'European Economic Area (EEA) per cinque anni", sottolinea la nota ufficiale. A questo punto la Commissione UE si impegna a concedere un altro periodo di tempo per consentire alle parti in causa di esprimere un'opinione al riguardo. Dopodiché verrà presa una decisione definitiva sull'argomento.

In ogni caso è verosimile pensare che la vicenda sia chiusa.