I neonazisti italiani di Stormfront.org condannati al carcere

Il Giudice del Tribunale di Roma ha condannato i 4 neonazisti di Stormfront.org a qualche anno di reclusione. Sul sito si incitava l'odio e venivano pubblicate vere e proprie liste di cittadini di origine ebraica.

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a cura di Dario D'Elia

I quattro neonazisti che gestivano il sito Stormfront.org sono stati condannati dal tribunale di Roma a diversi anni di carcere per incitamento o alla discriminazione e alla violenza etnica, religiosa e razziale. Il GUP Carmine Castaldo, al termine del processo svolto con rito abbreviato, ha inflitto 3 anni di reclusione all'ideologo del gruppo Daniele Scarpino, milanese di 24 anni.

Ai moderatori del forum Diego Masi, 30 anni, di Ceccano (Frosinone) e Luca Ciampaglia, 23 anni di Atri (Teramo), sono stati comminati rispettivamente 2 anni e sei mesi. Infine Mirko Viola, 42 anni di Cantù (Como), è stato condannato a 2 anni e otto mesi.

The Blues Brothers (1980 - John Landis)

Il gruppo si è distinto in questi anni non solo per l'attività di incitamento all'odio ma anche per aver creato liste di proscrizione e schede dettagliate su attività riguardanti cittadini di religione ebraica. Un documento aberrante con negozi, ristoranti, scuole, dettagli sulle personalità della comunità ebraica italiana. Nel thread "Giudaismo internazionale" hanno bersagliato chiunque: da Gad Lerner a Saviano, senza contare Mieli, Mannheimer e altri personaggi in vista.

Le pagine Web di fatto prendevano di mira "ebrei, gli immigrati, ed incitavano alla supremazia della razza bianca e all'istigazione al razzismo e al negazionismo", come ha sostenuto l'Accusa. Non sono mancate neanche le minacce ai giornalisti che si sono occupati del caso.

Lo stesso Scarpino ha ammesso in una lettera al Pubblico Ministero di essersi reso conto di quanto fossero offensivi i suoi post e di essersi fatto "prendere troppo la mano con il White Nationalism".

Anche Masi ha ammesso in un interrogatorio "di aver scritto sul sito Stormfront cose vietate dall'ordinamento". Mirko Viola, il più vecchio, ha deciso di vestire i panni del neo-nazista su Marte."Il mio reato? aver infastidito una nota lobby. Non ho mai minacciato, programmato stermini o altre nefandezze, ma credo di aver mandato su tutte le furie lorsignori e l'ho fatto con la massima gioia", ha scritto in una lettera al suo avvocato.

La collezione di Mirko Viola scoperta in sede di arresto

Proprio lui, che come raccontava Marco Pasqua su Huffigton Post, si vantava della non-perseguibilità del reato di negazionismo. A proposito è incredibile che in Italia non sia stata approvata una legge al riguardo (il ddl 3511 appare congelato), a differenza di Austria, Francia, Germania e Belgio.

Malgrado il PM del Tribunale di Roma, Luca Tescaroli, avesse chiesto pene più pesanti (praticamente il doppio), il giudice pare aver tenuto conto di alcune attenuanti sollevate dalla Difesa. In ogni caso sono stati disposti per tutti gli arresti domiciliari - sono stati arrestati il 16 novembre del 2012.

"Una decisione esemplare che segna un punto importante nella lotta all'odio razziale", ha commentato il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. "Oggi il pericolo della diffusione tramite la Rete di ideologie xenofobe, antisemite e razziste è una piaga che non può lasciarci indifferenti e abbiamo il dovere di combatterla. Una battaglia che si può portare avanti solo attraverso l'arma della giustizia e della costruzione di un recinto legislativo in grado di abbattere l'odio contro ogni forma di discriminazione".

Andrew Berwick (aka Anders Berwik), un utente del network Stormfront

"La conclusione di questa prima fase processuale, che arriva dopo la denuncia presentata congiuntamente negli scorsi mesi da Ucei e Comunità ebraica romana, è un monito per quanti, sfruttando le potenzialità offerte dal web, diffondono i semi del razzismo, dell'odio e dell'intolleranza attraverso la rete", ha aggiunto il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche, Renzo Gattegna.

"Un fenomeno ripugnante, che riguarda non soltanto i destinatari delle minacce e delle deliranti farneticazioni che vi sono espresse, ma tutti quei cittadini che hanno come riferimento i valori di fratellanza, pluralismo e inclusione sanciti dalla Costituzione''.