Il Decreto del fare sblocca il Wi-Fi e l'Agenda Digitale

Sabato il Consiglio dei ministri, con l'approvazione del Decreto "del fare", ha deciso di intervenire su alcuni fronti del digitale. Il Wi-Fi viene finalmente liberalizzato. L'Agenda Digitale avrà una cabina di regia che risponde a Letta.

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a cura di Dario D'Elia

Il Decreto "del fare", approvato sabato dal Consiglio dei ministri, contiene una serie di interventi di semplificazione che riguardano il digitale e il Wi-Fi. Fra le 80 voci che spaziano dall'edilizia ai carburanti, ecco spuntare qualche piccola novità per lo sviluppo tecnologico.

Il Governo Letta ha deciso di liberalizzare l'accesso a Internet via Wi-Fi. In verità sono più di due anni che è stato abolito il decreto Pisanu, ma tra cavilli e perplessità il mercato wireless non ha ancora preso il volo. Fino a poco tempo fa teneva ancora banco la questione della tracciabilità mediante l'identificativo del dispositivo utilizzato: ebbene questa indicazione rimane invariata purtroppo. "L'offerta ad Internet per il pubblico sarà  libera e non richiederà più l'identificazione personale dell'utilizzatore", si legge nel comunicato del Governo.

Quindi nessun obbligo di identificazione dell'utente ma comunque permane la tracciabilità del dispositivo, probabilmente tramite procedure di autenticazione.

La grande bellezza (2013 - Paolo Sorrentino) 

Per quanto riguarda l'Agenda Digitale sono stati ridefiniti i compiti della cabina di regia, che per di più sarà presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato. La struttura organizzativa  "presenterà al Parlamento un quadro complessivo delle norme vigenti, dei programmi avviati e del loro stato di avanzamento, nonché delle risorse disponibili che costituiscono nel loro insieme l'agenda digitale medesima".

Lo strumento operativo della cabina di regia sarà il Tavolo permanente, composto da esperti e rappresentanti delle imprese e delle università, presieduto da Francesco Caio, nominato recentemente dal governo commissario per l'attuazione dell’Agenda digitale. Il team comprende già il docente della Bocconi Francesco Sacco, il giornalista Luca De Biase e Benedetta Rizzo del think tank VeDrò. "L'Agenzia per l’Italia digitale viene poi sottoposta alla vigilanza unicamente del Presidente del Consiglio", prosegue la nota.

Infine, sempre nel Decreto, vi sono riferimenti al "domicilio digitale". In pratica all'atto della richiesta della carta d'identità elettronica o del documento unificato, il cittadino potrà chiedere una casella di posta elettronica certificata. Poi si parla di razionalizzazione dei Centri elaborazione dati (CED) e dell'atteso fascicolo sanitario elettronico (FSE).

"Le regioni e le province autonome dovranno presentare il piano di progetto del FSE all'Agenzia per l'Italia digitale entro il 31 dicembre 2013. Entro il 31 dicembre 2014 questo sarà istituito. L'Agenzia per l’Italia digitale e il ministro della Salute dovranno valutare e approvare i progetti", conclude la nota.

Complessivamente gli aspetti "digitali" toccati dal Decreto non sono particolarmente eccitanti. Si tratta per lo più di dettagli, a quanto pare fondamentali per sbloccare alcuni fronti. La questione Wi-Fi è comunque deprimente: per metterci alle spalle il decreto Pisanu siamo dovuti passare attraverso tre Governi.

Aggiornamento. La nota stampa specifica che "resta però l'obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l'identificativo del dispositivo utilizzato".