La Francia cancella il progetto Google tax

Il progetto francese di tassare le Internet company tramite la pubblicità online è stato affossato. L'Assemblea Nazionale ha detto no: sarebbe stato inutile poiché Google, ad esempio, fattura tramite la filiale irlandese.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

In Francia il progetto "Google tax", ovvero di tassare le Internet company, è stato affossato. Philippe Marini, esponente del partito UMP – a cui appartiene anche Nicolas Sarkozy, ha ritirato la legge dopo che è stata respinta dall'Assemblea Nazionale. In pratica la Camera più importante del Parlamento francese ha bocciato l'iniziativa, anche se il Senato si era espresso positivamente sulla possibilità di tassare la pubblicità online dell'1%.

E ora che facciamo?

"La maggior parte di voi non può considerare normale che un'azienda sia presente massicciamente su un mercato come il nostro e poi delocalizzi tutte le sue operazioni fiscali con il solo scopo di ottimizzarle", aveva dichiarato Sarkò tempo fa durante l'inaugurazione del Conseil National du Numerique. La questione centrale infatti riguarda gli escamotage che adottano le Internet company straniere per eludere le tasse nazionali del Vecchio Continente. Google ad esempio negli ultimi cinque anni, secondo un'analisi del Sunday Times, sarebbe riuscita a sottrarre al Fisco europeo circa 3,5 miliardi di euro.

I deputati francesi alla fine sembrano aver bocciato il progetto perché le conseguenze avrebbero avuto poco impatto su Google e molto sul mercato locale. Il colosso statunitense infatti si affida per la fatturazione alla sussidiaria irlandese, che gode di una tassazione agevolata. In pratica, come ha già spiegato il Wall Street Journal, paga solo una tassa del 2,4% sfruttando un complesso sistema di licenze. I profitti registrati a Dublino poi vengono rigirati sotto forma di royalty alla Google Ireland Holdings, che ha sede nel paradiso fiscale delle Isole Bermuda.

A questo punto è probabile che le istanze francesi diventeranno argomento di dibattito per l'intera Unione Europea. Anche Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia e della GSMA (GSM Association), non aspetta altro.