I minerali per l'hi-tech finanziano le guerre?

La riforma finanziaria statunitense integra un emendamento, approvato senza obiezioni, che impone alle aziende hi-tech di svelare dove acquistano i minerali rari necessari per i loro prodotti.

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a cura di Manolo De Agostini

Le aziende hi-tech potrebbero essere costrette a dichiarare se acquistano minerali da paesi in cui è attivo un conflitto. I minerali usati in cellulari, computer e altri prodotti elettronici sarebbero tra le principali voci di "finanziamento" alle milizie attive nei conflitti africani, come quello del Congo.

Nella riforma finanziaria approvata dal governo di Barack Obama ha trovato spazio un emendamento che impone alle aziende di svelare alla SEC (Securities and Exchange Commission) l'origine dei minerali usati per i loro prodotti. L'emendamento vuole contrastare l'uso di minerali la cui vendita sovvenziona violenze e conflitti.

Tantalio

Le aziende tecnologiche - acquistando stagno, tantalio, tungsteno e oro - danno 180 milioni di dollari alle milizie coinvolte nel conflitto in Congo. I gruppi armati usano la violenza per controllare le miniere e le tratte commerciali e poi fanno milioni di dollari vedendo i minerali alle aziende hi-tech.

Stando all'emendamento la trasparenza dovrebbe spingere le aziende ad acquistare i minerali in paesi dove non ci sono conflitti in essere. Basterà questo emendamento a far cambiare le cose? E cosa ne pensano le aziende e i consumatori?