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a cura di Dario D'Elia

Solo un italiano su due sa che dal 15 giugno 2017 viaggiando in Europa si può usare il proprio cellulare come se si stesse a casa: il cosiddetto "roaming like home", insomma.

È questo uno dei dati più eclatanti che emergono dall'ultimo sondaggio di Eurobarometro dedicato al compleanno del "roaming zero". La consapevolezza di quanto accaduto, per di più, è in leggera flessione. Si è passati dal 67% dell'anno scorso, all'attuale 55%. Un fenomeno per altro diffuso in Europa, poiché superato il clamore mediatico tutti gli europei sembrano aver un po' dimenticato. Se la scorsa estate il 71% risultava informato, oggi sono solo il 62%.

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Consapevolezza

Uno dei motivi potrebbe essere legato alla propensione a viaggiare all'estero. Il campione italiano ha rivelato che negli ultimi 12 mesi non è stato all'estero il 68%, contro una media comunitaria del 53%. I più grandi viaggiatori sono stati i lussemburghesi, austriaci, sloveni, olandesi, irlandesi e svedesi con percentuali comprese tra l'85% e il 68%.

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Il 65% degli italiani però ne hanno beneficiato, se si considerano anche famigliari o amici, contro una media europea del 69%. Il 31% ha continuato a fare chiamate come a casa, mentre il 40% meno. Un dato che ci distingue dagli altri paesi è però legato al traffico dati: il 47% ha agito come se fosse a casa, contro una media comunitaria del 34%. Nessuno, come gli italiani, si è fatto meno problemi in tal senso.

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Beneficio

Però nel rispondere se le chiamate all'estero siano più care il 35% ha risposto di sì, rispetto al 31% della media UE.  

"Siamo lieti di constatare che le persone utilizzano più spesso e più liberamente il telefonino quando si spostano all'interno dell'UE, specialmente per quanto riguarda l'utilizzo di dati mobili. A riconoscere i vantaggi del roaming senza costi aggiuntivi sono soprattutto i giovani e le persone che viaggiano di frequente", hanno commentato Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale e Mariya Gabriel, Commissaria per l'Economia e la società digitali.

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Tarrife più alte, uguali o più basse? 

"Questo è un esempio di come l'UE migliora concretamente la vita dei cittadini europei. Il roaming a tariffa nazionale funziona e sta diventando un'abitudine: i consumatori manifestano il loro apprezzamento, i consumi crescono e la domanda di servizi mobili durante gli spostamenti nell'UE è molto alta. Un vantaggio sia per i consumatori che per gli operatori. Il forte aumento del traffico in roaming ha un effetto positivo anche sul ricavo all'ingrosso per gli operatori".

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Viaggi all'estero negli ultimi 12 mesi

Sul fronte del mercato unico digitale bisogna ricordare anche che dal 1° aprile di quest'anno i cittadini europei possono portare con sé i loro abbonamenti digitali, mentre a partire dal 3 dicembre i consumatori europei che acquistano beni e servizi online potranno cercare le offerte migliori in tutta l'UE senza essere discriminati in base alla nazionalità e al paese di residenza.

"Nel complesso la Commissione ha presentato 29 proposte legislative nel quadro della strategia per il mercato unico digitale. Di queste, 16 sono ormai state concordate, e le prime ad entrare in vigore riguardano le nuove norme sul roaming, la portabilità dei contenuti online e le norme contro i blocchi geografici ingiustificati", hanno concluso i Commissari.


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