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Sonda spaziale andrà per la prima volta "vicina" al Sole

La sonda Parker Solar Probe si appresta a compiere il suo avvicinamento record al Sole, arrivando a soli 6,1 milioni di km dalla superficie solare.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Pubblicato il 20/12/2024 alle 11:01

La sonda Parker Solar Probe della NASA si appresta a compiere il suo avvicinamento record al Sole il 24 dicembre, arrivando a soli 6,1 milioni di km dalla superficie solare. La missione permetterà di studiare da vicino l'atmosfera e il vento solare come mai prima d'ora.

Lanciata nell'agosto 2018, la Parker Solar Probe è la sonda più veloce mai costruita dall'uomo, in grado di raggiungere una velocità massima di 690.000 km/h. Nonostante le sue dimensioni ridotte (meno di una tonnellata di massa), la sonda è progettata per resistere a temperature estreme, fino a 1.371°C, grazie al suo scudo termico.

L'obiettivo principale della missione è studiare le origini del vento solare e comprendere meglio la struttura e il comportamento dell'atmosfera solare. Come spiega Nicky Fox, capo scientifico della NASA: "Vogliamo capire da dove proviene il vento solare e come viene accelerato".

Questo avvicinamento record permetterà alla Parker Solar Probe di raccogliere dati unici sull'ambiente solare più vicino alla superficie, in una regione mai esplorata prima. Gli strumenti a bordo analizzeranno le particelle, i campi magnetici e le onde presenti nell'atmosfera solare.

Le informazioni raccolte saranno fondamentali per migliorare la nostra comprensione dei fenomeni solari e delle loro interazioni con la Terra. Ciò potrebbe portare a previsioni più accurate delle tempeste solari e dei loro effetti sul nostro pianeta.

Foto di WikiImages da Pixabay sole brillamento solare spazio - Image

La missione Parker Solar Probe rappresenta, quindi, un importante passo avanti nello studio del Sole. Grazie alla sua capacità di avvicinarsi così tanto alla nostra stella, la sonda sta aprendo nuove frontiere nella ricerca solare e spaziale.

I dati raccolti durante questo passaggio ravvicinato saranno analizzati dagli scienziati nelle prossime settimane e mesi, fornendo preziose informazioni sulla nostra stella e contribuendo ad ampliare la nostra conoscenza dell'universo. 

La Parker Solar Probe prende il nome da Eugene Parker, il fisico che per primo teorizzò l'esistenza del vento solare nel 1958. La sua intuizione rivoluzionò la nostra comprensione dell'ambiente solare e interplanetario.                    

Una curiosità interessante riguarda lo scudo termico della sonda: è realizzato con un materiale composito di carbonio-carbonio rinforzato con fibra di carbonio, spesso appena 11,43 cm. Nonostante il suo spessore ridotto, questo scudo è in grado di proteggere la sonda da temperature estreme, permettendole di avvicinarsi al Sole come mai prima d'ora.

La missione Parker Solar Probe si distingue anche per un altro primato: è la prima sonda spaziale a essere nominata dopo uno scienziato ancora in vita al momento del lancio. Questo onore riflette l'importanza del contributo di Eugene Parker alla fisica solare.

Infine, è interessante notare come la Parker Solar Probe stia seguendo le orme di altre missioni solari storiche, come la sonda Helios degli anni '70 e la missione SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) lanciata nel 1995. Ogni missione ha portato nuove scoperte e ha aperto la strada a una comprensione sempre più profonda della nostra stella, contribuendo a svelare i misteri del Sole che continuano ad affascinare scienziati e appassionati di tutto il mondo.

Fonte dell'articolo: arstechnica.com

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