Il giudice del caso Megaupload si ritira: goal per Washington

Il giudice David Harvey, protagonista del processo neozelandese a Megaupload e la sua cricca, è stato costretto a ritirarsi dal caso per delle dichiarazioni durante una conferenza. Si è esposto contro gli Stati Uniti.

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a cura di Dario D'Elia

Il giudice David Harvey che si stava occupando del processo neozelandese a Megaupload ha lasciato il caso. Pare che le sue ultime dichiarazioni alla conferenza NetHui abbiano contribuito a fargli perdere credibilità. Parlando infatti del Trans Pacific Partnership (TPP) - l'accordo multilaterale per il libero commercio nell'area Pacifica - ha definito gli Stati Uniti come un "nemico". Un commento che ovviamente tutta la stampa internazionale ha tacciato come sintomo di imparzialità.

Probabile che il giudice abbia esagerato, considerato il ruolo, ma anche che si sia fatta sentire qualche pressione proveniente da Washington. D'altronde da settimane più che di Kim Dotcom non si fa altro che parlare degli incredibili errori commessi dall'FBI e dai cugini neozelandesi.

Kim Dotcom e il giudice Harvey

A questo giro però il piede in fallo l'ha messo il giudice David Harvey schierandosi durante la conferenza apertamente a favore del movimento locale che è contrario all'aggiornamento del Trans Pacific Partnership. Pare infatti che Stati Uniti e Nuova Zelanda stiano segretamente trattando per una nuova norma che renda illegale l'aggiramento dei codici regionali dei DVD. Oggi i Kiwis possono infatti guardare e vendere i DVD di altri paesi senza commettere reato, con evidenti vantaggi di carattere economico.

"Sotto il cappello del Trans Pacific Partnership e le disposizioni sul copyright dell'American Digital Millennium (Act) non sarete in grado di farlo, sarà proibito [...] nel caso sarete considerati criminali - ed è quello che succederà", ha dichiarato il giudice durante l'evento. "[...] abbiamo incontrato il nemico e questi sono gli Stati Uniti".

Dopodiché a distanza di qualche giorno è giunto prima il commento negativo di Bill Hodge, un affermato docente di Legge della Auckland University, e in queste ore la dichiarazione del Capo della Corte Distrettuale Jan-Marie Doogue che ha confermato le dimissioni dal caso dell'interessato.

"Riconosce che le osservazioni fatte contestualmente al documento sulla legge sul copyright fornito alla conferenza potrebbero riflettere imparzialità e l'appropriata risposta per lui è che si ritira dal caso", ha dichiarato Doogue.