Intel: il mercato PC brucia, ma stanno arrivando i pompieri

Intel ha presentato i dati del primo trimestre 2013. La fotografia è in linea con il mercato PC, in calo sotto ogni punto di vista. L'azienda sembra però fiduciosa per il futuro e punta a riscattarsi con Haswell e nuovi prodotti per il segmento che comprende tablet e portatili convertibili.

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a cura di Manolo De Agostini

Un fatturato di 12,6 miliardi di dollari, un utile operativo di 2,5 miliardi e uno netto di 2 miliardi segnano un trimestre che, paragonato anche a soli pochi mesi fa, mostra tutta la difficoltà del comparto PC e di chi ne è il massimo esponente, Intel. I numeri del primo trimestre 2013, raffrontati ai tre mesi finali del 2012, sono accompagnati da una sfilza di segni meno. Il fatturato è calato del 7% (da 13,5 miliardi), il margine lordo è passato dal 58 al 56,2%, l'utile operativo è crollato del 20% (3,2 miliardi) e quello netto ha fatto un passo indietro del 17% (2,5 miliardi).

Il raffronto con quel periodo è fatto dalla stessa azienda, anche se a nostro giudizio sarebbe meglio confrontare i numeri con lo stesso periodo dell'anno passato, quando l'azienda presentava un fatturato di 12,9 miliardi di dollari, un utile operativo di 3,8 miliardi di dollari e uno netto di 2,7 miliardi. Il margine lordo era del 64%. Da qualunque punto di vista la si guardi c'è innegabilmente una contrazione degli utili e del margine lordo, ma in ogni caso Intel è ancora capace di produrre denaro in quantità e non solo. Tra gli altri dati trimestrali troviamo infatti 4,3 miliardi di "cash from operations", cioè la liquidità generata nel trimestre, un pagamento dei dividendi agli azionisti di 1,1 miliardi e l'uso di 533 milioni di dollari per riacquistare 25 milioni di azioni.

A nostro giudizio ha ragione Paul Otellini, amministratore delegato dell'azienda, quando parla di "buon trimestre" malgrado il mercato in difficoltà. "Abbiamo iniziato la distribuzione dei microprocessori PC di prossima generazione (Haswell, ndr), introdotto una famiglia di prodotti per micro-server e consegneremo i nostri chip per smartphone e tablet nel corso di questo trimestre. Stiamo lavorando con i clienti per portare prodotti innovati su più sistemi operativi. La transizione alla tecnologia a 14 nanometri quest'anno aumenterà significativamente il valore offerto dall'architettura e dal processo produttivo di Intel ai clienti e al mercato", ha sottolineato Otellini.

L'azienda ha anche pubblicato i dati per ogni divisione, con il PC Clienti Group che ha visto il suo fatturato contrarsi del 6,6% sul precedente trimestre e del 6% sull'anno passato, raggiungendo gli 8 miliardi. Il Data Center Group, con un fatturato di 2,6 miliardi di dollari, ha sì perso il 6,9% rispetto alla fine del 2012, ma ha visto crescere il proprio business del 7,5% sullo stesso periodo dell'anno scorso. Infine, l'agglomerato di attività che rientra sotto la voce "Other Intel Architecture Group" ha raggiunto vendite per 1 miliardo, in calo del 3,9% sul quarto trimestre 2012 e del 9% sull'anno precedente. Il dato che riguarda la ricerca e sviluppo, ma anche operazioni di acquisizione e fusione, si è attestato a 4,5 miliardi, in linea con le attese dell'azienda, che non sono state disattese.

Per quanto riguarda il prossimo trimestre, Intel si aspetta un fatturato di 12,9 miliardi (con un margine di errore di 500 milioni), un margine lordo del 58% (più o meno il 2%) e una spesa in ricerca/sviluppo e fusioni/acquisizioni che dovrebbe raggiungere i 4,7 miliardi. Per l'intero anno 2013 Intel pronostica un incremento contenuto del fatturato (a singola cifra), un margine lordo del 60% (più o meno alcuni punti percentuale) e punta a spendere 18,9 miliardi (più o meno 200 milioni) in ricerca/sviluppo e fusioni/acquisizioni.

I dati, specie le previsioni per il secondo trimestre, hanno preso in contropiede Wall Street, che si aspettava stime ben peggiori. Per questo le contrattazioni nel mercato after hours sono in crescita. Un altro dato che probabilmente è piaciuto alla finanza è quello del Capex (CAPital EXpenditure, spese per capitale), cioè i fondi usati da Intel per acquistare asset durevoli, come i macchinari per la produzione: Intel prevede una spesa tra 11,5 e 12,5 miliardi per l'intero anno, laddove lo scorso trimestre pronosticava un investimento di miliardo in più. Il dato precedente era stato ritenuto troppo alto dagli analisti, visti i problemi del settore PC e le fabbriche che operano al 60/70% della loro effettiva capacità produttiva.

"Questi numeri non sono molto solidi, ma le stime del secondo trimestre sono migliori rispetto di quanto si temesse. Le condizioni non sono probabilmente così brutte come i report industriali hanno suggerito recentemente", ha dichiarato Doug Freedman, analista di RBC Capital. Dello stesso avviso è Stacy Rasgon, analista Bernstein Research, la quale però avverte che la seconda parte dell'anno potrebbe essere difficile per Intel se il mercato PC non recupererà come e quanto si aspetta il produttore di chip.

  Q1 2013 Q4 2012 vs. Q4 2012
Fatturato 12.6 miliardi 13.5 miliardi - 7%
Margine lordo 56.2% 58.0% - 1.8 pts.
Utile operativo 2.5 miliardi 3.2 miliardi - 20%
Utile netto 2.0 miliardi 2.5 miliardi - 17%
Utile per azione 40 cent 48 cent - 17%

In tema di prodotti, salvo Haswell e quanto già riportato, Intel ha confermato di essere al lavoro per abbassare i prezzi dei portatili con schermo touch. "Ci saranno soluzioni ultrasottili con processori Atom Bay Trail. I prezzi scenderanno fino a 200 dollari". Otellini ha aggiunto anche che gli ultrabook con Haswell, basati su design tradizionali, dovrebbero arrivare sul mercato a prezzi a partire da 499 dollari.

L'amministratore delegato dell'azienda, in procinto di lasciare il proprio posto a maggio a un nuovo condottiero non ancora identificato, ha infine speso parole anche per Windows 8, il nuovo e dibattutissimo sistema operativo di Microsoft. "Sono recentemente passato al nuovo sistema operativo. È un Windows migliore rispetto a Windows 7 in modalità desktop quando usate il touch". Otellini non nasconde però che "c'è una curva di adozione. Una volta superata quella curva non penso tornereste indietro. Non abbiamo avuto lo stesso tipo di curva di adozione di Windows 7. Windows 8 richiede un po' di formazione".