Il web coalizza gli sventurati stagisti italiani

Si moltiplicano blog e siti che raccontano le esperienze dei giovani stagisti italiani

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a cura di Dario D'Elia

Gli stagisti italiani hanno deciso di sfruttare il web per far sentire la loro voce. Secondo il consorzio Almalaurea circa 500mila giovani, ogni anno, finiscono tra le maglie del tirocinio nostrano. Una sorta di blob che assorbe laureati e "masterizzati", con compensi a dir poco ridicoli.

La Repubblica degli stagisti, Bloglavoro, DiversamenteOccupati, StakaStagista, Risorse disumane, Vita da st(r)agista e Voci del verbo precariare sono diventati ormai gli spazi di riferimento della comunità dei giovani precari.

Rimborsi mensili di 400/500 euro, qualche ticket per il pranzo oppure semplici pacche sulle spalle sono spesso l'unico compenso. E anche se la legge prescrive al massimo 12 mesi di stage post-laurea, spesso i tempi vengono dilatati all'infinito.

Ecco allora la decisione di La Repubblica degli stagisti di diventare testata giornalistica, per spogliarsi di ogni elemento amatoriale. Pronta anche la "Carta dei diritti dello stagista", per garantire imprese e giovani lavoratori. "L’obiettivo è creare uno spazio che raccolga opportunità serie per aiutare i ragazzi a trovare stage in aziende che diano garanzie", sostiene Eleonora Valtolina, fondatrice della testata.

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