Google Me è geniale, Facebook solo per bambini

In una presentazione creata da un ricercatore emergono le linee teoriche che Google potrebbe seguire nella creazione del suo social network. Il rispetto della privacy è una colonna portante. Fondamentale anche riconoscere che non siamo le stesse persone, a seconda degli amici con cui abbiamo relazioni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google Me sarà un social network che imita la vita. O almeno è quanto emerge da una presentazione in 216 diapositive diffusa da Paul Adams, un ricercatore Google che si occupa di esperienza utente per Google.  I principi esposti rappresentano un passo evolutivo enorme rispetto a quello che è oggi Facebook.

La presentazione di Paul Adams.

Il punto di partenza è il "Real Life Social Network", cioè un servizio social che possa davvero imitare il modo in cui interagiamo con gli altri nella vita di tutti i giorni. Adams prima di tutto fa un esempio molto efficace, raccontando la storia di Debbie.

La ragazza ha almeno 4 diversi gruppi di amici: la famiglia, gli amici della città dove viveva, quelli dell'attuale luogo di residenza e gli studenti del corso di nuoto, che sono preadolescenti. Alcuni degli amici adulti lavorano in un bar gay piuttosto movimentato, e postano le fotografie su Facebook. I ragazzi minorenni hanno accesso a queste immagini, perché Debbie spesso commenta le immagini. E qui abbiamo un problema.

La presentazione di Paul Adams.

"Il problema non è Facebook in sé. Il problema qui è che la vita di Debbie è composta di parti diverse che non si sarebbero mai sfiorate offline, e invece sono unite online", scrive Adams nella diapositiva numero 14.

In altre parole il social network online deve riflettere una realtà pirandelliana. Ognuno di noi è uno, nessuno e centomila. Pretendere che la Rete cancelli questa nostra natura è utopico, e porta ad un risultato caotico e frustrante, come nella storia di Debbie.

La presentazione di Paul Adams.

In tre anni di ricerca Adams e il suo gruppo hanno stabilito che ognuno di noi ha tra quattro e sei gruppi di contatti. Ognuno di essi contiene da 2 a 10 persone. Le relazioni sono di molti tipi diversi, e così il livello di coinvolgimento relativo a ogni persona. S'individuano quindi "legami forti" e "legami deboli", e persino "legami temporanei". Questi ultimi in particolare sono in aumento, e fanno sì che online qualcuno arrivi ad avere anche più di mille "amici".

La presentazione di Paul Adams.

Tutte queste differenze dovrebbero essere rispettate da un social network online, e tenute in considerazione anche dalla comunicazione commerciale. In altre parole la presentazione di Adams vuole ispirare la creazione di un servizio migliore per gli utenti, che sia anche una migliore piattaforma per la distribuzione pubblicitaria. Chissà cosa ne penserebbe il drammaturgo siciliano, di questo social network in cerca d'autore.