ICT italiano malaticcio, ma esiste una cura

2009 difficile per l'ICT italiano: istituzioni chiamate a sostenere il settore strategico

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a cura di Dario D'Elia

L'ultimo rapporto Assinform prevede per il 2009 un calo del mercato ICT del 5,9%, ma solo se il Governo deciderà di mantenersi in disparte. "Vi sono oggi sul tavolo dei Ministri competenti due programmi rilevanti per lo sviluppo dell’IT e la modernizzazione del Paese: il Piano e-Government 2012 e Industria 2015.  Chiediamo al Governo di fare la sua parte, dando ai due programmi coerenza, con le urgenze che impongono oggi i tempi della crisi, e concretezza assegnando le risorse sufficienti per essere implementati", si legge nel documento redatto dall'Associazione per per l'Information technology italiana.

Il 2008 si è chiuso con una crescita del 0,8% rispetto al 2007, ma anche con un taglio di più 40 mila posti di lavoro. Il 2009 quindi sarà ancora più difficile: la speranza è che le istituzioni approfittino di questo momento per considerare "l’Information Technology e le infrastrutture digitali fondamentali per lo sviluppo del Paese, al pari delle autostrade di cemento, dei ponti e delle centrali energetiche".

"Per l’eGov vanno reperiti i 1.100 milioni di euro mancanti, così come stimato dal Ministro Brunetta; per Industria 2015, secondo quanto era stato annunciato all’inizio del suo mandato dal Ministro Scajola, si tratta di varare il Progetto per l’innovazione IT, che andrebbe finanziato con almeno 190 milioni di euro, così come è stato fatto per il Progetto Made in Italy che, tuttavia, essendo fermo da dicembre, dovrebbe essere accelerato", continua il documento.

"Anche le imprese faranno la loro parte, contribuendo con il project financing al 25% del costo dell’eGov ed aggiungendo un altro 50% ad ogni Euro stanziato dal Governo per i programmi di innovazione dell’IT italiano".