In Olanda vince la neutralità della rete, basta filtri P2P

Il Senato olandese martedì ha approvato una legge sulla neutralità della Rete. Si tratta del primo stato membro UE. Da rilevare soprattutto i numerosi paletti imposti agli Internet Service Provider: filtri, gestione del traffico e intercettazioni saranno illegali.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'Olanda è ufficialmente la prima nazione europea ad aver approvato una legge sulla neutralità della Rete. L'iter legislativo iniziato a giugno si è finalmente concluso martedì scorso con il voto del Senato. La normativa è piuttosto articolata ma nella sostanza si parla della salvaguardia di Internet quanto ad accessibilità e sicurezza. Tutti i desideri del movimento locale Bits of Freedom si sono avverati, e a questo punto è probabile che le campagne a favore dei diritti digitali proseguiranno oltreconfine.

La legge sulla neutralità della Rete proibisce a tutti gli Internet Provider di interferire con il traffico dati generato dai rispettivi clienti/utenti. Ciò vuol dire che non potranno essere attivati filtri per peer-to-peer o blocchi ad eventuali applicazioni - come esempio il VoIP.

Net Neutrality

"Gli ISP non decideranno il prezzo degli abbonamenti Internet in relazione ai servizi e alle applicazioni che vengono offerte o usate attraverso questi servizi", si legge nel testo della legge.

Inoltre non saranno consentite in alcun modo disconnessioni, intercettazioni o monitoraggio dei comportamenti online. Ovviamente nel caso di frode, mancati pagamenti o ordini del giudice i provider saranno liberi di comportarsi come sempre e nel rispetto delle policy contrattuali.

La gestione del traffico sarà tollerata solo in caso di congestioni o per motivi di sicurezza. Il cosiddetto deep packet inspection (DPI) verrà considerato illegale e potrà essere attivato solo ed esclusivamente con il consenso dell'utente.

Da rilevare inoltre che questa legge rispetta pienamente la normativa Europea sulle Telecomunicazioni. A livello mondiale l'Olanda si affianca così accanto al Cile, che a luglio ha approvato per prima una normativa di questo genere.