Italia-Programmi.net è ritornata alla carica con nuove richieste di pagamento via mail. Non è bastata la sanzione Antitrust da 1,5 milioni di euro dell'anno scorso e l'arresto della testa di legno italiana, adesso come riporta l'ADUC pare che la truffa continui.
Nulla è cambiato dalle prime indagini sulla piattaforma software. "[...] il consumatore digitava su Google il nome del prodotto, disponibile peraltro liberamente in Rete, utilizzando parole chiave come gratis e come primo risultato appariva il link www.italia-programmi.net, tramite il quale si trovava nella homepage del sito", si leggeva nel primo comunicato ufficiale dell'Antitrust.
Non resta che l'ultima opzione
"Introducendo i dati personali, come richiesto per registrarsi e scaricare il software ricercato, e senza la richiesta di carte di credito o altre modalità di pagamento, il consumatore attivava inconsapevolmente un contratto di abbonamento a titolo oneroso di durata biennale, dell'importo annuale di 96 euro. La pagina di registrazione riportava i termini dell’abbonamento con un'evidenza grafica non sufficiente ad una loro immediata comprensione".
Dopodiché come ben sappiamo si iniziano a ricevere lettere che intimano il pagamento di 96 euro. Ebbene, in quel caso bisogna fare solo una cosa: non versare alcuna somma e rivolgersi alle forze di Polizia segnalando l'accaduto. Il tutto avendo cura di ricordare agli inquirenti che è già in atto presso la Procura di Roma il procedimento penale n° 52184/11. Questo dovrebbe scongiurare la duplicazione delle attività di indagine.
"Dopo l'intervento del fantomatico avv. Salvatore Marcello, da febbraio 2013 gli utenti hanno iniziato a ricevere via mail nuove richieste di pagamento. Nella lettera, infatti, la società ringrazia per la fiducia riposta ed è lieta di presentare la terza fattura per il servizio reso", sottolinea l'ADUC nella nuova denuncia.
Never ending story.