Google: cascata di milioni per tornare sulla Luna

Google metterà in palio 30 milioni di dollari in un concorso per aziende private che concorreranno per far atterrare sulla Luna una navicella-robot.

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a cura di Manolo De Agostini

A Google non basta più la Terra e ha deciso che è il momento di pensare alla Luna. Il colosso di Mountain View metterà in palio 30 milioni di dollari per il progetto Lunar X Prize, in cui aziende private di tutto il mondo concorreranno per far atterrare sulla Luna una navicella-robot (rover) finanziata con mezzi privati, in grado di completare i diversi obiettivi della missione, tra cui esplorare la superficie lunare per almeno 500 metri e inviare video, immagini e dati sulla Terra. La fisolofia addietro al concorso è presto spiegata:

  • La Luna può contribuire a salvare la Terra. Per più di 30 anni la NASA e il Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti hanno sperimentato vari metodi per catturare l'abbondante energia solare pulita presente nello spazio per l'uso sulla Terra. Sebbene la tecnologia necessaria per realizzare questo processo sia ormai nota, gli elevati costi connessi al lancio di materiale al di fuori del profondo pozzo gravitazionale terrestre hanno impedito fino ad oggi l'implementazione di questi sistemi. Tuttavia, se si utilizzasse materiale lunare per la costruzione spaziale, sarebbe possibile fornire alla Terra energia pulita 24 ore su 24 senza biossido di carbonio e altri rischi per la biosfera.
  • La Luna può insegnarci qualcosa sul passato geologico della Terra. Grazie alle rocce lunari e ad altre informazioni riportate sulla Terra dagli astronauti di Apollo, gli scienziati ritengono oggi che la Luna si sia prodotta dalla collisione tra un planetoide e la Terra primordiale. Esplorare il corpo celeste più vicino a noi significa anche esplorare i resti dell'antica Terra.
  • La Luna ci consente di osservare meglio lo spazio. Grazie all'assenza di atmosfera, la Luna rappresenta una grande e stabile piattaforma per l'osservazione astronomica. Il lato lontano della Luna è una postazione "tranquilla" del sistema solare, poiché al riparo dalla cacofonia di segnali radio, segnali TV e trasmissioni dati della Terra. Il corpo stesso della Luna offre questo tipo di schermo: un radiotelescopio installato sul lato più lontano della Luna è in grado di rilevare la presenza di energia nelle propaggini dell'universo.
  • Un impulso a nuove tecnologie e nuovi dispositivi. La Luna può rappresentare l'ambiente più ostile che dovremo affrontare nel prossimo futuro. Per esplorare e sopravvivere in questo ambiente saranno necessari progressi tecnologici non indifferenti. Molte di queste tecnologie potranno avere un uso pratico anche sulla Terra.

"Google Lunar x Prize si rivolge a imprenditori, scienziati e appassionati di tutto il mondo chiedendo che ci riportino nuovamente sulla superficie della Luna ed esplorino questo ambiente a beneficio di tutta l'umanità", ha affermato il Dr. Peter H. Diamandis, Presidente e CEO della x Prize Foundation. "Siamo sicuri che, con il contributo di team provenienti da tutto il mondo, sarà possibile sviluppare una nuova tecnologia robotica e di presenza virtuale che ridurrà drasticamente i costi dell'esplorazione spaziale".

"Il fatto che Google abbia deciso di finanziare la competizione e di utilizzare il proprio marchio anche nel titolo è la testimonianza del nostro impulso verso l'innovazione radicale e la partecipazione globale", continua Diamandis. "Attraverso la collaborazione con il team Google ci auguriamo di riuscire a portare questa storica corsa privata allo spazio in ogni casa e in ogni aula di scuola. L'obiettivo è stimolare l'immaginazione di bambini e ragazzi di tutto il mondo".

"Moon 2.0", la seconda fase dell'esplorazione lunare, non si limiterà a piantare bandierine e lasciare impronte umane sulla superficie: l'obiettivo stavolta e andare sulla Luna per rimanerci.  

Attualmente la frontiera dell'impresa privata è rappresentata dalla corona di satelliti per le telecomunicazioni situati nell'orbita geostazionaria a 36.000 km di distanza dal nostro pianeta. Google Lunar x Prize sfida ora l'iniziativa privata ad arrivare 10 volte più lontano dell'attuale limite per partecipare a questa straordinaria avventura di esplorazione.

I 30 milioni di dollari complessivi della borsa sono suddivisi in un primo premio di 20 milioni, in un secondo premio di 5 milioni e in 5 milioni di premi in bonus. Per vincere il primo premio, un team dovrà riuscire a far atterrare sulla Luna un'astronave finanziata con mezzi privati, a esplorarne la superficie per almeno 500 metri e a trasmettere sulla Terra uno specifico pacchetto di video, immagini e altri dati. Il primo premio avrà un importo di 20 milioni di dollari fino al 31 dicembre 2012, dopo di che scenderà a 15 milioni di dollari fino al 31 dicembre 2014. A quel punto la competizione verrà conclusa, salvo prolungamento per decisione di Google e della x Prize Foundation.