I robot saranno intelligentissimi grazie a Civilization

Un gruppo di ricercatori del MIT sta lavorando su algoritmi in grado di consentire ai computer di apprendere informazioni e usarle concretamente. Tutto parte da Civilization.

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a cura di Manolo De Agostini

I ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Lab del MIT di Boston hanno iniziato a progettare un sistema che permette ai computer di imparare a compiere azioni in modo intelligente. Al centro di questo progetto, strano ma vero, c'è Civilization, uno degli strategici più amati e conosciuti, ma anche tra i più tosti.

"I giochi sono usati come banco di prova per testare le tecniche d'intelligenza artificiale semplicemente per la loro complessità", ha dichiarato il ricercatore S. R. K. Branavan. "Ogni azione che fate nel gioco non ha un esito predeterminato, perché il titolo o l'avversario può reagire in modo casuale alle vostre azioni".

Per questo esperimento è stato decisivo il manuale del gioco - sì, quelle pagine che nessuno di noi legge e che ogni tanto tornano utili. Secondo il professor Regina Barzilay i manuali dei videogiochi hanno "un testo molto aperto. Non vi dicono come vincere, ma offrono avvertimenti e suggerimenti generali. Siete voi che dovete capire molte altre cose".

Inizialmente il computer usato da Barzilay e Branavan non aveva praticamente alcuna nozione sull'attività che doveva svolgere o il linguaggio con il quale erano scritte le istruzioni. A disposizione aveva una lista di azioni da compiere, come i click sui tasti destro e sinistro o muovere il cursore del mouse; aveva accesso alle informazioni visualizzate sullo schermo ed era in grado di capire se aveva vinto o perso. Tuttavia non sapeva mettere in relazione le azioni compiute ai comandi appresi dal manuale e neanche che cosa rappresentassero gli oggetti nel mondo di gioco.

In virtù di tutto questo, il comportamento del computer si è dimostrato del tutto casuale. "Prendendo varie decisioni, sullo schermo apparivano differenti parole che il sistema poteva confrontare con quelle presenti sul manuale. Era in grado inoltre di ricercare il testo circostante per trovare parole associate e sviluppare ipotesi circa la corrispondenza tra azioni e parole".

Il sistema formulava in seguito delle ipotesi, frutto degli algoritmi sviluppati dai ricercatori. Quelle che gli consentivano di ottenere risultati migliori avevano maggiore credito, mentre le altre venivano scartate. Dai test è emerso che il sistema, dopo la lettura del manuale, è riuscito progressivamente a migliorare il proprio punteggio sino a vincere il 79 percento delle partite. Al contrario la percentuale scendeva al 46 percento.

I ricercatori hanno testato anche un algoritmo di apprendimento più sofisticato, che non si avvaleva di un input testuale, ma usava tecniche supplementari per migliorare le proprie prestazioni. Con quell'algoritmo il computer è riuscito a vincere solamente nel 62 percento dei casi.

La tecnologia messa a punto da Barzilay e Branavan potrebbe essere utile alle software house che sviluppano le strategie e il codice necessario per permettere al giocatore di sfidare il computer in titoli come Civilization. Secondo i due sviluppatori il loro sistema nel breve termine potrebbe rendere il compito degli sviluppatori molto più semplice, creando automaticamente algoritmi che si comportano meglio rispetto a quelli progettati a mano.

Lo scopo principale del progetto era tuttavia quello di dimostrare che i computer possono imparare il significato delle parole attraverso "un'interazione esplorativa" con gli ambienti. Visto il buon andamento dei primi test, Barzilay e i suoi studenti stanno già lavorando per adattare i loro algoritmi ai sistemi robotici.