Google si difende: libertà software su Android

Google sostiene di non aver mai obbligato nessuno a utilizzare le proprie applicazioni su Android, ma società sud-coreane la pensano diversamente. L'Anti-trust sta indagando e considerati i precedenti non si farà intimidire.

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a cura di Dario D'Elia

Google ha deciso di rispondere all'Antitrust sud-coreana ribadendo che gli operatori mobili e i produttori sono liberi di istallare i software che preferiscono su Android, senza alcuna imposizione. Come abbiamo anticipato ieri, Nnh Corp. e Daum Communications Corp. hanno denunciato il colosso statunitense per concorrenza sleale. Pare che imponga l'utilizzo delle applicazioni di ricerca proprietarie, sfavorendo di conseguenza i concorrenti locali.

Android

"Android è una piattaforma aperta, e gli operatori nonché i partner (produttori) sono liberi di decidere quali applicazioni e servizi includere sui loro smartphone", ha dichiarato il portavoce di Google. Il problema di fondo forse è che in Corea del Sud la ricerca mobile e quella vocale di BigM ha riscosso un incredibile successo, e quindi molti dispositivi non propongono alternative prevedendo il sicuro inutilizzo.

Nnh Corp. e Daum Communications Corp. parlano di pressioni dirette e indirette sui produttori: la più evidente conseguenza è che in ambito software non si può fare concorrenza. L'esito della querelle non è scontato, soprattutto considerando che a gennaio le violazioni della privacy attuate da Street View sono state trattate senza remore o timori.