Google ti ascolta per bombardarti di pubblicità ambientale

Google ha depositato un brevetto che prevede la possibilità d'inviare pubblicità contestualizzata all'ambiente in cui si trova il destinatario, desunta in base all'analisi dei rumori ambientali e all'estrapolazione di alcune parole-chiave della conversazione.

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a cura di Alberto De Bernardi

Google ha depositato un nuovo, inquietante brevetto, relativo a una forma di pubblicità "su misura" inviata all'utente di telefonia mobile in base alle condizioni ambientali in cui quest'ultimo si trova. 

Il titolo del brevetto è per l'appunto "Advertising based on environmental conditions", e il concetto di base è semplice: grazie a un segnale derivato del microfono o da un sensore esterno, il telefono analizza i rumori di fondo per individuare le condizioni ambientali in cui l'utente si trova, quindi invia questa informazione a un server di pubblicità; questo, opportunamente gestito dal punto di vista software, risponderà con un messaggio pubblicitario contestualizzato. Ad esempio, se l'utente si trova allo stadio, potrebbe ricevere della pubblicità relativa ad abbigliamento sportivo, oppure se si trova sotto la pioggia potrebbe ricevere della pubblicità relativa a una marca di ombrelli.

Il brevetto però non si ferma qui. La tecnologia include infatti anche l'analisi di foto e video catturati con la fotocamera integrata e l'analisi della voce stessa dell'utente, da cui un software apposito estrarrebbe parole chiave per aumentare ulteriormente l'efficacia della pubblicità inviata.

È doveroso a questo punto fare due precisazioni. La prima è che, anche nel caso questo brevetto trovasse riscontro nella realtà, l'analisi della conversazione non equivale a essere "spiati" da un altro essere umano. 

La seconda, e probabilmente più importante, è che non tutti i brevetti portano a prodotti concreti. E questo è esattamente ciò che un portavoce dell'azienda ha tenuto a precisare in seguito alla diffusione della notizia: "...Google deposita molti brevetti relativi a idee presentate dal nostro personale. Alcune di queste idee si traducono effettivamente in prodotti o servizi, altre no...". 

Ciò nondimeno, è piuttosto inquietante pensare che una tecnologia così invasiva possa entrare nella nostra quotidianità. Sareste disposti ad accettare l'interruzione di una conversazione con un messaggio pubblicitario in cambio di uno sconto sulla bolletta telefonica?