La NASA vuole sciogliere la Luna e Marte e farne materiale da costruzione

La NASA sta progettando di costruire strutture sulla Luna e su Marte utilizzando la tecnologia della stampa 3D. Sfide e difficoltà non mancheranno, ma si può fare.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La NASA sta progettando di costruire strutture sulla Luna e su Marte utilizzando la stampa 3D. Il primo esperimento è stato realizzato sulla Terra e si chiama Mars Dune Alpha, uno spazio di 1.700 metri quadrati realizzato a Houston, Texas; ci vivrà un gruppo di ricercatori per un anno.

Il progetto è opera del gruppo di lavoro Moon to Mars Planetary Autonomous Construction Technology (MMPACT), il cui obiettivo è davvero ambizioso: prevede infatti di utilizzare la regolite già presente sulla Luna, trasformandola in una pasta che può essere stampata in 3D in strati sottili o in forme diverse. E per farlo il primo passo sarà sciogliere la regolite stessa, usando le microonde o un laser.

Nel 2027 un ci sarà il primo progetto fuori dal nostro pianeta, di cui sarà protagonista un braccio robotico, che scaverà e posizionerà la regolite lunare. Le missioni successive si concentreranno sull'uso di escavatori semiautonomi e altre macchine per costruire alloggi, strade, serre, centrali elettriche e scudi anti-esplosione che circonderanno le rampe di lancio dei razzi.

Trasformare la regolite lunare in un materiale abbastanza robusto per costruire una casa per astronauti non è certo semplice, ma è un’idea più che sensata. Caricare le missioni Artemis con il materiale da costruzione, sarebbe altrettanto difficile e molto più costoso. E costruire una struttura sembra più sensato che affidarsi ad habitat gonfiabili.

Tra i problemi da affrontare ci sono la gravità minore (circa un sesto rispetto a quella terrestre), i terremoti lunari e le temperature estreme.

La costruzione di Mars Dune Alpha ha rappresentato una sfida ancora più grande: non abbiamo mai portato sulla Terra un campione di suolo marziano, quindi ci si è dovuti affidare a delle simulazioni. E comunque non è che i campioni lunari si trovino al supermercato.