La Polizia presenta le pattuglie digitali: favorisca il mouse

Il comandante della Polizia postale e delle comunicazioni ha anticipato al Corriere della Sera che prima dell'estate saranno inaugurate le pattuglie digitali. La Polizia girerà sul web e monitorerà i social network pronta ad intervenire contro gli abusi, le diffamazioni e i falsi profili.

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a cura di Dario D'Elia

In Italia stanno per arrivare le pattuglie digitali della Polizia di Stato. Stamani in una lunga intervista pubblicata sul Corriere della Sera, il comandante della Polizia postale e delle comunicazioni Antonio Apruzzese ha anticipato le novità del 113 del Web.

"Pensate alle volanti che girano per le strade. Ecco, funzionerà così. Nasceranno delle volanti anche per Internet, la Polizia girerà sul web e monitorerà i social network pronta ad intervenire contro gli abusi, le diffamazioni, i falsi profili...", ha spiegato il comandante.

Le volanti della Polizia

In pratica entro l'estate l'attuale Commissariato di PS online avrà "una finestra di dialogo interattivo" per domandare soccorso o denunciare reati. Ovviamente non si parla solo di furti, rapine o scippi ma anche dell'eventuale sottrazione di identità digitali, diffamazione online o diffusione illegale di immagini personali. Senza contare i reati più gravi come pedoponografia o altro. Non è ancora chiaro come possa intervenire immediatamente la volante virtuale, ma lo scopriremo nelle prossime settimane.

"Dobbiamo confrontarci con una nuova criminalità specializzata, organizzata e transfrontaliera  che può contare su scienziati matematici in Cina e nei Paesi dell'ex Unione Sovietica capaci di concepire virus efficacissimi", ha aggiunto Apruzzese.

"La filiera è ramificata e possiede anche una fitta rete di riciclatori in grado di lavare il denaro ricavato, girandolo su conti intestati a teste di legno. Questi criminali del web sono sempre più bravi a infettare computer e telefonini, hanno scoperto armi micidiali come il virus Zeus e BotNet [...]".

Non resta che intervenire anche a livello legislativo, perché come ricorda il Comandante in Italia non esiste neanche il reato di furto d'identità digitale.